mr fassbender (michael fassbender)

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Avviso: storia daddy, scene di sesso, linguaggio volgare e differenza d'età.

* * * * *

Sbuffo, sono appena entrata in casa e c'è già qualcuno che citofona. Appoggio la cartella vicino alla mia scrivania e torno al piano di sotto. Spero solo che non sia qualche donna di chiesa o qualche ragazzina che vende biscotti per beneficienza.
Apro la porta d'ingresso e l'unica persona che non mi sarei mai aspettata di vedere è qui davanti a me.
«Signor Fassbender?» Mormoro imbarazzata. Sento già le mie guance diventare rosse ed il battito del mio cuore aumentare bruscamente. «Ha bisogno di qualcosa?»
Mi sorride morsicandosi un labbro. Dio, è così fottutamente sexy.
«Stavo cercando tuo padre ma evidentemente non c'è, quando sono venuto qui ho visto che la sua macchina non è parcheggiata nel vialetto.» Risponde con voce roca per via delle sigarette che fuma ogni giorno ma al tempo stesso così divina e virile. Ha proprio una voce da uomo.
«Mmh... Se vuole, posso chiamarlo per sapere a che ora arriva dal lavoro.» Gli rispondo con un sorriso cortese, i miei genitori mi hanno insegnato da sempre ad essere educata con gli adulti.
«Non ce n'è bisogno, tesorino. Non è così importante.» Si morde ancora il labbro, sembra quasi nervoso. Arrossisco di colpo, non posso credere che mi abbia chiamato in un modo così intimo. Abbasso la testa imbarazzata e fisso la punta delle mie Adidas Superstar bianche e blu.
«Posso esserle utile in qualcos'altro?» Chiedo con tono volutamente innocente,  tutti pensano che io sia un angioletto invece sono una tentatrice nata. L'unica cosa che vorrei fare con lui penso che sia illegale. Sono solo una ragazzina di 17 anni, una ragazzina che lo osserva sempre mentre si allena in camera sua sulla panca per gli addominali con addosso solo un misero paio di pantaloncini da calcio ed il sudore a coprirgli il petto tonico. Al solo pensiero, sento le mie mutandine bianche bagnarsi spudoratamente.
Ridacchia, un suono angelico che potrei sentire a ripetizione senza mai stancarmi.
«Bambina, avrei bisogno di te ma non penso che sia possibile. O lecito.» Alzo lo sguardo su di lui che mi ammicca leggermente. Si aggiusta il colletto della camicia e poi si lecca il labbro inferiore.
Mi sposto e lo invito ad entrare in casa. Mi guarda per qualche secondo, mi sta lentamente squadrando da capo a piedi. Penso che gli piaccia la mia gonnellina blu e la mia camicetta succinta. Sofferma gli occhi azzurri sul mio reggiseno di pizzo bianco che s'intravede appena dalla scollatura.
«Sei bellissima, piccola.» Sussurra avvicinandosi pericolosamente a me.
Indietreggio fino ad andare a sbattere contro la porta chiusa dell'ingresso.
«Grazie, signor Fassbender.» Mormoro imbarazzata, sta accadendo tutto così in fretta. Un attimo prima stavamo parlando ed adesso mi ritrovo rinchiusa tra il legno duro ed il suo corpo tonico.
«Chiamami papino.» Sussurra ed intrappola le mie labbra sulle sue. La sua lingua si intreccia alla mia e mi picchietta il palato. Gli mordo il labbro inferiore e lui geme contro la mia bocca.
«A che ora tornano i tuoi genitori?» Chiede staccandosi leggermente da me.
«Tardi, molto tardi.» Gli sorrido e poi lo prendo sfacciatamente per mano.
Lo porto fino alla mia camera e lo faccio sedere sul letto. Mi scruta con i suoi magnifici occhi azzurri mentre mi sbottono la camicetta.
È bellissimo, l'uomo più bello che abbia mai visto.
Ho sempre sognato di potermelo sbattere e non avrei mai minimamente immaginato che il mio desiderio fosso ricambiato.
Mi prende per i fianchi, attirandomi a sé e poi fa scendere la mia gonna lungo le cosce. Mi piego per togliermi le scarpe e le calze. Lo raggiungo sul letto, mi fa mettere a cavalcioni su di lui e posso sentire la sua erezione che preme contro le mie mutandine fradice.
«Giuro che ti farò stare così bene, piccola, che neanche te lo immagini.» Mi sussurra contro l'orecchio e poi inizia a mordicchiarmi e leccarmi il lobo.
«Michael.» Gemo tirandogli i capelli mori che hanno dei riflessi quasi rossastri.
«Ti ho detto di chiamarmi papino.» Mi corregge con voce severa e mordendomi il collo.
Continuo a muovermi sulla sua erezione, i nostri gemiti riempiono il silenzio della casa. Mi stringe le natiche possessivamente mentre con una mano tenta di slacciarmi il reggiseno che poi vola in terra assieme al resto dei miei vestiti.
Mi alza per i fianchi e mi schiaccia contro il materasso. Non perde tempo, subito le sue labbra sono chiuse attorno ad uno dei miei capezzoli turgidi succhiandolo avidamente fino a farmi quasi male. Le mie dita si attorcigliano intorno ai suoi capelli.
«Sono una cattiva bambina che ha bisogno di essere punita.» Sussurro tentatrice, lui ha capito dal primo istante in cui mi ha vista il tipo di persona che sono in realtà.
«Sì, sei una cattiva bambina e papino è qui per punirti.» Lecca un'ultima volta il mio seno e poi si alza da me. Immediatamente, una sensazione straziante di vuoto s'impossessa del mio corpo; sento il disperato bisogno di avere Michael sopra e dentro di me.
«Ti prego, scopami.» Piagnucolo perché lo vedo allontanarsi dal letto.
«Piccola, stai calma. Verrà il momento in cui griderai come una matta, come neanche il tuo fidanzato non riesce a farti gridare. Pensavi di farmi fesso, eh? Pensi che io non sappia niente di te ma in realtà so più cose io che tuo papà. Adesso, verrai punita per la tua sfacciataggine. Voglio proprio vedere come spiegherai al tuo caro Kevin tutti i segni che ti lascerò sul corpo.» Dice con fermezza nella voce ed intanto si slaccia la giacca ed allenta il nodo della cravatta rossa fino a quando non riesce a toglierla.
«Sdraiati sulla pancia, piccola.» Mi ordina avvicinandosi al letto. Faccio come mi dice senza fiatare, il suo tono non è minaccioso ma ho paura di disobbedirgli.
«Stendi le braccia davanti a te... Ecco, così. Bravissima.» Sento la stoffa vellutata della cravatta intorno ai miei polsi e poi lui la stringe con un colpo secco. «Inginocchiati adesso.»
Faccio un po' fatica ma dopo pochi minuti mi ritrovo a gattoni sul letto.
Lo sento spostarsi ed armeggiare con la cintura ed i bottoni dei pantaloni eleganti. Lui è fatto così: sempre impeccabile.
Le sue dita lunghe e sottili mi arpionano i fianchi, la sua erezione preme in mezzo al mio sedere facendomi capire quanto anche lui mi desidera.
«È la tua prima volta, bambolina?» Mi domanda soffiando contro la mia schiena. Il suo alito caldo mi fa venire i brividi, stringo il lenzuolo tra le dita e mi spingo più contro il suo basso ventre.
Geme e mi da la soddisfazione di ridacchiare.
«A quanto pare no. Fai così per provocarmi oppure ti viene naturale?» Dice e poi mi lascia un bacio sulla porzione di pelle al di sopra delle mie mutandine.
«Non sono un angelo come pensano i miei genitori.» Ribatto, con quasi un pizzico di acidità nella voce. Penso che la sua punizione per la mia insolenza sia proprio il fatto di temporeggiare.
«Hai dei preservativi?» Domanda divertito giocherellando con i lembi della mia biancheria intima.
«Mh... Sono sotto il materasso, però fai in fretta a prenderli.» Borbotto e con piacere noto che non commenta il nascondiglio dei profilattici. Mi sarei tanto aspettata una battutina sarcastica in merito a ciò.
«Sei pronta?» Chiede accarezzandomi con dolcezza la guancia.
Annuisco senza guardarlo, da quando mi ha fatta mettere a gattoni sul letto non ho fatto altro che fissare il copri piumino rosa confetto sotto di me. Ho quasi paura di incontrare i suoi occhi glaciali.
Mi prende i fianchi con rudezza ed io sussulto quando lo sento farsi spazio in mezzo alla mia carne.
Rilascio un gemito di dolore, l'avevo già fatto con Kevin ma lui ha dimensioni ridotte rispetto a Michael.
Ma lui sussurra prontamente, quasi come se volesse tranquillizzarmi: «Shh, piccola. All'inizio fa un po' male ma quando ti abituerai vedrai che sarà piacevole.»
Inizia a spingere con lentezza, le mani ben salde intorno ai miei fianchi. Cerco di mandare indietro delle lacrime che minacciano di uscire dai miei occhi e stringo con più forza il lenzuolo tanto che le nocche mi diventano bianche.
Dalle mie labbra escono dei gemiti strozzati che pian piano si trasformano in versi di piacere.
«Bambina, puoi gridare se vuoi.» Michael si abbassa fino a sfiorare il mio orecchio con le labbra e lascia un bacio sul mio collo. Rabbrividisco sentendo che ormai sono vicina all'orgasmo come d'altronde lo è anche lui. Le mie dita dei piedi si arricciano, un'ultima spinta e vengo urlando il suo nome.
Esce da me senza che io possa sentirlo raggiungere il culmine del piacere. Mi lascio andare tra le coperte, ansimante è tutta sudata.
«Come ti avevo detto di chiamarmi?» Sibila ad un millimetro dal mio viso. «E poi, pensi di aver finito con me?»
Mi sdraio sulla schiena e lo fisso. È proprio bello, ha i capelli leggermente scompigliati ed il viso un po' arrossato.
«Scusami, papino.» Calco bene con la voce la seconda parola e lui mi sorride compiaciuto. Contro ogni mia aspettativa, si toglie la giacca e si sbottona la camicia bianca concedendo ai miei occhi affamati la vista del suo corpo tonico che ho tanto agognato.  Pochi secondi ed è completamente nudo sopra di me. Scioglie il nodo intorno ai miei polsi ed io ne approfitto subito per mettere le mani tra i suoi capelli ed attirare il suo viso davanti al mio.
Lo bacio con passione facendo scontrare i nostri bacini, la sua enorme erezione preme prepotentemente contro la mia entrata ed io, in un attimo di follia, spingo contro di essa fino a quando non è completamente dentro di me. Rilasciamo entrambi un lungo gemito e Michael inizia a muoversi sopra di me con violenta tanto che continuo a sussultare.
«Ti prego più forte, papino.» Urlo sentendo il disperato bisogno di venire ancora per lui, mi accontenta aumentando il ritmo a dismisura.
Sento tutte le ossa del corpo vibrare ed i muscoli lasciarsi andare lentamente fino a quando non lascio un lungo ed assordante urlo. Le gambe sono molli ed il mio corpo trema tutto di piacere.
Michael viene seguendomi a ruota, esce da me e si stende al mio fianco. Sembra distrutto ma appagato.
«È stato fantastico.» Sussurra cercando di riprendere il respiro, il suo petto si muove freneticamente su e giù - proprio come il mio.
«Dovremmo farlo più smesso.» Ammetto tentatrice e poi gli lancio uno sguardo malizioso che viene ricambiato pienamente.
La mia ripresa è più veloce rispetto alla sua e nel giro di un paio di minuti mi ritrovo sopra di lui. Lo bacio languida cercando di assorbire tutto il sapore delle sue labbra, tabacco e menta.
«Non sei stanca?» Mi chiede beffardo staccandosi di qualche millimetro da me.
«Assolutamente no! Sei troppo vecchio per un terzo round?» Mi lecco le labbra maliziosa e lo guardo con strafottenza.
«Cavalcami, piccola.» Risponde solamente, prendendomi per i fianchi.
Mi lascio andare sopra alla sua erezione. I nostri gemiti riempiono ancora una volta la stanza.
Mi muovo seguendo il ritmo dettato dalla sua presa che tende ad aumentare sempre di più.
«Piccola, nessuna mi aveva mai cavalcato come stai facendo tu in questo momento.» Sussurra.
Lascio andare la testa all'indietro consapevole di donargli una visione paradisiaca. Mi muovo talmente veloce che sento il mio seno sobbalzare. Le sue mani risalgono fino alle mie tette e mi stringono i capezzoli facendomi urlare di piacere.
Siamo entrambi arrivati al limite, la mia eccitazione sta salendo a picchi stellari. Non avrei mai pensato che farlo con un uomo con ben 22 in più di me fosse così bello ed eccitante. Michael è fottutamente eccitante e fare sesso con lui è ancora più bello di come avevo immaginato nei miei sogni più intimi.
Si riversa dentro di me ed io mi sento così bene.
Ho l'adrenalina talmente alle stelle che potrei correre per mille chilometri senza mai stancarmi.
Scendo da lui e mi accoccolo al suo petto.
Inizia ad accarezzarmi dolcemente la schiena.
«Mi prometti che lo rifaremo ancora?» Sussurro baciandogli il collo. Ho un così disperato bisogno di essere amata da qualcuno che non sia il mio stupido fidanzato Kevin.
«Certo, piccola. Tutte le volte che vorrai.»
Lo guardo, sorridendogli e lui ne approfitta per lasciarmi un bacio a fior di labbra.
Mi lascio andare completamente contro di lui  e poi socchiudo gli occhi consapevole che Michael non sarà più qui al mio risveglio.

Midnight One Shots » Michael Fassbender & James McAvoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora