Chapter 6

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-Sto per vomitare.-
Dissi alzandomi dal divano di Nia.

-Lo so, anchio.-
Rispose negando con la testa continuando a mangiare la pizza.

-No, non capisci. Sto per vomitare veramente. Mi sta risalendo la pizza.-
Dissi appoggiandomi alla tavola chiudendo gli occhi.

-Lo sapevo, non dovevo mostrarti la foto. Sopratutto dopo la storia con tuo..-

-Non parliamone perfavore.-
La stoppai.

-Hai ragione, scusa.-
Disse alzandosi per appoggiarmi una mano nella schiena.

-Fa niente.-
Mi risedetti in una delle varie poltrone nel salotto e sospirai.

-Allora cosa facciamo sabato?-

-Non sono in vena di stare a casa ma sai meglio di chiunque altro che non andrò sicuramente alla festa che hanno organizzato. E se andiamo a mangiare fuori e dopo facciamo un giro nel centro?-
Proposi ricevendo un cenno di assenso da lei.

-A me va bene. Devo rimanere a dormire da me però, mio padre ha deciso di portarmi via la mattina in un escursione quindi devo svegliarmi presto.-
Annuii.

-Si, io vado da me e te torni da te. Ho anche casa libera. Mia madre va a dormire con Ellie da mia nonna per farle compagnia. Fanno così ogni Sabato.-

-Potrai stare sveglia fino alle nove e mezza, che cattiva ragazza.-
Disse Sky sfottendomi.

-Si guarda, quasi quasi mi guardo anche un film vietato ai minori.-
Risposi facendola ridacchiare.

-Wow che ribelle.-
Ridemmo entrambe.

-Ad ogni modo a me va bene, devo anche studiare per il progetto d'arte, non mi sento più le mani da quanto sto disegnando in questo periodo.-
Si lamentò.

-Pensa positivo, potrai fare tanti bei ritratti ad Ashley e regalarglieli sperando che si innamori di te.-

-È l'unico lato positivo.-
Disse ridendo.

Rimasi a parlare con lei per circa un altra oretta.

-Che ore sono?-

-Quasi le 9. Vuoi che ti riaccompagno a casa?-

-No tranquilla vado sola, ci sentiamo domani.-
Mi guardò un secondo prima di abbracciarmi.

La salutai ed uscii da casa sua rimettendomi lo zaino sulle spalle.

Infilai le cuffiette alle orecchie e camminai verso casa arrivandoci nel giro di 10 minuti.

Infilai le chiavi nella porta e le girai aprendola.

-Mamma? Sono a casa.-
Dissi appoggiando lo zaino accanto alla porta.

-Ciao tesoro, noi siamo qui.-
Mi richiamò e la raggiunsi in salotto.

Era distesa nel divano a guardarsi un film tenendo in braccio Ellie, ormai addormentata.

-Ti va di guardarlo con me?-
Chiese indicando la tv.

-Lo ricomincio se vuoi.-
Aggiunse appoggiando il telecomando al tavolino.

-No grazie, adesso devo continuare a studiare in camera.-
Annuii.

-Non ti affaticare troppo.-
Disse ed annuii dandole la buonanotte salendo le scale.

Camera mia era un rifugio.

L'adoravo nonostante fosse abbastanza piccola e molto semplice.
Il mio letto era attaccato alla parete mentre nell'altra parte della stanza tenevo l'armadio ed una piccola scrivania con un computer che usavo per scuola.

Avevo un pò di foto, un pò poster e qualche disegno fatto da me attaccato alla parete.

La stanza era illuminata da una finestra che porgeva verso il parco dove a volte portavo Ellie a prendere un pò d'aria.

La parete esterna della casa aveva delle grondaie che collegavano la finestra della mia camera al prato che si riconnetteva al parco.

La sera avevo una bellissima vista del cielo stellato e adoravo sedermi sul bordo della finestra a disegnare o ad ascoltare la musica.

L'unico lato negativo era che spesso girava brutta gente lá e mi svegliava la notte con risate troppo rumorose.

Chiusi la porta alle mie spalle e mi buttai nel letto sentendo il morbido materasso a contatto con la mia schiena.

Mi sarei dovuta dimenticare di Luke, quegli occhi, quel suo viso affascinante e quel suo modo di fare mi dovevano essere indifferenti.
Non ci sarei dovuta cascare come tutte le altre e non avrei dovuto cercare di illudermi.

Sospirai e chiusi gli occhi riposando per qualche minuto.

Quando riaprii gli occhi però, quel 'qualche minuto' si rivelò essere qualche ora.

Imprecai mentalmente e mi alzai di colpo tirando fuori un libro dallo zaino che mia mamma aveva portato su.

Avevo un interrogazzione il giorno dopo e non potevo assolutamente arrivare a scuola impreparata. Ero giá odiata dalla professoressa, Mrs. Grace. Se fossi venuta a scuola impreparata probabilmente non ne sarei uscita viva.

Presi un evidenziatore e mi sedetti alla scrivania cominciando a studiare.

Baby Doll //Luke Hemmings// Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora