-Emma! Sei in ritardo!-
-Scusami, Sidney, ma ho dovuto sistemare alcune pratiche burocratiche con la mia famiglia e...-
-Non mi interessano le scuse: sono due giorni che ti presenti in ritardo al lavoro. Con la medesima giustificazione. Se non ricordo male, il tuo orario del turno di mattina è dalle 8.15 alle 13.20. Né un minuto più tardi, né un minuto prima! Qualsiasi cosa dovessi sbrigare con i tuoi genitori poteva sicuramente aspettare- la rimproverò Sidney mentre Emma lo fulminava con lo sguardo.
-In ogni caso, signorina Swan, mi tocca chiedere il tuo aiuto...-
-Per cosa?-
-Poco fa c'è stata un'aggressione alle forze dell'ordine davanti al municipio. Mi piacerebbe che tu andassi sul posto a ricercare testimoni-
-E vuoi intervisti anche il sindaco?-
-Sì. Devo ammettere che il tuo ultimo servizio ha riscosso successo e, per quanto ti stia prendendo un po' troppe libertà in questi due ultimi giorni, te lo concedo.- disse Sidney. –Ho fissato un appuntamento con il sindaco tra 10 minuti.-
Emma raccolse in fretta le sue cose e partì verso il municipio.
Una volta dentro, bussò sulla porta d'ingresso dell'ufficio.
-Vieni pure, Sidney, ti stavo... Signorina Swan! Chi lo avrebbe detto che ci saremmo riviste così presto!- iniziò Regina guardandola di traverso.
-A saperlo sarei rimasta direttamente qui per l'intervista. Passiamo alle cose serie. Ha potuto assistere all'aggressione o notato qualcosa di strano?- domandò Emma tirando fuori il blocchetto degli appunti.
-Stamattina, come al solito, sono arrivata in ufficio alle 8 puntuale. Subito dopo è arrivata lei con i suoi genitori per sistemare i conti dell'affitto. Poco dopo aver sistemato la faccenda, ho sentito dei rumori provenire da fuori e sono uscita a controllare: degli agenti del servizio civile stavano subendo un'aggressione da parte di un delinquente vestito di nero addirittura armato di una spada-.
Al sentire la descrizione del malvivente, Emma si stupì, ma cercò di non darlo a vedere e continuò a prendere appunti sull'accaduto.
-Ho iniziato ad attirare l'attenzione degli altri passanti e ciò deve averlo messo in fuga. – continuò Regina. -Probabilmente stava cercando di commettere un furto alla luce del sole o semplicemente non è propenso a sottostare alla legge.-
-Ha altro da aggiungere riguardo all'aggressione?-
-No, le ho detto tutto. Adesso uno degli agenti è ricoverato in ospedale per delle ferite riportate, spero di natura non grave. Quando si sarà rimesso in sesto potrà approfondire la sua notizia.-
Emma appuntò velocemente le ultime cose a lei dette e alzò lo sguardo verso Regina. –Bene, dopo questa intervista posso affermare che lei sta mentendo.-
Regina inarcò il sopracciglio. –Come osa insinuare una cosa simile?-
-Non dico che lei stia mentendo sull'aggressione, ma su come sia avvenuta. So riconoscere quando qualcuno sta mentendo e lei non me la sta raccontando giusta.-
Regina si alzò dalla sedia e si avvicinò alla ragazza. –Mia cara signorina Swan, ha la mia testimonianza e quella di un agente ferito contro una sua supposizione che non si basa su alcun dato reale. La gente a chi crederà? Non si starà per caso ergendo a difesa dei criminali?-
Emma si alzò a sua volta. –Mai, ma la cosa non mi quadra e lei sta tramando qualcosa.-
-Cerchi pure, signorina Swan, ma ben presto capirà di non essere nella posizione per poter parlare. A me basta una parola e per i suoi genitori sarà tempo di sfrattare.-
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Shadows from the past
FanfictionA Storybrooke Emma conduce una vita serena lavorando come giornalista, fino a quando uno strano personaggio bussa alla sua porta. È un uomo vestito da pirata che afferma di appartenere al suo passato, un passato che Emma non riesce a ricordare... Ma...