Chapter Seventeen

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Justin's POV

Oggi é la vigilia di Natale e dire che sono felice sarebbe un eufemismo.

Per non parlare di ieri. Ugh, quella ragazza é stupenda.

Ero seduto sul divano a guardare la TV, mentre tutti ancora dormivano.

Solo io e Astrid siamo eccitati da questo giorno.

Presi il telefono per vedere se Riley mi aveva inviato qualche messaggio, ma l'unico che trovai era quello di ieri da parte di Brooke.

From Brooke
Sono sola. Ancora. Per favore, non ignorarmi

Sentì una fitta la cuore.

Perché? Dovrei essere indifferente con lei. Mi ha cambiato e io soffro per lei? Scherziamo?

Però io mi sto staccando da lei senza neanche dirle il motivo.

Ed eccoli, ancora, i sensi di colpa.

Cosa dovrei fare? Starmene qui con i sensi di colpa, sapendo che Brooke é da sola o andare da lei, sapendo che dovrò contenermi dall'urlarle contro qualcosa da lei poco gradito?

Non lo so. Ma se andare da lei equivale a togliermi i sensi di colpa, allora le farò compagnia. Anche solo per qualche minuto.

Non sapendo se era sveglia o no, glielo chiesi, e la risposta non tardò ad arrivare.

From Brooke
Si, sono sveglia.

Ed é anche una cosa ovvia, dato che mi ha scritto.

Sospirai e l'avvisai del mio arrivo a casa sua.

Mi vestì come di "mio solito", o per lo meno, come si vestirebbe il nuovo Justin.

Rimasi con gli occhiali. Anche se a lei non piace vedermi con gli occhiali, dato che ha dovuto cambiarmi radicalmente, io li userò.

Scrissi un biglietto dove dicevo che sarei ritornato per pranzo e uscì di casa avviandomi a quella di Brooke.

E se inizierà a farmi domande sul mio distaccamento me ne andrò. Non scherzo.

La neve si stava alzando. Ma fortunatamente, sta mattina non nevica. Dicono che però inizierà a nevicare da oggi pomeriggio.

Sinceramente non so se essere felice o no di tutta questa neve, insomma per me é bella da vedere ma odiosa se devi andare da qualche parte...come la pioggia.

Portai lo sguardo sulle coppie che passeggiavano tranquille per le stradine e non potei non sorridere.

Mi ricordano troppo me e Riley. Oh quella ragazza. É sempre nella mia mente. Mi ha completamente stravolto la vita.
Non so cosa farei senza di lei.

Dopo qualche minuto arrivai davanti casa di Brooke, quando suonai il campanello, mi venne incontro piangendo.

Fa male. Il mio cuore si sta spezzando. Non mi piace vederla piangere. Mi sento anche io responsabile di quel pianto. Voglio dire, mi sto distaccando da lei, e a quanto pare non può contare su nessuno...nemmeno su quello stronzo di Cole.

Quando mi aprì il cancellino, mi abbracciò piangendo più forte di prima.

Scusa, Brooke...ma per favore, non piangere, fa male.

«Ehi, calma» dissi mentre continuava a piangere sul mio collo.

Mi sento ancora più in colpa. Non dovrei lasciarla da sola. Ma cazzo, mi fa così arrabbiare. Mi fa sentire un bipolare.

«T-Tutti» singhiozzò staccandosi dall'abbraccio. Tutti? Tutti cosa?
«Cosa?» le feci segno di continuare e lei sospirò facendomi entrare in casa sua.

Vidi il suo cagnolino, Cobi se non erro, che dormiva pacifico nella sua cuccia nuova.

Potevo portare Astrid, avrebbero fatto amicizia. Ma no, ora non sono qui per questo.

Riportai lo sguardo alla ragazza che era seduta sulla panca della finestra, mentre mi guardava attendendo la conferma che potesse continuare a parlare, che non tardò ad arrivare.

«Tutti...tutti mi abbandonano. Cole non mi parla da un po e mi sta spezzando il cuore. Pezzo per pezzo. Non ho vere amiche, se non Riley, con cui ci ho parlato poche volte.
Mi sento così sola...i miei e Alan devono lavorare anche a natale. E di certo non credo che Rosalinda o il personale voglia farmi compagnia. L'unico che vuole stare con me é Cobi. Che ora dorme. Io cosa ho fatto, Justin? Voglio dire, sono la ragazza più amata della scuola, allora perché nessuno gradisce la mia compagnia?» ad ogni sua parola sentivo una fitta al cuore. Mi spiace così tanto, Brooke.

Magari é anche possibile che lei mi abbia cambiato solo per vedere come stavo, o proprio perché voleva che io avessi più attenzione da parte delle altre ragazze.

Rimasi li, immobile, a guardare i suoi occhi castani pronti a piangere di nuovo da un momento all'altro.

Tolsi la giacca che avevo e la misi sul divano. So che starò qui per un po, perciò non voglio patire il caldo.

Mi sedetti davanti a lei e le sorrisi cercando, in qualche modo, di farla sentire a suo agio con me.

«Io ho mai fatto qualcosa di male?» non lo so. Mi sto rendendo conto solo ora che non so niente. Non so nemmeno io cosa sta accadendo.

«No, non hai fatto niente di male» dissi cercando di tenere il tono titubante per me.
«Allora perché tutti mi vogliono ma alla fine mi escludono come un'estranea?» sospirai. Non lo so. So solo che la gente é crudele e che usa la gente per scopi personali.

«Non ci pensare» sussurrai non sapendo cosa dire. Ed era anche vero. Cosa avrei potuto dire? "Mi dispiace"? No. Assolutamente no. Non sono io quello che si deve scusare. Ma tutti questi sensi di colpa mi fanno pensare al contrario.

«E come? Passerò il natale tutta sola» disse tremante. Dal suo tono si capiva che stava per crollare da un momento all'altro. E io non volevo questo. Non doveva crollare davanti ai miei occhi. Non doveva farlo in ogni caso.

«Verrai da noi» affermai.
Fece un sorriso debole ma subito dopo negò con la testa «Non ci penso neanche morta. Creerei solo disturbo. E poi non posso lasciare Cobi da solo» borbottò indicando Cobi che stava venendo verso di noi.

Quando arrivò dalla sua padrona, lei lo prese in braccio ed iniziò ad accarezzarlo. Tutte e due avevano bisogno di coccole. Lei delle mie e lui delle sue.

Ed io? Io avevo bisogno solo di Riley e di vedere un sorriso sul viso di Brooke.

«Non crei nessun disturbo. Saremo solo io, te, mia sorella Janette, mia mamma e Cobi che starà con Astrid» sorrise felice e guardò Cobi
«Justin io ver-»
«Lo prendo come un si» dissi facendo finta di non aver interrotto la sua frase.

«Grazie» sussurrò e io sorrisi.
«Non c'é di che» e da li passai tutta la mattinata a farle compagnia.

Parlavamo del giorno seguente. Di come lei non potesse fare a meno del natale e di Cobi.
Accennava, a volte, anche Cole. Dicendo che non sapeva più cosa fare con lui. Io potevo solo assecondarla. Io una relazione stabile ce l'ho, perciò non saprei che consiglio darle.

Magari domani sarà un giorno speciale o odioso. Ma non voglio più vedere Brooke piangere.

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