Avviso: ho modificato il primo incontro tra Erik e Charles aggiungendo una parte che anticiperà l'incontro che hanno quando Magneto tenta di affondare lo yacht di Sebastian Shawn. Si tratterà quindi di una one shot gay.
* * * * *
A Charles era sempre piaciuto leggere nella mente delle persone. Non c'era giorno in cui non si infiltrava nei meandri del cervello di sconosciuti, passava ore a scoprire i loro segreti più profondi, le preoccupazioni che li teneva svegli di notte. Ma soprattutto gli piaceva osservare i sogni ed i ricordi delle persone, scoprire a chi o a cosa tenessero davvero oppure, semplicemente vagare per l'infanzia di uno sconosciuto. Gli piacevano le menti anonime e gli piaceva anche immaginarsi una vita immaginaria dello sventurato che gli era capitato a tiro.
Ma quella mente era orribilmente diversa...
Se ne stava seduto al suo solito posto, nello stesso bar come quasi ogni sera.
Aveva adocchiato un ragazzo e subito pensò che per quella sera poteva deliziarsi con i pensieri di quel giovane ma tenebroso uomo.
Esplorò a fondo ogni piccolo ricordo. Iniziò con quelli più recenti: una banca svizzera, un signore a cui veniva strappato un ponte di piombo dalla bocca, tre uomini uccisi in una locanda in Argentina e un forte desiderio di vendetta.
Charles sbatté più volte gli occhi, come a riprendersi da tante oscenità, e perse il contatto con la mente del misterioso ragazzo.
Da un lato avrebbe voluto fermarsi, chissà quante oltre orrori nascondeva quel giovane; ma sentiva un forte desiderio di continuare la sua piccola esplorazione.
Gli era sempre piaciuto conoscere fino in fondo la realtà dei fatti.
Si concentrò e in poco meno che un secondo era di nuovo tra i pensieri ed i ricordi dello sconosciuto.
Dolore. Ecco cosa provava... Erik - dedusse che si chiamasse così - stava ripensando alla sua dolorosa infanzia.
C'era un campo di concentramento in Polonia, una versione bambina del giovane che veniva separata a forza dalla madre da delle guardie naziste e poi un cancello.
Il bambino allungava le mani verso la donna con una divisa a righe che si trovava dall'altra parte della barricata di ferro, ma al posto che raggiungere la mamma, il ragazzino avvicinò a sé il cancello.
Capì subito che aveva a che fare con un mutante. Uno come lui, sapeva che ce ne fossero altri - oltre a lui e a sua sorella adottiva Raven - ma non aveva mai avuto il piacere di incontrarne direttamente uno.
Poi, il ricordo sbiadiva e subito ne compariva un altro.
Uno studio, un uomo seduto ad una scrivania e il bambino che fissava con odio la persona che aveva davanti.
Per un'attimo non riuscì a capire la conversazione che stavano tenendo perché entrambi parlavano in lingua tedesca.
L'uomo posò sulla scrivania una campanella di metallo.
Erik allungò le mani cercando di farla avvicinare a sé, ma l'oggetto non si mosse di un millimetro.
L'uomo urlò qualcosa e subito nella stanza entrarono due soldati SS ed una donna vestita di bianco e blu, un'ebrea, la mamma del ragazzino, la riconosceva.
Lei sussurrò qualcosa di confortante al figlio che la guardò per un attimo felice e rassicurato dalla sua presenza. Cercò ancora di spostare la campanella ma invano.
L'uomo perse la pazienza ed iniziò a contare - suppose Charles. Si era alzato e puntava una pistola contro la donna.
Eins, zwei, drei...
Il ragazzino non era riuscito a spostare l'oggetto metallico. Ci fu uno sparo e la donna si accasciò a terra, priva di vita, sorretta dalle due guardie.
Caos, seguì solo il caos: il ragazzino aveva perso le staffe - giustamente, pensò il telepate.
Poi il ricordò svanì così come era apparso.
Mi dispiace, sussurrò Charles nella mente dello sconosciuto. Ma ho curiosato un po' tra i tuoi pensieri.
L'uomo si girò di scatto e puntò gli occhi in direzione di Xavier.
Capì subito di chi fosse la voce, non era spaventato - anzi, era sollevato per il fatto di aver trovato qualcuno come lui - ma non gli andava giù il fatto che un intruso gli avesse violato la mente e avesse visto cose che lui voleva che rimanessero segrete.
Si alzò dalla sedia, facendola gracchiare rumorosamente.
Charles lo guardò avvicinarsi a lui, con un sopracciglio alzato e il viso appoggiato alla mano.
"E così, ti piace curiosare nelle menti altrui, mutante?" Ringhiò con rabbia e si sedette davanti al ragazzo.
"Scusami." Mormorò con falso imbarazzato, in realtà stava sorridendo sotto i baffi. "Comunque mi chiamo Charles Xavier e sono un telepate, tu mutante?"
"Erik Lehnsherr. Controllo i metalli, ma penso che tu questo l'avessi già capito." Si sedette di fronte a Charles e lo fissò attentamente.
Un bel ragazzo, aveva dei morbidi e lucidi capelli scuri, tendenti quasi al nero ma ciò che attirava veramente l'attenzione erano gli occhi incredibilmente azzurri e le labbra rosse e carnose come ciliegie.
Si fissarono a lungo, non trovando le parole per esprimersi tra di loro.
Ma poi Charles, senza pensarci gli chiese: "Dove sei stato fino ad adesso?"
Arrossì di colpi notando l'espressione confusa del ragazzo.
Si alzò dalla sedia e trascinò Erik con sé fuori dal pub.
Si appartarono in una via poco illuminata.
Il signore dei metalli sbatté Charles contro il muro e lo baciò ferocemente.
"Dove sei stato tu?" Ribatté e continuò a baciarlo.
Le loro labbra si muovevano in perfetta sintonia e le lingue calde si cercavano avide.
Rimasero a molto in quel vicolo, l'aria era piena dei loro baci e dei loro gemiti.
"Charles, mi dispiace ma devo andare. Spero di vederti ancora." Disse Erik con la voce spezzata e lasciò un ultimo bacio casto sulle labbra color ciliegia del telepate.
Poi se ne andò così come era arrivato.
Nessuno dei due sapeva che si sarebbero visti molto presto.
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Midnight One Shots » Michael Fassbender & James McAvoy
Fanfiction❝Telling me to go, but hands beg me to stay.❞ Raccolta di one shots su Michael Fassbender e James McAvoy. © diritti riservati ad @aliss19 copertina fatta da me.