8. Beer and sunglasses

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Luke's pov.

-E così ho deciso di tornare qui, a Sidney.- terminai di raccontare bevendo un sorso di birra e posando il bicchiere sul bancone del locale, stringendo leggermente la presa sul vetro freddo.
-Wow, peggio di una soap opera- commentò lui, sorseggiando la sua bibita analcolica. Lo osservai a lungo, con una strana sensazione di confusione e smarrimento. Perché gli avevo raccontato tutto di me? Della mia storia.. di lei.. preferii soltanto evitare di menzionare la mia malattia, prevenendo così gli sguardi compassionevoli e l'imbarazzo dovuto a una cosa del genere. Anche se non mi sembrava il tipo di stare a disagio con situazioni del genere; anzi, dovetti ammettere che era molto bravo ad ascoltare, e mi faceva piacere parlare liberamente con lui.
-Tu che ne pensi, Rick?- domandai con una sincera curiosità, e quando i suoi occhi chiari, velati dalla lente degli occhiali da sole, si posarono sui miei, lessi i pensieri che gli stavano passando per la testa. -Penso dovresti tornare da lei ed essere felice..- disse infatti, annuendo leggermente. -Sembri un cadavere- sorrise, e io seguii il suo esempio con una tristezza indescrivibile. Mi torturai il piercing al labbro, stringendo i pugni sul bancone. Avrei dovuto dirglielo? Sarebbe cambiato qualcosa?
Prima che potessi cambiare idea, pronunciai quelle parole da anni mi torturavano, prosciugandomi lentamente l'anima e portandomi all'estrema pazzia.
-Io sono malato.- parlai così piano che non ero del tutto sicuro che mi avesse sentito, ma lui si voltò velocemente verso di me e fece per toccarmi la fronte con il dorso della mano. -Sì, forse hai un po' di febbre.-
-N-no io.. sono malato..- deglutii, prendendo un profondo respiro. -Ho un cancro-
Lui abbassò la mano e lo sguardo allo stesso momento. -Dio..-
-Già- sorrisi appena, osservando un punto fisso nel muro.
-Da quanto..-
-Lo so da due anni..- confessai. -I dottori mi diagnosticarono un tumore al cervello all'età di sedici anni. Dovettero ricoverarmi per un mese, perché il dolore era troppo forte e la nausea non mi permetteva nemmeno di mangiare. Mi davano già per morto, ma i miei genitori non vollero arrendersi e mi costrinsero a fare varie cure sperimentali, tra cui la chemioterapia. Durò molti mesi, che mi sembrarono infiniti.. faceva così male, Rick..- percepii le lacrime scendere sulle mie guance e gli occhi pizzicavano fastidiosamente. -Capisci di essere finito quando vedi gli altri ragazzi della tua età continuare a vivere normalmente.. come adolescenti.. ponendosi domande sull'esistenza e problemi futili e infantili.. e tu ti ritrovi a perdere i capelli, perdere peso ed essere bianco come un cadavere, senza alcuna voglia di mangiare o solamente di dormire. Solamente di vivere.- sospirai, continuando a parlare ininterrottamente. -Ma avevo comunque Ashton, Michael e Calum con me..- sorrisi. -Li conosco da una vita quei idioti, e quando lo vennero a sapere.. nonostante il dolore.. sono rimasti con me..-
-Ti devono volere davvero bene..- sussurrò lui sorridendo e scostandosi dalla fronte alcune ciocche scure.
-Molto. Quei tre sono stati la mia famiglia per tanto tempo.. lo sono ancora, anche se a volte vorrei solo picchiarli per il nervoso che mi fanno venire.- domandai alla barista di portarmi un'altra birra, sorridendole con gentilezza. -Sai la cosa buffa?- tornai a guardare Richard negli occhi. -La chemio funzionò. Ero guarito, o almeno così si pensava. Il dolore pian piano era svanito, e mi sentivo molto meglio.. fino a quando un pomeriggio di luglio, mentre io e i ragazzi facevamo un giro in bicicletta, cominciai a vedere doppio e a sentire una nausea insopportabile, e svenni.- Rick schiuse le labbra, totalmente preso dal mio racconto. -Il tumore era ancora lì. Nessuno sapeva come fosse possibile.. la chemio non aveva funzionato affatto.. ha forse soltanto rallentato l'inevitabile. I sintomi sono meno forti adesso, a volte mi capita di avere forti emicranie.. e febbre.. ma per il momento soppravvivo.- conclusi sorridendo amaramente.
-Non ti dirò "capisco", perché non sarebbe la verità..- pronunciò lui con un tono dolce. -Ma sei molto forte, so che ce la farai.-
-Impossibile.. il cancro è fatale, Rick. L'unica cosa che so è che potrei morire tra qualche mese, o tra qualche anno.. o ora.- mi tremò la voce, e con un forte scossone lanciai il bicchiere a terra e corsi verso l'uscita del locale.
Sentii la barista urlare arrabbiata e Richard tranquillizzarla, ma dopo essermi allontanato non sentii più niente che non fosse il fruscio delle foglie spostate dal vento. Cominciai a piangere silenziosamente, coprendomi il volto con le mani.
-Luke..- sussurrò la voce di Richard dietro di me, e con rabbia strinsi le mani in due pugni.
-Non avrei dovuto dirtelo..- proferii a denti stretti. -Ora provi pena per me. Compassione.- mi morsi il labbro inferiore così forte che iniziò a sanguinare.
-Non provo pena per te.. ma solo dispiacere.- affermò lui, e prima che potessi protestare mi afferrò con forza il polso e mi strinse in un abbraccio. -E ammirazione- affermò. Era molto più alto di me, e con una strana sensazione di piacere e sollievo, lasciai che mi cullasse nel suo abbraccio. Piansi, soffocando alcune urla sulla sua maglia scura, e tremai terrorizzato. -Non voglio morire- biascicai facendo fatica a respirare. -Non voglio..- Richard mi accarezzò lentamente i capelli, stringendomi ancora di più a lui. -Non accadrà, sssh..- continuò a tranquillizzarmi per alcuni minuti, fino a quando il mio orgoglio mi permise di allontanarmi da quell'abbraccio e Richard mi accompagnò a casa.
-Grazie..- confessai prima di scendere dalla sua catapecchia metallizzata. -Io.. non mi capita spesso di sfogarmi con gli sconosciuti.-
Lui sorrise, aggiustandosi gli occhiali da sole. -Non preoccuparti.. e poi non siamo più sconosciuti, no?- rise. -Magari d'ora in poi potrei chiamarti Lukey, Luchino.. o Luchetto.. trovato!- esclamò. -Ti chiamerò Lucchetto!-
-Provaci e ti spedisco con un calcio al polo sud. Insieme ai pinguini.- proferii con un sorriso, prima di scendere dall'auto.
-Bene, il tuo numero ce l'ho. Ci sentiamo Lucchetto!- salutò lui prima di partire e sparire tra l'oscurità della notte.
Sospirai, prima di entrare piano in casa e accendere la lampada accanto al divano; schiusi le labbra quando vidi Amanda addormentata sul divano, tenerosamente raggomitolata e con la fioca luce che le illuminava il volto apparentemente sereno. -Mi stavi aspettando..- mormorai con un sorriso, prima di avvicinarmi a lei e sedermi per terra, guardandola attentamente. -Amanda..- le sfiorai la guancia ricoperta di lentiggini, la sua pelle era fresca e delicata. Indeciso sul da farsi, mi alzai titubante e con esitazione la presi in braccio; lei si svegliò sorpresa, e con un leggero bacio sulla fronte la rassicurai. -Ti porto a letto, okay?- sorrisi, e lei si strinse a me con un mugugno.

-Mmh-
-Mmh sì o mmh no?-
-Mmh forse.-

Sentii una prepotente fitta allo stomaco, così forte che dovetti raccimolare quel poco buon senso che mi era rimasto per non lasciarla andare e scoppiare a piangere come un bambino. Nonostante il dolore, continuai a sorridere tristemente e l'accompagnai nella stanza degli ospiti, ora diventata la stanza di Amanda, e la posai delicatamente sul letto. La coprii con le coperte bordeaux e le accarezzai con dolcezza i capelli. -Luke..- mormorò lei strofinandosi gli occhi con stanchezza. -Potresti rimanere.. qui?-
Sbattei più volte le ciglia, sorpreso e confuso da quella richiesta così insolita. -Io..- deglutii, prima di annuire silenziosamente e stendermi accanto a lei.
-Grazie..- la sentii sospirare serena, prima di chiudere del tutto gli occhi e cadere in un sonno profondo.
Mi voltai ad osservare la finestra accanto a me; le stelle ora splendeva più belle che mai, e il blu notte del cielo regnava sopra di noi. Sorrisi, prima di alzarmi senza fare rumore e uscire dalla stanza di Amanda.
-Scusa, Amanda.. ma non posso dormire insieme a te.- sussurrai appoggiando la nuca contro la porta della sua stanza.

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Spazio Autrice

Hi! *-*

Sono ancora viva, davvero! Fortunatamente in questo periodo ho parecchie idee nuove, ma preferisco metterle in pratica con calma e cercando di non tralasciare nulla. Spero col cuore che questi capitoli vi piacciano, e se c'è qualcosa che non va basta dirlo.
In questo capitolo ho cercato di raccontare qualcosa di più della situazione di Luke, anche se molte cose le ho volute volontariamente eclissare; ciononostante (wow che parolona @.@) ho deciso anche di introdurre un nuovo personaggio, e vorrei davvero sapere cosa ne pensate.
Commentate in tante, e se vi annoiate o volete fare amicizia con me basta scrivermi in chat. ❤

GRAZIE AL FANTASTICO ED CHE MI HA ACCOMPAGNATO NELLA REALIZZAZIONE DI QUESTO CAPITOLO *-*

MA SOPRATTUTTO, GRAZIE A LUKE HEMMINGS, LA MIA ISPIRAZIONE E LA RAGIONE PER CUI ANCORA SCRIVO QUESTA STORIA DEDICATA INTERAMENTE A LUI. ⚓✨

NON SO PERCHÉ STO SCRIVENDO COSÌ, MI VA. 🌸

Peccato, avevo iniziato bene u.u

Arrivederci mondo ✈

CrystalScar23

Astronomy 2 {L.H.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora