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«So che sei sveglia Madelaine e so anche che non mi perdonerai mai per quello che ti ho fatto da bambina. Mi dispiace tantissimo, me ne pento ogni giorno di più e lo so che ora mi disprezzerai. Ti ho portato la foto di tua madre. E' la mia preferita. So quanto ti manca e manca tanto anche a me. Io amavo tua madre.»

Madelaine aprì gli occhi di scatto, mentre le lacrime le offuscavano la vista. Suo padre era davvero lì, si stava scusando con lei. Christian le accarezzò una gote, mentre con i pollici asciugava le lacrime.

«Quando tua madre è morta mi sono sentito distrutto. Credevo di non poter vivere senza di lei e infatti era vero. Bevevo e mi drogavo. Non assumevo droga molto forte, ma su di me aveva un effetto devastante. Aumentava la mia rabbia e me la prendevo con te. Ti ricordi quando tu e la mamma facevate le ghirlande di fiori?»

Madelaine annuì, incapace di parlare, osservando quelle iridi color oceano lucide. In tutta la sua vita non aveva mai visto suo padre piangere. Anche durante il funerale era riuscito a contenere le sue emozioni, scoppiando nella sua camera da letto. E tutto successe così velocemente che Madelaine rimase di stucco. Christian attirò Madelaine tra le sue braccia.

«Mi dispiace tanto Madelaine. Perdonami, per favore. Mi sei mancata tantissimo. Perdonami per averti richiuso in quell'orfanotrofio, perdonami per tutto il dolore che ti ho provocato. Potremmo essere una famiglia felice ora, senza ostacoli e potremmo stare insieme.»

La ragazza rimase immobile ad assimilare tutto.

«Vieni a casa. Torna con me a casa. Resta con me, con tuo padre. Toglierò la custodia a Harry, sono tuo padre e voglio prendermi cura di te. Voglio essere la persona che per tutti questi anni non sono stata.»

«Io non posso perdonarti, non posso. Non posso dimenticare la sofferenza di tanto tempo fa, non posso farlo. Io voglio rimanere con Harry, gli voglio bene e desidero stare con lui. Da piccola ti adoravo, eri il mio papà e volevo sposarti, ma quando hai iniziato a picchiarmi, ho iniziato ad odiarti. Harry mi ha offerto quell'affetto che tu non mi hai dato più, iniziando a trattarmi come una figlia e non voglio fargli questo.»

Christian si tolse la collana dal collo. «Questa è la collana di tua madre, voleva che la tenessi tu. Non ti far comandare da Harry. Sei una Grey e i Grey non si abbassano a questo. Ci vediamo presto piccola mia.»

Madelaine osservò suo padre sparire dietro la porta. Osservò la collana, indossandola. Rimase sveglia, guardando la bellezza di Parigi durante la notte.

Un'infermiera entrò nella sua stanza, dicendole che vi erano tre ragazzi che volevano visitarla, chiedendole infine se volesse farli entrare o andare via. Ma non fece in tempo a pronunciare una sillaba di affermazione o negazione, che la porta si spalancò. Luke entrò da essa, e poi vide Annie correre tra le sue braccia, incastrando la testa nell'incavo del suo collo. Restò di ghiaccio per qualche minuto, ma quando sentì qualcosa di bagnato gocciolare, ricambiò quella stretta.

«Non lo fare mai più, okay?»

Madelaine le accarezzò i capelli biondi, sgranando gli occhi quando vide Liam poggiato sul muro bianco. Luke accanto a lui, il viso senza espressione. Di solito l'abbracciava, ma quella volta lo vide fermo.

«Sono entrambi molto arrabbiati con te per aver tentato il suicidio.»

Madelaine annuì e abbassò il capo. Come potevano essere arrabbiati con lei se neanche Harry lo era? L'unico che avrebbe dovuto essere arrabbiato con lei era Harry - suo tutore -, non loro. Ma neanche lui si era realmente arrabbiato.
Fu strappata dai suoi pensieri nel momento in cui Luke le afferrò le gambe. Cercò di districare i piedi da quella presa, ma Annie fu levata via con violenza dal suo corpo e Liam prese il suo posto, agguantandole i polsi, pressando le dita sui tagli che danneggiavano quella parte del braccio. Madelaine urlò dal dolore, piangendo. La bocca le fu tappata e osservò Annie cercare di togliere Luke, senza riuscita. Anzi, fu spinta sul pavimento.
E la sua mente in quel momento urlava soltanto il nome di Harry, anche sapendo che lui non potesse leggerle nel pensiero.


Harry era seduto nel suo ufficio con una tazza di caffè tra le mani, preoccupato sulle condizione di Madelaine, mentre si rigirava il cellulare di quest'ultima da una mano all'altra. Bevve un sorso di quel liquido marrone, rischiando di bruciarsi la lingua.
Il giorno dopo sarebbe dovuto salire sul suo jet per una runione a Londra e non sapeva cosa fare con Madelaine. L'unica opzione era quella di portarla con sé, poiché sarebbe mancato per qualche giorno e sapeva che Madelaine non riuscirebbe a restare quattro giorni senza di lui.
Avrebbe parlato con Gemma.

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