Dicembre 2014
SeattleL'aria fredda, che circondava la terrazza dell'appartamento di Caleb situato nel centro di Seattle, era intrisa di alcool, fumo e troppi dei miei pensieri.
Nonostante l'elevata altezza a cui ci trovavamo, si potevano udire le urla festose delle persone in strada che si preparavano a dare il benvenuto al nuovo anno. Io non avevo mai capito bene cosa ci poteva essere da festeggiare in effetti, si aggiungeva solo un numero all'anno in cui eravamo, ma cambiava davvero qualcosa?Questa volta, io, Sophie, Evan e Caleb, avevamo deciso di starcene da soli anzichè andare a una delle solite feste squallide dove non conosci nessuno e dove il più delle volte ti risvegli vicino ad una pozza di vomito. Noi non ci eravamo mai sentiti di appartenere a quella categoria di persone che facevano sempre le stesse cose perchè andavano di moda e forse questa era proprio una delle cose che ci accomunava. Nei giorni precedenti avevamo parlato di tutti i possibili luoghi in cui potevamo andare per questa fatidica notte, o meglio Evan e Caleb ne avevano parlato, per me e Sophie la cosa era indifferente, per noi non era importante il posto, ma lo stare insieme.
Ieri sera, dopo i loro vari "No andiamo al mare! E che ne dici di un bosco? E se invece prenotassimo un ristorante solo per noi?" Caleb propose il suo appartamento, regalatogli dal padre, dato che ogni volta che volevamo riunirci ci imbucavamo sempre lì.
Io adoravo casa di Caleb, nonostante fosse abbastanza lussuosa, riusciva a non metterti in soggezione, perchè si sa che le case dei ricchi creano sempre un'atmosfera di disagio. Ovviamente c'era il tocco di Sophie sull'arredamento, la sua ragazza e la mia migliore amica. Non si sa ancora come, ma era riuscita a fondere lo stile moderno con quello etnico, ed il risultato era davvero formidabile.Mentre volgevo lo sguardo verso di loro, notai che stavano scherzando sul divano di pelle nera, con in mano due bottiglie di birra e due sigarette che venivano lentamente fumate dal vento invernale. Erano spensierati, così simili e così diversi. Sophie, capelli color miele, occhi da cerbiatta e una sfrenata passione per la lettura, riusciva a fondersi benissimo con lo spirito avventuriero di Caleb. La sua passione erano i deserti, lo si poteva notare dalla sua pelle dorata e dai capelli schiariti dal sole. Ormai quei due stavano insieme dai tempi del liceo e niente e nessuno li avrebbe potuti dividere.
Cominciai a vagare con lo sguardo verso la terrazza e mi soffermai sui faretti montati su di essa, di colore rosso, creavano un contrasto color rubino ai capelli color miele di Sophie e Caleb. Pensai che sarebbe stato un bel colore per dare una nuova vita ai miei semplici capelli neri, ma chissà quanto tempo ci avrei perso. Caleb si alzò di scatto dal divano e mentre si dirigeva verso la portafinestra lasciata aperta, mi lanciò un sorriso. Uscì poco dopo, con una bottiglia di spumante esageratamente troppo grande per quattro persone, ma a Caleb era sempre piaciuto esagerare, dato che poteva permetterselo.
Prestai attenzione alla bottiglia, evidentemente mancava poco tempo alla mezzanotte. La appoggiò sul tavolo di vetro che si bagnò in poco tempo, per via delle goccioline d'acqua che cominciavano a scendere per lo sbalzo di temperatura causato dalla stufa a fungo che irradiava la terrazza. Immagino l'avesse accesa Sophie, lei era veramente troppo freddolosa.I miei pensieri furono distratti dalla voce di Evan, che mi chiamava e che con una buffa corsetta si accingeva a raggiungermi. Abbozzai un sorriso appena incrociai i suoi occhi verdi, che come i miei, mi ricordavano la natura e la voglia di viaggiare.
"Hazel, è da almeno mezz'ora che sei appoggiata alla ringhiera." Disse.
Mezz'ora? Dovrei smetterla di perdermi nella mia testa incasinata. "Pensavo." bofonchiai.
"A cosa?" Disse avvicinandosi ancor di più.
Sorrisi. "A noi quattro, a come il destino sia riuscito ad unirci. Sono felice."Ripensai velocemente a quello che avevo appena detto, dato che non ero mai stata il tipo di persona che riusciva ad esternare bene i sentimenti, non capivo perché quelle parole fossero saltate fuori così tranquillamente dalla mia bocca.
Sorrise anche lui a sua volta e senza dire una parola unì le sue labbra alle mie. Avevo sempre ammirato come le nostre bocche riuscissero a fondersi in perfetta armonia. Come in un puzzle, erano quelle due tessere che si incastravano al primo colpo."Avete intenzione di venire a fare il conto alla rovescia con noi o vi portiamo un letto fuori?" dissero Sophie e Caleb all'unisono.
Evan, sorridendo e sbuffando, afferrò una vecchia palla di gomma piuma verde appoggiata al mobiletto posto lateralmente alla ringhiera e provò a colpire Caleb, che però la afferrò al volo e scoppiò in una sonora risata.
Evan mi diede un altro bacio e prendendomi per mano, mi guidò fino al divano. Cominciò a scherzare con il suo amico, così grandi e grossi eppure si divertivano ancora a farsi i dispetti come due bambini.Sophie si era spostata da quei due, non sia mai che potesse finirci di mezzo. Mentre mi sedevo, lei tirò fuori il suo telefono ed io capii immediatamente che aveva intenzione di fare qualche foto, ma mentre la abbracciavo e facevo facce stupide insieme a lei, come al nostro solito, fummo tutti interrotti dal timer che aveva precedentemente impostato Caleb per il conto alla rovescia. I due ragazzi presero velocemente la bottiglia dal tavolo e la voce robotica del timer cominciò a contare all'indietro, afferrai la mano della mia migliore amica e ci unimmo al coro. Sentii un botto, il tappo di sughero volò giù dalla terrazza e mentre uno schizzo di spumante ricopriva il tavolo, Evan mi passò un bicchiere e mi baciò. Il cielo si riempì di mille colori e la folla in strada esultava.
Un anno finiva e un altro ne iniziava, e brindammo inconsapevoli di star festeggiando l'inizio del nostro inferno in terra.
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Ecco il primo capitolo, ci farebbe molto piacere un vostro commento per sapere cosa ne pensate!
Gaia e Giulia ☆
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The Deadly Mistake
Science FictionLa vita è breve, si sa. Viene sempre insegnato a non dare nulla per scontato, ad amare senza paura, a perdonare in fretta, a non dover rimpiangere niente... Ma cosa succede quando l'esistenza di miliardi di persone viene sconvolta e distrutta dall'e...