Prologo

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Dicembre 2014
Tokyo

Il professor Edward Lane aspirava dalla sua elegante pipa nera di frassino una consistente boccata di fumo, osservando il trambusto intorno a sè.
Quando espirò, la nuvola di fumo si confuse con la grande quantità di inquinamento che ormai invadeva la metropoli.
L'uomo spiccava per la sua eleganza e per i suoi lineamenti occidentali tra la moltitudine di volti asiatici.
Edward, benché andasse verso i 40, possedeva ancora una chioma folta e bionda che di certo non poteva passare inosservata. I suoi occhi verdi dal tipico taglio irlandese, come la madre, scrutavano senza pietà ogni persona, animale, oggetto e soprattutto cellula al suo cospetto.
Dalla tasca inferiore del suo completo tessuto in shatung, Lane udì una vibrazione.
"È già il momento di tornare a lavoro." Sbuffò.
Prese l'odiato telefono e controvoglia rispose.
Dall'altra parte, però non c'era Sharon, la sua segretaria, che lo supplicava di tornare al laboratorio come al solito, bensì la dott.sa Northware che con voce tremante disse: "È fuori. Il virus- è nell'aria. Scappi prima che-"
E la chiamata si interruppe.

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