17/05/'16
Caro Diario,
Oggi sono uscito dalla classe, ormai cosa quotidiana, e sono andato sul tetto dove sapevo di trovare Giulia, mi scusai con lei e me ne andai. Quando la trovai li sul tetto un attimo esitai, la vidi così sola, malinconica. Me ne andai il prima possibile perché non mi piaceva vederla così, cioè, lei è quella che ti prende a caso in discoteca e ti bacia, non è quella che se ne sta da sola sul tetto della scuola a piangersi addosso..
In ogni modo quando scesi dal tetto vidi Paride per i corridoi e cercando di non farmi vedere svoltai, ma ci fu il preside che mi bloccó. Ci andai seriamente addosso. Così il preside mi prese e volle portarmi dallo psicologo scolastico. Così tutto davanti a Pari, in modo che mi vedesse bene.▪Antonielli, lo sai perché sei stato portato qua?
~Perché mi avete trovato in giro per la scuola? Perché se portaste qui tutti quelli che durante la lezione non sono in classe ci sarebbe una sovrappopolazione peggio di Nuova Delhi.
▪Anche per quello, ma non ci mettiamo certo a portare qui quelli che sono in giro.
~E per quale astrale motivo allora, mio grande signore interspaziale?
▪Carlo, tu in questo periodo sei calato con i voti scolastici, ieri hai buttato giù dalla sedia un tuo compagno di classe, esci sempre durante le lezioni.
~Certo, mi scusi tanto caro gelsomino petaloso. Ora posso uscire dalla porta di petali di rosa?
▪Non sto scherzando Carlo, ti hanno portato qui per sapere il motivo di questa situazione qua. Hai problemi a casa?
~Ho problemi con l'unicorno che c'è sotto casa mia e che fa troppo zucchero filato. Ora posso uscire da questo ufficio di cioccolata?
▪Carlo, è una cosa seria quella di cui stiamo parlando.
~L'ho fatto perché l'ho fatto. Voglio uscire da questo ufficio.
▪Va bene Carlo. Ma sappi che se continuerai così la sospensione sarà quello a cui andrai incontro. Ah, prima che te ne vada, sappi che ogni tanto faremo delle sedute qui per cercare di arrivare al problema.
~Ah già. Così mi dirà come fermare il mio unicorno fatato. Grazie. Ora posso andare?
▪Certo.Non ho mai sparato così tante cazzate in vita mia. Solo che è lo psicologo della scuola ed è gentile e anche obbligato ad essere bravo con i ragazzi. Quindi non si arrabbia mai. Avevo solo un po'di voglia di prenderlo per il culo.
Tornai in classe a dormire e dopo poco suonò la campanella. Tornai a casa e guardai un sacco di film. Non so perché sto facendo così ma non ho più voglia di fare nulla. Adesso che Paride non mi parla neanche più non so mai che fare. E sono solo pochi giorni che non ci vediamo, non voglio immaginare ad arrivare fino a fine anno anche se è solo un mese.
Vado a dormire, che in questo periodo non faccio altro che mangiare, dormire e incazzarmi con tutti.
Buonanotte.
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Fastest Slowest Moment
Teen FictionCarlo è un ragazzo del liceo, moro con gli occhi scuri. È pieno di difetti che non sopporta e pieno di pregi che non ammette di avere. Vuole cambiare la sua vita ed essere veramente felice. Un giorno però viene trascinato ad una festa dove incontra...