Lion (Jimin)

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"GRAZIEEEE" urlai nel microfono portandolo alla bocca.
Feci un inchino e salutai per l'ultima volta le fan in delirio che urlavano i nostri nomi.
Corsi dietro le quinte, tolsi le cuffie dall'orecchie e mi accorsi che la musica era altissima.
Seguì un lungo corridoio e mi fermai insieme agli altri componenti del gruppo in una piccola stanza che usavamo come camerino.
Ansimavamo, ma i nostri visi sprizzavano di felicità.
C'eravamo allenati molto per questo concerto che doveva servire a renderci ancora più visibili al pubblico.
La musica continuava ad andare cosí urlai.
"Oddio finalmente è andata" ci stringemmo tutti in un abbraccio liberatorio.
Eravamo al settimo cielo, ridevamo come dei cretini, eravamo sudati e tremavamo anche.
Il nostro sogno di diventare idol internazionali si stava pian piano avvicinando.
Noi siamo i BTS e i nostri nomi d'arte sono Jimin(Park Jimin), Jin (Kim Seok-jin) , J-hope (Jung Ho-seok), V (Kim Tae-hyung), Rap Moster (Kim Nam-joon), Suga (Min Yoon-gi) e Jungkook (Jeon Jungkook).
"Sta sera si festeggia" disse il nostro manager interrompendo l'abbraccio con la sua voce un po' roca.
"C'è una festa organizzata per voi al Lion nella sala V.I.P. Saranno presenti anche alcuni membri di altri gruppi per aumentare la vostra visibilità"
Ci guardammo negli occhi e capimmo che eravamo tutti stanchi ma vogliosi di far baldoria.
La nostra assistente mi fece sedere sulla sedia davanti allo specchio per struccarmi e sistemarmi i capelli arancioni che dopo il concerto sembravano completamente morti.
Li riempì di lacca dandogli una forma un po' disordinata e lo spray mi irritó talmente tanto che quasi mi bruciavano gli occhi.
Preferivo un look più naturale ma putroppo era l'unica cosa che si poteva far per salvare la situazione.
Mi applicò un po' di fondotinta, ombretto per farmi risaltare gli occhi e un po' di rossetto per riavivare le labbra.
Indossai una t-shirt bianca con sopra una giacca di jeans azzurra e dei pantaloni dello stesso tessuto della giacca.
Gli altri che ormai erano pronti da un po' mi sollecitavano ad uscire dal camerino.
Infilai le vans bianche e uscì di corsa fuori.
"Eccomi, scusatemi, ma i miei stupidi capelli non volavano andare a posto e l'assistente ci ha messo degli anni"
"Quante ansie ti fai Jimin" disse Yoongi mettendomi una mano su una spalla per rassicurarmi.
Devo ammetterlo, non amo il contatto fisico, ma l'unica persona da cui mi facevo toccare, a parte i vari assistenti, era lui.
Aveva indosso un chiodo nero che con i capelli azzurri chiari quasi tendenti al verde gli stava da dio, i pantaloni di palle nera aderenti... molto aderenti... lasciavano intravedere quasi tutto praticamente.
Il rumore di passi mi distolse da quella specie di sogno e mi riporto la realtà. Non potevo fantasticare su di lui. Non dovevo. Ma volevo.
Segui gli altri fuori dal palazzetto fino al suv mentre i bodyguards tenevano a distanza le fan che ci aspettavano la nostra uscita.
Tra flash e urla riuscimmo a salire e partimmo verso il locale.

Appena arrivati al locale, scendemmo dal suv e i paparazzi erano già lì per avere qualche scatto inedito.
Ci mettemmo in posa con dei bei sorrisi stampati in faccia e poi entrammo uno per uno nel locale saltando la fila di persone all'ingresso.
Uno dei tizi all'ingresso ci accompagnò alla saletta V.I.P e notai subito alcuni componenti dei GOT7. Immaginai il motivo per cui il nostro manager li avesse invitati.
Nam-joon è un grande amico di Jackson Wang e la loro amicizia gli dava molta visibilità. Visibilità. Ormai le nostre vite dipendevano da essa.
Salutai tutti loro e gli altri invitati uno a uno con un inchino e appena finito mi girava la testa per tutto quel alzarsi ed abbassarsi.
"Grazie per essere qua a festeggiare con noi" avevo ripetuto a vanvera e con la stessa cadenza circa un miglione di volte.
Mi sedetti su uno dei divanetti rossi del locale esausto per via del concerto, la folla e la musica quando fui raggiunto dalla nostra assistente che ci avvertiva che avevamo il permesso di bere per quella serata.

Dopo un oretta eravamo tutti sparsi per la sala.
Io non mi ero ancora alzato da quel divanetto perché dopo aver ricevuto il via libera per bere avevo visto Yoongi circondato da un gruppo di persone che ceravano in ogni modo di attirare la sua attenzione.
Avevo sperato di poter passare un po' di tempo con lui, visto che non potevo averlo almeno potevo sperare di averlo vicino.
Ordinai subito un paio di drink e dopo averli bevuti troppo in fretta ero ormai mezzo sbronzo.
Vedevo un po' annebbiato, ma notai che lui era ancora in mezzo a quel gruppo così mi alzai per andargli incontro e invece venni raggiunto da alcuni ospiti della festa che mi invitarono a seguirli in bagno.
Li seguì incuriosito e un po' divertito, penso per colpa dell'alcol.
Mi tennero la porta aperta ed entrai nel lussuoso bagno.
Appena il lucchetto della porta scattò uno dei ragazzi tiro fuori una busta con delle pillole di cui non riusciva a distinguere il colore o di cosa si trattasse.
Iniziò a distribuirle fra i pochi presenti e ne porse una anche a Jimin che spinto dall'alcool non ci pensò due volte a buttarla giù.
Dopo che quella piccola pillola scese giù per la sua gola, il buio lo avvolse.

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