il mio risveglio

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DAVIDE POV.
Avevo passato tutta la notte sveglio guardandola, guardando i suoi occhi dolci chiusi. Volevo che si svegliasse all' istante, dovevo averla accanto a me sorridente, tutta questa situazione mi ricordava quella che era successa un po di tempo prima. Ma quella volta non feci in tempo per proteggerla, la vedevo distesa sul quel maledettissimo lettino in quell' ospedale.
Ad un certo punto mi arriva una telefonata: era un mio amico
<< pronto>>
<< hey davide non sai che cos' é successo, hai presente quella tua
" amica " che ti fissaa di continuo?>>
<< si >>
<< Bhe, gli abbiamo fatto capire a suon di pugni e cazzotti che ti deve lasciar perdere!!>>
<< Ma io dico delle menti più imbecilli delle vostee non ce ne sono in giro!!!>>
<< perché che cosa abbiamo fatto di male>>
<< non so... forse l' avete mandata allo' ospedale!!>>
<< oh ma che ti importa te hai noi>>
<< non penso proprio di frequentare delle persone cadute così in basso come voi>>
<< ma dai non te la sarai presa per questa cazzata?>>
<< no guarda, l'hai capito che Alessandra ora é in ospedale!!!>>
<< dai non sarà mica così tanto grave!?!>>
<< no, non tanto. Più che altro sarà grave quello che faró a voi quando usciremo da quì>>
<< o mamma mia come sei esagerato..!!>>
Riattaccai il cellulare senza neanche rispondergli, ero così arrabbiato, così amareggiavo provavo quasi pena per loro...
ALESSANDRA POV.
Ero molto stanca e dolorante, sentivo qualcuno al telefono ma non avevo ne le forze na la voglia di aprire gli occhi, dopo un pò realizzai che era Davide il ragazzo che parlava al telefono. Sembrava arrabbiato, molto arrabbiato quindi decido di provare ad aprire gli occhi.
<< D- Davide sei tu?>> dissi con um filo di voce
<< si, si sono io Ale eccomi qui e questa volta non me ne vado, te lo prometto!>> mi disse molto emozionato
<< che- che cosa é successo?>>
<< niente ti spiegheró meglio la prossima volta ora é meglio che riposi>>
<< okay >> e mi addormentai mentre lui mi accarezzava i capelli.
*******
DUE ORE DOPO
<< Ale, Ale svegliati é ora di cena>> mi disse Devide con una voce soave
<< s-si?>>
<< ho detto che devi andare a fare cena>>
<< ah, okay>>

Dopo che Davide haveva finito di raccontarmi quello che era successo io scoppiai a piangere, mi sentivo uno schifo. In quel momento l' unica cosa di qui avevo bisogno era tornare in italia, avevo bisogno di riabbracciare la mia sorella gemella e soprattutto Alessandro.

una storia nata come scherzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora