16.All the love that we made

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Madelaine indossò la camicia di Harry, infilando le ultime cose in valigia. L'uomo stava parlando con Gemma in corridoio, che cercava di convincerlo per qualche altro giorno di completo riposo in ospedale, inutilmente. Harry era irremovibile sulla sua decisione e Madelaine ne fu contenta, anche sapendo che quando sarebbero tornati, avrebbe iniziato le sue sedute con lo psicologo.
Chiuse la valigia, togliendo la rosa dai capelli e posandola su di essa. A quanto pare sarebbero andati direttamente in aeroporto, senza nemmeno passare da casa. Infilò le scarpe, mentre aspettava che Harry facesse irruzione nella stanza e le dicesse che era arrivato il momento di andare a Londra. Anche se non lo dava a vedere, era felice di poter tornare in quella città, anche solo per qualche giorno; poter rivedere il parco, il London Eye, il Bing Ben e il Tamigi. Lo avrebbe chiesto a Harry, sperando che durante questa "vacanza", lui avesse del tempo per stare con lei.
E proprio in quel momento Harry entrò dalla porta con dei fogli in mano. Afferrò la penna dal taschino della tasca, mordicchiando il cappuccio, mentre cercava un posto su cui appoggiarsi per firmare. Si piegò sul comodino, ponendo la firma su quei pezzi di carta, uscendo subito dopo dalla stanza, senza degnarla di uno sguardo. Era ancora arrabbiato con lei per non aver mangiato prima di andare a letto?
Ritornò pochi minuti dopo, togliendo la rosa, afferrare la valigia e tendere la mano a Madelaine, che con esitazione la strinse, acciuffando la rosa dal pavimento.
Quando la porta scorrevole del ospedale si aprì, Madelaine lasciò la mano di Harry correndo verso la macchina. Quest'ultimo osservava ogni suo minimo movimento, sorridendo leggermente, non avendo mai visto tanta felicità negli occhi della ragazza all'interno della struttura. Premette il pulsante sul telecomando, sbloccando lo sportello, osservando Madelaine salire al posto del passeggero.
Forse questo viaggio avrebbe potuto aiutare entrambi.



Madelaine era seduta sul sedile del jet con il blocco da disegno in mano, slittando il suo sguardo dalla matita al cane steso al suo fianco. Ogni volta che tentata di alzarsi, lei premeva la mano sulla schiena del cane, sussurrando che mancasse poco alla fine.
«Sei ancora arrabbiato con me, vero?»
«Non ti voglio vedere ancora sotto una flebo, Madelaine. E se per non vederti in quello stato dovrò imboccarti a forza, lo farò.»
«Mi dispiace Harry. E' solo che ieri mi sono addormentata e mi sono svegliata soltanto questa mattina. Sto cercando di mangiare, ci sto veramente provando per te.»
Harry battette la mano sulle sue gambe e Madelaine lasciò il blocco sul sedile, cogliendolo come un ordine silenzioso. Si sedette sulle gambe del suo tutore, mentre quest'ultimo le strinse il bacino, baciandole il collo. Madelaine rabbrividì a quel tocco.
«Mi dispiace veramente.»
Harry la girò verso di sé, incontrando quelle iridi color oceano. Le stampò un bacio sulla fronte, attirandola al suo corpo. Il cuore palpitava incessante nella sua gabbia toracica, tante sensazioni messe insieme, sensazioni che non aveva provato più dopo il tradimento di Elena. Quella voglia di leccarle le labbra, baciarle, succhiarle, tanto da farle diventare rosse e gonfie per tutti i baci che le avrebbe dato, quel sorriso che nasceva sul suo volto ogni volta che Madelaine sorrideva e incastrava le mani intorno al suo bacino, ogni volta che la ragazza lo abbracciava e gli sussurrava quanto gli voleva bene, quella volta in cui avevano dormito insieme abbracciati uno stretti all'altro. E per quanto fosse sbagliato quel sentimento, per quanto quel loro fosse sbagliato, lui non poté fare a meno di unire le loro labbra in un bacio. Non fu un bacio dato per caso, tanto per soddisfare un desiderio, ma fu un bacio con dentro dei forti sentimenti, o almeno era così per lui.
«Perché lo fai?»
«Ci deve essere un motivo per tutto quello che fai, Madelaine?»
«Perché tu fai qualcosa senza un motivo, Harry?»
E gli posò un dito sulle labbra, scuotendo la testa, sorridendo malinconicamente. Quello che stava per pronunciare, la sorprendeva, poiché tutto nella sua mente e nel suo cuore era così confuso, ogni fibra del suo essere le diceva di rimanere in silenzio, sussurrandole che se avesse detto quelle parole, tutto le si sarebbe rivoltato contro. Avrebbe sofferto e quel sentimento chiamato amore, avrebbe portato scompiglio nella sua vita, distrutto ogni certezza e lasciato soltanto una voragine di dubbi, un buco nero, e lei sarebbe precipita in quello spazio aperto, buttata infine in un baratro di dolore da cui lei non sarebbe più uscita. E decise di rischiare, dando una parte del suo cuore all'uomo seduto sul sedile in pelle, sperando che lui non la distrugga, rompendola in mille pezzi, calpestandola e ferendola con la sua semplice voce, perché lei sapeva che con una sua semplice parola di troppo, sarebbe caduta.
«E' sbagliato tutto questo. Ogni volta che fai quello... non lo so, è strano da spiegare. Non credo di aver provato mai qualcosa del genere.»
Harry sorrise, avvicinando il viso di Madelaine alle sue labbra, baciandole ogni lembo di pelle, partendo dalla fronte fino ad arrivare al mento. Baciò le labbra per un paio di minuti, per poi stringerla tra le sue braccia, lasciandole un ultimo bacio tra i capelli.
«So quello a cui ti stai riferendo e non è sbagliato se lo vogliamo entrambi e se siamo consenzienti di quello che facciamo.»
Madelaine annuì, posando la testa sul suo petto, sentendo il battito del cuore di Harry velocizzare.
«Il tuo cuore batte tanto veloce.»
Sorrise, muovendo il dito circolarmente sul pettorale sinistro.
«E' questo l'effetto che mi fai.»

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