Capitolo 21 terza parte

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Mai e dico MAI, mi sarei immaginata che un giorno mi sarei seduta con un vampiro, per di più la sorella di Vlad, a parlare amorevolmente. O per lo meno lei parla ed io ascolto.
Nell'arco di dieci minuti sto scoprendo cose che qualche giorno fa mi avrebbero fatta ridere.
Troppe informazioni e troppi pensieri affollano la mia mente.

- Sei stata tu a chiederglielo dunque...- mormoro.
Victoria si apre in un sorriso amaro - Lo so - sospira - so che tutti credono che sia stato il terribile e sanguinario Vlad a strappare alla sua povera sorella l'innocenza dell'essere una ragazza umana. Pochi, purtroppo, sanno la verità -
- Ma perché? - chiedo.
- Perché sarebbe stato più facile. Devi capire che l'epoca era diversa, la mentalità e i costumi pure. Se la gente avesse scoperto il segreto di Vlad e la verità sulla mia trasformazione, io sarei passata per una pazza. Lui non è mai stato d'accordo con la mia scelta, per convincerlo del tutto ho dovuto insistere giorni. Non voleva che la sua maledizione colpisse anche me.
Ma so essere molto convincente, o per lo meno posso essere fastidiosa. - ridacchia facendo sorridere anche me.

Sotto questo aspetto siamo molto simili.
Mi stupisco ancora come questa donna, che dovrebbe essere mia nemica in tutto e per tutto essendo un vampiro, riesca a farmi sentire così a mio agio e così tranquilla.
Sarà qualche suo strano potere.
- Posso farti una domanda? - chiedo.
- Certo bambina dimmi pure -
- Bhe, nel tuo racconto c'è qualcosa che non mi quadra. Stai descrivendo Vlad come un micetto appena nato ma... beh so che è tuo fratello e scusa se mi permetto ma come dire... è descritto da tutti come il male assoluto, un manipolatore, un sanguinario, un insensibile e...-
-Sisi lo so - mi interrompe Victoria bloccando la mia mano che contava con le dita ogni aggettivo usato per descrivere suo fratello.
- Non ti do torto. Non do torto a nessuno perché è questa la corazza che si è costruito negli anni e tu lo hai descritto perfettamente.
Ma non è stato sempre così, posso assicurartelo. Quello che vedi oggi è solo un ruolo che ha recitato per tanto tempo, così tanto che ormai è diventato tutto ciò che fingeva di essere. - i suoi occhi si incupiscono e qualche lacrima riga il suo viso.

Vederla così triste, quando solo pochi minuti fa sorrideva, mi spezza il cuore e in un gesto inaspettato anche per me la abbraccio.
All'inizio la sento titubare, come se avesse paura di mostrarsi vulnerabile, ma dopo un po' sento le sue spalle rilassarsi e attorcigliare le sue fredde braccia alla mia schiena parzialmente scoperta facendomi rabbrividire.

Rimaniamo così, in silenzio l'una tra le braccia dell'altra per qualche minuto. Sento ancora le sue lacrime bagnarmi la spalla.
- Ti giuro, su ciò che ho più caro al mondo che mi si spezza il cuore vedere quanto sia diventato distante mio fratello - sussurra ancora tra le mie braccia.
- Ma perché? - sussurro anche io sciogliendo leggermente l'abbraccio che ci ha tenute ancorate fino ad ora.
- Ti ho già detto che trasformare me all'epoca fu una cosa straziante per lui. Ero la sua sorellina, mi amava e non voleva condannarmi alla stessa maledizione che aveva condannato lui.
Quindi promise che mai più avrebbe amato qualcuno... almeno finché non arrivò lei e -
Le parole di Victoria vengono interrotte da dei risolini provenienti dalle nostre spalle.

Risolini che riconosco provenire da una coppietta che barcolla verso le enormi siepi poste più avanti della panchina dove siamo sedute.
La donna dai capelli corti e biondi tiene una bottiglia in mano, saranno sicuramente ubriachi marci e pronti per dar sfogo a chissà quale amplesso sessuale. Che schifo.
- Non posso crederci - sbuffa Victoria alzandosi e sistemandosi la gonna del vestito.
- Dove vai ? - chiedo vedendola incamminarsi
- Come al solito li dentro la situazione sta degenerando. Devo intervenire o mi ritroverò un orgia sul pavimento del salone - urla allontanandosi sempre di più.
- Ma non abbiamo finito di parlare - le urlo dietro di rimando.
- Continueremo te lo prometto- la sento urlare prima che la sua figura scomparisse del tuo tutto dietro i pesanti tendaggi.

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