Capitolo settimo

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Ok,mi sembra una cosa un po' strana da dire,date che lo conosco da circa due giorni,ma credo che mi piaccia Logan,non posso smettere di pensare a lui...è così dolce e premuroso...altro che Eldon.
Finita scuola mi metto a cercare disperatamente Logan,non c'è un motivo ben preciso,ma ho bisogno di lui.
Dopo un po' mi fermo per riprendere fiato,alzo la testa e Logan è davanti a me,con il suo solito sorriso impacciato.
"H-he-e-ey Logan,c-come v-va?"
"Ciao Tif,io sto bene. C'è qualcosa che non va?"
"No sto benissimo ora che..."
"Ora che...cosa?"
"Nulla. Sto bene"
"Ehm,ok...
Ti va di andare a prendere un gelato?"
"Certo"
Ci incamminiamo e arriviamo davanti al chiosco.
"Che gelato vuoi? Offro io,tranquilla"
"È molto gentile da parte tua. Ti devo un favore.
Pistacchio e nocciola grazie"
Logan mi porge il gelato,dopodiché ci sediamo e iniziamo a parlare.
"Che ne dici di vederci un po' più spesso?"
"Sarebbe fantastico Logan"
"Sai...mi diverte passeggiare e chiacchierare con te. Mi trovo molto più rilassato"
"Piace anche a me passeggiare con te"
Ci alziamo e Logan mi accompagna a casa.
Prima di salutarci definitivamente ci sediamo sul muretto,Logan mette il suo braccio sulla mia spalla e avvicina lentamente il suo viso al mio...
"Tif,devo proprio dirtelo...hai la bocca sporca di gelato"
Una delusione infinita.
"Oddio" mi pulisco la bocca con un fazzoletto.
"Ancora sporca?"
"No,tutto a posto"
Logan appoggia nuovamente la sua mano sulla mia spalla!poi mi prende per mano,ci alziamo e Logan mi abbraccia.
"Ora devo andare,ma passo a prenderti domattina alle sette"
"Mi trovi qui"
Infilò le chiavi nella toppa è mi volto un'ultima volta per guardare
Logan andarsene.
Credo di essere pazza di lui.
So che sembra esagerato ma è così;non posso farci nulla.
Salgo le scale e mi siedo sul bordo del letto pensierosa,quando la mia attenzione viene attirata da un bigliettino sulla scrivania. È di mamma:
"Tiffany,oggi nè io nè tuo padre torneremo per cena.Siamo in ospedale."
Come? Il messaggio non può finire così! Chi sta male?!
Devo scoprirlo.
Con le lacrime che mi percorrono il viso corro a perdifiato giù dalle scale,salgo sulla mia bici e imbocco la strada che porta all'ospedale.
Con il cuore che mi batte a mille chiedo alla prima infermiera che incontro dove stessero i miei genitori,dopo un lungo periodo di attesa mi indica la stanza n°127, io mi dirigo come una furia verso il corridoio che porta alla stanza.
Ora mi trovo davanti alla porta,vorrei aprirla,ma qualcosa mi impedisce di farlo.
Contro la mia volontà la apro.


Spazio dedicato alle autrici:
Speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto.
Volevamo creare un po' di suspense...😜❤️

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