Mi sveglio di soprassalto, porca puttana la testa!
La prendo tra le mani, il dolore è immenso. Si susseguono delle immagini strane, tra cui un cane e gli occhi freddi di Thomas. La camera d'albergo non mi è mai sembrata più piccola di così.
Esco fuori, in balcone, dove l'aria fredda mi investe avidamente. Finalmente il cessante rumore all'interno del mio cervello si spegne.
Sono solo le prime settimane di ottobre e io sono a maniche corte, con almeno cinque gradi su un balcone. Ho solo delle immagini confuse al momento, un simbolo inciso su una superficie rossa, un enorme cane-leone e poi il vuoto totale.
Un leggero dolore al braccio mi richiama alla realtà, alla cruda e spietata realtà.
Lo stesso segno che ho in mente è inciso sul mio braccio, marchiato a fuoco. Una gocciolina di sangue sta scivolando lungo la mia pelle. Cosa ho fatto per ridurmi così non lo so proprio, ma intendo scoprirlo.
Prendo il telefono, digito il numero e aspetto che risponda.
Segreteria telefonica...
Niente, andato.
"Signorina Harris"
Mi giro con quanta più velocità possibile, la signora delle pulizie mi sta guardando dall'alto al basso. Di sicuro non sono nel mio aspetto migliore, non oggi almeno. "Sono le dieci di mattina, desidera fare colazione?"
"Che ore sono?"
"Le dieci, signorina Harris..."
"La mia sveglia non ha suonato, altrimenti l'avrei sentita"
"I suoi amici mi hanno esplicitamente chiesto di non svegliarla, che aveva bisogno di riposare. Signorina Harris- si sfrega le mani- era in condizioni penose ieri sera" il suo viso si addolcisce mentre fa cadere l'occhio sul mio braccio, marchiato dal Diavolo.
"I miei amici?", perché non ricordo nulla?
"Sì, due erano i figli di Anderson..." è a disagio, si vede dal modo in cui vaga nella stanza con gli occhi.
"Non faccio colazione- cerco di calmarmi- adesso vado a scuola"
"Stia attenta signorina Harris"
Adesso mi sentono i bastardi, mi hanno lasciata lì con una donna delle pulizie a farmi da guardia per un'intera notte.
Ma perché ci deve essere sempre così traffico durante la mattinata. E poi non capisco questa voglia di mangiare tacos e salsa piccante per colazione...
"Ahia", mi frego il braccio mal ridotto, ben coperto da una felpa, e guardo il ragazzino che mi è venuto addosso.
"Scusami- balbetta- scusami tanto..." va via, lascia cadere un giornale per terra.
"Ehi aspetta- lo chiamo invano- hai perso questo"
Niente, anche lui andato. Osservo il giornale, è di oggi. E dentro c'è ne un altro di tre mesi fa. Cosa se ne può fare di un giornale così vecchio?
L'unica cosa che mi impedisce di buttarlo nella spazzatura sono i titoli degli articoli scritti: "Famiglia Anderson in bancarotta. La famiglia più ricca di Miami è al capolinea."
Il suono del clacson è l'unica cosa che mi fa muovere i piedi. Leggerò questo giornale dopo, adesso devo parlare con i miei cari amici di buon cuore che sfruttano le donne delle pulizie per altri servizi.
Per quanto sia piccola e magra, non riesco a non passare inosservata. Questi capelli sono una vera e propria calamita. Adesso dovrei avere letteratura, insieme a tutti gli altri.
Corro più veloce che posso per arrivare in anticipo in classe. Ancora la campanella non è suonata e sono le dieci e venti.
Per poco non scivolo a terra, afferro la porta è la apro con violenza.
"Vuole per caso rompere la porta?" il professor Wilkinson è seduto nella cattedra con un libro in mano e gli occhiali sulla punta del naso. Mi scruta da capo a piedi, ho il respiro affannato e le gote rosse per la mancanza d'aria. "Signorina Jillian, si sente bene?"
Ammetto di essere delusa dal fatto che i miei amici non siano qui, in questa classe, prima dell'orario stabilito. "No, tutto bene" mi vado a sedere al mio posto, quello che occupo solo io.
"Ha corso per venire qui?" lo sento ridere, mi volto con gli occhi ridotti a fessure.
"Vorrei vedere lei al mio posto, con un braccio mezzo morto e la memoria incapace di ricordare ciò che ha fatto la sera prima-mi passo una mano sul viso, consapevole di aver esagerato- Va bene, mi scusi"
"Siediti Jillian, forse ti sentirai meglio" adesso il suo tono è ritornato grave come quello di sempre, difficilmente puoi opporre resistenza a persone come lui.
La campanella suona, la porta si apre e una marea di studenti entrano dentro. Mi osservano, ridono e vanno a sedersi. Il braccio viene percorso da una pulsazione violenta.
Lo porto inconsapevolmente al petto, traggo respiri profondi perché è l'unica cosa che posso fare. Respiro, espiro, mordo il labbro per il dolore, respiro, espiro.
"Jillian- Rachel- ma che ci fai qui? Avevamo detto di lasciarti dormire..."
"Notizia flash Rachel: sono abbastanza grande e vaccinata da potermela cavare anche da sola"
La vedo fermarsi davanti a me, interdetta su cosa fare. Dylan l'oltrepassa con una spallata e ride.
Thomas fa la sua entrata, facendo zittire alcune ragazzine davanti la porta. Mi punta i suoi occhi contro ma li devio, fanculo lui e tutti gli altri!
"Oggi ti sei svegliata col piede sbagliato Testa Calda?" mi schernisce. Si Thomas, divertiti. "Non parli? Il cane ti ha mangiato la lingua?", mi volto di scatto verso di lui.
"Smettila Thomas, non è il momento" dice Edward poggiandomi una mano sulla spalla, che ritraggo.
"Sei divertente quasi quanto un pugno nei denti, spero tu lo sappia" dico prima di prendere posto e seguire la lezione che sta per cominciare. Lo sento sbuffare e appoggiare i piedi sul banco.
"Buongiorno a tutti ragazzi" il professore Wilkinson sembra diverso rispetto alle altre volte. Forse più arrabbiato o semplicemente stanco. "Oggi non spiegherò per la vostra felicità- un boato di applausi- ma voglio che facciate un lavoro di coppia e descriviate un personaggio che vi piaccia. A vostro piacimento, ma voglio un bel lavoro. Ovviamente sarete interrogati su questo dalla prossima settimana."
Non nego che sono a disagio, non ho mai fatto qualcosa insieme a qualcuno, figuriamoci un lavoro scolastico. "Qui ci sono dei bigliettini con alcuni dei vostri nomi, adesso gli alunni che non sono scritti su questi biglietti verranno qui per pescarne uno, il nome nel biglietto sarà il suo compagno d'avventura."
Il professor Wilkinson fa venire alcuni alunni alla cattedra, poi è il turno di Mark che pesca Jenna, Dylan si appropria della mente di Edward. Basterà che il professore scelga me o Rachel e saremo in squadra insieme.
"Thomas, alza quel culo dalla sedia e vieni qui" esclama il professore, facendo ridacchiare le oche della classe.
Si alza, con quanto più lentezza possibile e mi passa accanto, non sfiora neanche il braccio ferito come se sapesse. Ma non può sapere, vero?
Pesca un bigliettino, lo apre. Ghigna facendo mostrare i suoi denti perfettamente bianchi e il divertimento con cui sta leggendo quel nome. "Jillian"
Mi copro gli occhi con una mano, tra tutti, e per tutti intendo diciotto persone, lui doveva prendere proprio il mio nome? Ma ovvio, altrimenti che vita sarebbe.
La campanella suona, Christabel mi lancia uno sguardo accusatorio e tagliante di traverso. Quella ha patatine al posto del cervello.
"Saremo insieme per questo progetto. Ti conviene iniziare a sgobbare Testa Calda"
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The Time Machine- la macchina del tempo
Viễn tưởng"Nulla accade per caso", questo è il motto di un'associazione, dotata di una macchina del tempo, che recluta giovani ragazzi per portare a termine una missione che hanno iniziato i genitori di Jillian, sedicenne dalle grandi idee e con un animo buo...