my boss (mcfassy)

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Avviso: questa è una one shot gay ed è presente una scena di sesso. Il linguaggio talvolta può essere scurrile.

* * * * *

"McAvoy, sei ancora in ritardo!" Quella voce snervante mi coglie impreparato. Faccio cadere a terra la valigetta di pelle nera con un tonfo sordo e mi giro, preparandomi mentalmente alla sfuriata che mi farà Fassbender.
"Mi scusi, signore." I suoi occhi mi scrutano il viso ed io mi trovo ad abbassare la testa non riuscendo a reggere il suo sguardo smeraldino ed intenso.
"Deve essere l'ultima volta, sennò sei licenziato. Adesso non perdere tempo e torna al lavoro." Mi ammonisce, la sua voce trasuda tutto l'odio e la frustrazione che prova nei miei confronti. Annuisco e sollevo da terra la mia borsa. Poi, sotto il suo sguardo severo, mi rintano nel mio ufficio.
Non appena sono al sicuro dietro alla porta, sospiro.
Michael Fassbender è il tipico uomo stronzo quanto dannatamente bello ed io sono cotto di lui dal primo giorno in cui ho messo piede in questo ufficio. Però, lui mi considera una nullità e mi tratta sempre come se fossi uno zerbino pronto a farsi calpestare. Ed io, imperterrito, glielo lascio fare, mi faccio pestare e maltrattare fino a quando mi viene da piangere. Non riesco a ribattere a tutte le cattiverie che riversa su di me ogni santissimo giorno.
Sconfitto, mi siedo alla mia scrivania ed inizio a compilare e catalogare tutti i fogli che ogni mattina il signor Fassbender mi fa trovare ordinatamente sul tavolo.
La mattinata trascorre lenta e placida come al solito, senza interruzioni da parte del mio capo o dei miei colleghi.
Solo quando manca poco più di mezz'ora dalla pausa pranzo, il rumore di qualcuno che batte le nocche sulla porta mi sveglia dal mio dolce tepore fatto di movimenti meccanici mentre la mia mente vaga persa dietro a qualche pensiero leggiadro.
"Avanti." Mormoro stanco e mi passo una mano sul viso, come se servisse a scacciare tutta la stanchezza che mi attanaglia il corpo.
Sgrano gli occhi non appena Michael Fassbender mette piede nel mio umile ufficio.
Mi alzo quasi come se fossi un automa e mormoro imbarazzato: "Ha bisogno di qualcosa, signore?"
"No, James." La sua lingua schiocca contro il palato non appena pronuncia il mio nome, in un suono altamente sexy quanto provocatorio. "Volevo parlarti."
Prende posto sulla poltrona difronte alla mia scrivania. È una situazione strana, si sono invertiti i ruoli: sembra che sia io il capo e non lui.
Mi siedo anch'io, le mie gambe molli non mi avrebbero retto ancora per molto. Ho come una morsa che mi stringe lo stomaco, penso che sia paura.
Il signor Fassbender porta sempre guai con sé.
Lo fisso in attesa che inizi a parlare, è dannatamente bello nel suo completo gessato d'alta sartoria. Sembra che la giaccia e la camicia inamidata gli siano state cucite addosso, sul suo corpo perfetto.
La barba lunga di qualche giorno, ma perfettamente curata, gli incornicia le guance mettendo in risalto le labbra sottili e rosee.
La parte che mi piace di più però del mio capo sono gli occhi, verdi come smeraldi ma allo stesso tempo pericolosi come veleno.
"James, volevo proporti - se si può definire così - un contratto... un po' speciale." Sul suo viso compare un sorrisetto sghembo che mi fa perdere un battito del cuore.
"Mi dica tutto, mister Fassbender." Bisbiglio, cercando di darmi un pizzico di contegno e di non soffermarmi troppo sulle sue labbra. Quelle labbra così sexy che vorrei ritrovarmi su tutto il corpo. Dovrei smetterla con questi pensieri così gay.
"Ho notato che sei molto bravo nel tuo lavoro perciò vorrei proporti di diventare mio segretario personale. Lavorerai sempre otto ore al giorno ma la paga è più consistente. Inoltre, a mio avviso, il lavoro è meno stressante. Dovrai occuparti solo di prenotarmi gli appuntamenti, disdire inviti e cose di questo genere. Avrai anche un ufficio più grande e con una bellissima vista. Accetti, James?" Calca ancora il tono sul mio nome provocandomi una scarica che parte dalla nuca ed arriva fino alla schiena.
Ci penso qualche istante, un'offerta così non mi ricapiterà più inoltre sono attirato dalla vista del nuovo ufficio. Quello in cui lavoro adesso è una stanza di due metri per due dalle pareti grigie e spoglie.
"Sì, accetto, signore." Rispondo pacato, cercando di non mordermi la lingua.
Fassbender sorride e non c'è cosa più bella, il suo viso appare sereno come non mai.
"Eccellente, inizierai domani mattina. Alle otto in punto nel mio ufficio, sai già dove si trova." Si alza dalla sedia ed esce facendomi l'occhiolino.
Spalanco la bocca sorpreso, questo non è il mio rude e scontroso capo!

Midnight One Shots » Michael Fassbender & James McAvoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora