3.

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Un nuovo capitolo si sarebbe aperto nella sua vita.
Era "pronta",se così si può dire, per partire.
Arrivarono alla meta in circa mezz'ora a causa del traffico e tutto andò abbastanza bene fino a quando,dopo aver parcheggiato e essere scesi dalla macchina,Blake intravide l'insegna della casa di cura.
Suonarono il campanello e attesero fino all' arrivo di un inserviente o di un usciere che aprisse la porta.
Appena entrati nella struttura, la prima cosa che salto all'occhio di Blake era l'espressione dei pazienti residenti di quell'ospedale.
Incredibile ma vero, sembravano tutti felici o in pace con loro stessi e questa cosa dava sui nervi a Blake.
Com'era possibile essere cosí felici in questo posto?Si domandava mentre un uomo giovane dai capelli neri con una strana divisa gli prese la valigia e lo zainetto.
"Vieni ti mostro la tua stanza" disse una voce graziosa appartenente a un'infermiera.
Agitata,Blake annuì senza fiatare e così, con la sua famiglia si diresse verso l'ascensore su cui sarebbe montata solamente la ragazza;quindi era arrivato il momento dei saluti.
Finiti i saluti,Blake e l'infermiera senza nome salirono al quinto piano. Appena arrivati la signora prese dalla tasca del suo gilet ,che faceva parte della divisa, un mazzo di chiavi con il quale aprí una successione di portoni che dividevano l'ingresso del quinto piano dalla mia camera nuova.
"Wow molto..molto confortevole" disse Blake quando dalla finestra sbirciò quella che sarebbe stata la sua stanza.
Mentre l'inserviente,l'infermiera o la signora o come la volete chiamare aprí la porta Blake si scontrò con un ragazzo.
Tutti i libri caddero per terra e il "colpevole" di questo incidente,con molta cortesia,raccolse i libri e poi con un tono frustrato ma soave disse "la prossima volta sta piú attenta".
"Mi scusi?Mi sa dire chi è quel ragazzo che probabilmente mi ha fratturato il naso?" chiese Blake gentilmente all'infermiera.
"Oh,lascialo stare tesoro,quello è un ragazzo problematico..ha sempre la luna storta"
"Beh lo vedo"Rispose Blake con un tono freddo.
Aperta la porta di camera l'infermiera disse " tesoro,se hai bisogno di qualcosa,di qualsiasi cosa vai alla reception,chiedi di Beth e ti diranno dove trovarmi"
"La ringrazio".
Appena appoggiati i libri sulla nuova scrivania della nuova camera Blake non fece che pensare allo scontro con quel ragazzo e più stava in quel posto e più voleva ritornare a casa.
Smise di pensarci più quando vide la luna sostituire il sole e ci dormì sopra.
Aveva dimenticato la sveglia a casa quindi quando avrebbe voluto si sarebbe svegliata e senza il fastidioso rumore che sentiva ogni mattina.
Lavati i denti,pettinati i capelli che raccolse poi in una lunga coda di cavallo,si cambió e proprio nel momento in cui si stava togliendo la maglia :<<toc toc>>, si sentì bussare alla porta.
Velocemente si rimise la maglia e aprì la porta.
"Tu..cosa ci fai qui".
"Innanzitutto credo di dovermi presentare. Ciao,mi chiamo Tate Langdon e vivo nella stanza accanto alla tua,quindi non mi è stato difficile trovarti per chiederti scusa dei brutti modi di ieri"disse il ragazzo con un sorriso smagliante.
"No tranquillo,abbiamo tutti dei giorni no,io mi chiamo Blake William. Piacere Tate"
"Il piacere è mio".
I due diventarono in pochi minuti buoni amici e fecero anche colazione insieme

Un inferno insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora