Epilogo

34 6 2
                                    

Prese tremante il coltello che aveva posato sul lavandino, mentre stringeva nell'altra mano un accendino che aveva recuperato in giro per la casa. Si sfiorava la guance, osservando il proprio riflesso allo specchio, gli occhi accesi di una disperata follia. "L'assassino dei miei genitori non ha questa faccia" si disse, atona. "Io sono l'assassino dei miei genitori" si disse ancora, senza ascoltarsi. Impugnò saldamente il manico del coltello, poi appoggiò la punta all'estremità della sua bocca. Spinse, incidendosi un sorriso lungo l'intera mascella. Molti direbbero che qualcosa dentro di lei si era rotto, ma forse, in questo caso, non era mai stato intero: quel qualcosa, dentro di lei, era sempre stato incrinato, e nessuno aveva mai provato a ripararlo.
Osservò i propri occhi allo specchio. "Questi non sono i suoi occhi" sussurrò. Prese l'accendino, e si bruciò le palpebre. "Io sono l'assassino dei miei genitori" ripetè, e un sorriso folle affiorò sulle sue labbra. Cominciò a ridere. Prima sommessamente, poi sempre con più foga. Fu la voce di Jeff a interromperla. "Sei bellissima, Janine" si avvicinò a lei. "Chiamami Nina" rispose lei, sorridendo. Non c'era nulla di dolce in quella scena, soltanto due pazzi, che deliravano uno di fronte all'altra. Jeff ridacchiò. "Va bene, Nina." Dopodiché entrambi ricominciarono a ridere, una risata insana. Janine lanciò uno sguardo verso camera sua, dall'altra parte del corridoio. "Ho qualcosa da darti" disse a Jeff, trascinandolo verso il suo letto. Recuperò la felpa da sotto il cuscino. "Credo che questa sia tua"

***

Adesso, di Janine e di Jeff non si sa più nulla. Molti telegiornali parlano di loro, e sono considerati gli artefici di numerosi omicidi, archiviati come irrisolti. Successivamente, il Janine venne conosciuta come Nina the killer. Non si sa se la creepypasta sia ispirata a lei o se lei si è ispirata al racconto; tuttavia, adesso lei è Jeff vivono insieme, vagabondi, spostandosi da un paese all'altro. La loro esistenza, data la loro inafferrabilità, tutt'ora non è più considerata certa. Sarà a causa dei personaggi, considerati troppo pittoreschi per essere reali, sarà perché nessuno vorrebbe pensare che, in giro, nel mondo, ci sono due pazzi che sterminano famiglie per il puro gusto di uccidere. Però, di notte, nei boschi, nei rari sprazzi di lucidità, Janine e Jeff tornano quelli che erano prima che Alan li denunciasse alla polizia. Lei felice di aver ritrovato un fratello, lui felice per aver trovato qualcuno che non lo giudica. E così passano il tempo, seduti su un ramo, abbracciati in attesa che il sole torni, in attesa che la pazzia li prenda di nuovo. Ma nonostante tutto, loro continuano a stare insieme, anche se ricercati dalla legge. E adesso, si sentono finalmente liberi, anche se braccati. Sanno che il minimo passo falso li potrebbe tradire, ma continuano nella loro fuga.
Ora, sono in un bosco, da qualche parte nel mondo.
La luna è piena, grande, bianca, bella.
Jeff e Janine sono abbracciati, mentre la follia li ha lasciati in pace almeno questa notte.
I loro sorrisi scavati a forza si stanno sfiorando.

Quando Jeff ricominciò ad amare, aveva 17 anni.

Lei. Janine Black.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora