Chapter Twenty Six

277 29 1
                                    

Brooke's POV

Nella mia vita sono stata poche volte in un cimitero. Ma ora, più che mai, sento il bisogno di stare con Riley.

Sta volta da sola. Credo e so che Justin la pensa come me. Ognuno di noi vorrebbe un momento da soli con se stessi e con la propria amica/ragazza nella tomba.

Difatti, come stabilito dal mio programma mentale, arrivai davanti al cimitero alle 5.00 in punto.

Ci entrai sospirando e torturando il vaso di fiori che avevo in mano. Ero agitata. Forse perché stava accadendo tutto così in fretta?

Prima Riley che muore.
Ora Justin che mi da false speranze.

Arrivai davanti alla sua tomba, mormorai un "ciao, Riley" e posai il vaso sulla tomba, accanto ai fiori messi da me e da Justin.

Mi sedetti davanti a lei, notando le vecchie signore che annaffiavano i fiori di quelli che penso fossero i loro famigliari o mariti.

Alcune di loro mi lanciavano occhiatacce per il fatto che ero seduta. Ma a me non fa ne caldo ne freddo. Io sono qui per Riley.

Iniziai a fare qualche preghiera concentrata sul fatto che dovevo capire che in quel momento Justin non sarebbe arrivato.

Lo volevo con me ma allo stesso tempo volevo stare da sola.

Finite le mie preghiere, decisi di iniziare un discorso con lei. Anche se avrei parlato solo io.
«Ho letto il tuo diario» mormorai sapendo che comunque da lassù lei mi avrebbe sentito.

Sto impazzendo? Beh, capita quando non hai più nessuno su cui contare.

«Lo so che ho violato la tua privacy - feci una verso sarcastico, al quanto debole - ma ho letto che mi volevi bene. Credimi se ti dico che io ne voglio tanto a te» sentivo già le lacrime che si formavano. Sono veramente stufa. Stufa di piangere. Stufa di non sorridere. Stufa di soffrire.

«Mi sento solo così in colpa...amo Justin e se mi faccio avanti é come rubarti il ragazzo» dissi tutto d'un fiato.

«Non so se sei d'accordo sul fatto che Justin deve andare avanti - feci una lunga pausa, mentre una lacrime mi scese - e mi sento anche una stronza a parlarti di queste cose.» una donna, sentendo il mio discorso, mi guardò male. Forse perché avevo usato l'appellativo "stronza". Beh, fotte niente. Io parlo come voglio, dove voglio e quando voglio. E comunque anche Riley le diceva. Perciò SHHH e fammi finire il monologo, lurida vecchietta che non si fa i cazzi suoi.

Sentivo altre lacrime scendere e ad ognuna di esse che scendeva lentamente, sentivo la mia energia andare via con essa.

«Io...io non so cosa mi sia preso» mormorai pensando che io Justin non saremmo mai niente. E a questo pensiero il mio cuore si spezzò. Pezzo per pezzo. Ed ogni pezzo si spezzava ancora, da li creando una catena che alla fine portò il mio cuore in polvere.
«Forse é ancora troppo presto. Lo so. E mi sento anche in colpa. Ma cosa ci posso fare? Mi sono innamorata di lui anche se sto con Cole. E se lo lascio rischio quasi di morire. Io...ugh, non so cosa fare» da li scoppiai letteralmente in un pianto isterico

Mi portai le ginocchia al petto e nascosi la testa nel buio che si era formato tra il mio petto e le gambe.

Sembravo una pazza in quel momento. Mi sentivo una pazza.

Per un momento pensai anche di scavare per terra e riprendere il corpo senza vita di Riley...ugh, Brooke! Smettila!

La mia vita ora sembra così monotona. Ogni fottutissimo giorno devo vivere sempre la stessa cosa. Ogni giorno pingo. Ogni giorno penso a Justin. Ogni giorno mi pento amaramente di non aver instaurato un rapporto più solido con Riley.

«Ehi, non piangere» sussurrò qualcuno con voce femminile davanti a me. Non...non é lei, vero?

Alzai lo sguardo spaventata e quasi urlai misto tra paura e gioia. RILEY?!

Come é possibile? Lei non era morta?

«Riley?» la guardai ancora incredula iniziando a piangere di gioia.
Non ci credo. É un sogno.

«Ehi» rispose a sua volta. Non é lei. O si? Cosa cazzo sta succedendo?

«Ma...tu...io...Justin...non ci credo» sorrisi e lei fece una risata sarcastica.

«Perciò vuoi rubarmi il ragazzo?!» mi urlò contro facendomi spaventare.
«Io...Riley, no, non lo farei mai» dissi sinceramente.
«A me sembrava il contrario! Sei una puttana! Vaffanculo! Ma chi ti vuole?! Io ti odio! Hai letto persino il mio diariosta volta le lacrime che scendevano erano di sofferenza.

Riley...

«Sognorina?» mi scosse qualcuno facendomi risvegliare dal mio film mentale.

Oh, non ci credo.

«Signorina?» l'uomo propri aveva deciso di dami fastidio. Lo guardai scocciata e notai il buio che si stava formando.

«É tardi. Stiamo chiudendo» io annuì e mi alzai, sbuffando qualcosa di incomprensibile anche me.

Era tutto un film mentale? Da una parte ne sono veramente felice, vuol dire che Riley non pensa veramente quello che ho immaginato. Ma dall'altra ci sto malissimo...lei é ancora morta.

Chiamai il "mio" autista e gli dissi di venirmi a prendere. Per lo meno non sarei ritornata a casa da sola e a piedi.
Quello che ha detto la Riley del mio subconscio mi ha fatto arrivare ad una conclusione: forse, anche solo per un pò di tempo, dovrei lasciare stare i miei sentimenti per Justin. Voglio dire, magari é solo una cotta passeggera...

Si, deve essere proprio così.

Spero.

Never Say NeverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora