Capitolo 4: lezioni di musica

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Martina's P.O.V

Tornai da scuola, come tutti i giorni, ma con un mare di euforia in corpo. Quel giorno avrei iniziato le lezioni di canto e strumento pomeridiane nella mia scuola. Era stato l'unico motivo per il quale avevo deciso di far parte di quella scuola media.

La musica era sempre stata la mia passione. Da quando mia nonna mi insegnó una canzone all'età di tre anni, non smisi più di cantare. Lei era una promettente cantante e pianista, ma mio nonno le impedì di andare a Roma per inseguire il suo sogno. Se solo avesse saputo cosa aveva impedito, si sarebbe pentito. A sei anni iniziai a suonare la chitarra, e da allora non feci altro che suonarla. Potevo dire di essere diventata una maestra.

Ora, però, volevo imparare a suonare il pianoforte e a cantare meglio. Così mi venne l'idea di iscrivermi a questo corso, anche per rafforzare i rapporti con i miei compagni. Quel pomeriggio alle tre esatte mi presentai a scuola con la mia migliore chitarra. Come brano iniziale avevo deciso di portare Love Yourself, una canzone interamente fatta con la chitarra.

Appena entrata, vidi una ventina di ragazzi, alcuni parlavano, altri provavano, altri ancora stavano litigando dietro le quinte. Mi avvicinai tremante alla professoressa, una donna sui quaranta, alta e con gli occhiali. Mi sorrise e iniziò a parlare

《Ciao, sei qui per il corso?》

《Ehm, si. Ho portato Love Yourself come brano》

《Frena, prima di tutto come ti chiami e di che classe sei》

《Ah, g-gia scusi, sono Martina Morelli e sto in 1ºC》

《Mh bene, bene. Sei la quarta, vai a sederti》

Andai a sedermi vicino a tre ragazzi, che mi salutarono. Si chiamavano Manfredi, Angelo e Sofia. Iniziammo a parlare, erano dei tipi simpatici, Manfredi in particolare era molto carino con me. Dopo un po arrivó il mio turno. Rafforzata dalle parole dei miei nuovi amici, andai sul palco e iniziai a cantare...

Nel frattempo...

Giovanni's P.O.V

La macchina viaggiava ad una velocità incredibile. Ma in fondo era così che doveva essere con un'auto blindata, la sicurezza prima di tutto. Riuscii a malapena a mettere gli occhiali per leggere un po di carte.  Pensai che non me ne sarei mai liberato.

Ad un certo punto, però, lessi un nome familiare...Nino Salvo....certo, era normale, era praticamente il principale costruttore di Palermo. Stavamo indagando su di lui da un po, ma che avesse rapporti con la Mafia era cosa nota a tutti. Non riuscivamo a chiamarlo neanche per un semplice interrogatorio, era come se un buco nero l'avesse risucchiato. Qualcuno doveva aver fatto la soffiata ed era riuscito ad andarsene in tempo. Quando arrivó il mandato per interrogarlo come imputato, era già sparito da una settimana. Ma ciò che mi fece riflettere fu la chiacchierata con Martina di qualche giorno fa...

Flashback

《E tu, dimmi un po, ha trovato qualche nuovo amico alle scuola medie?》

《Ancora no, ma per ora sto sempre con la mia migliore amica, Giusy Salvo, la figlia del costruttore. Sa, suo padre è in viaggio a Roma per affari, e lei dorme a casa mia》

:MA CERTO, COME HO FATTO A NON PENSARCI!: pensai. Martina doveva sicuramente sapere qualcosa. Mi affrettai a chiamare Paolo e a dirgli di raggiungermi alla scuola di Martina. Poi parlai con gli agenti

《Montinaro, presto, c'è stato un cambio di programma, dobbiamo andare alla scuola di tua cugina,  le devo parlare》

《Perché, cosa ha fatto?》

《Può aiutarci nelle indagini》

Quando arrivammo, vidi l'auto di Paolo appena arrivata ed entrammo. Vidi diversi ragazzi, e in particolare Martina, mentre cantava una canzone di cui ignoravo il nome, ma l'avevo già sentita da qualche parte. Aveva una voce soave, e suonava con una delicatezza inaudita. Un'altra piacevole sorpresa riguardo questa ragazza speciale. Paolo mi guardó e bisbiglió qualcosa

《Per la miseria, é brava》

《Già...》

Dopo qualche secondo ci notò e sorrise. Avrei dovuto fermare la canzone, ma non ce la feci, e nemmeno Paolo.

Martina's P.O.V

Stava andando tutto liscio, fin quando non vidi spuntare i giudici Falcone e Borsellino. Sorrisi loro, e ricambiarono. Quando finii, sentii applausi da tutte le parti, anche da loro due e dai miei nuovi amici. Ero emozionatissima, ms dovevo lasciare il posto al prossimo, così scesi dal palco e mi diressi verso i due giudici.

《Ehi, cosa ci fate qui?》

《Ti dovremmo parlare, ma comunque sei davvero bravissima, complimenti》 esordí il giudice Falcone, accompagnato dall'annuire del compagno. Stavo per ringraziare, quando sentii qualcuno prendermi da dietro e abbracciarmi. Erano Sofia e Manfredi, Angelo era sul palco.

《Sei stata incredibile. Macchè, strafavolosa!》 disse Sofia

《Già Marty, sei sta...PAPÀ!  Che ci fai qui》 notai Manfredi guardare il giudice Borsellino, e così scoprii che era suo padre

《Ciao, Manfredi. Devo parlare con la tua amica》

《Beh, almeno se conosci mio padre, vuol dire che ci vedremo più spesso..》 disse un po imbarazzato, e io lo ero più di lui. Infatti diventammo entrambi rossi.

Salimmo in macchina con Antonio, che mi dava occhiate rassicuranti. I giudici mi raccontarono tutto, e io rimasi sbalordita

《Ma come...conosco Giusy e suo padre da tutta la vita. Siete proprio sicuri?》

《Purtroppo si. Dovresti darci una mano a scoprire dove si trova Salvo. Sei disposta a farlo?》

《Beh, se ha fatto errori è giusto che paghi, ma non vi garantisco che Giusy sappia davvero dove si trova》

《Tu almeno provaci》

《Va bene》

《Grazie》

Mi riaccompagnarono a casa. Fu davvero una giornata piena di emozioni. Sperai davvero di rivedere Manfredi, fu molto carino con me.

SPAZIO AUTRICE

Spero che vi sia piaciuto. Vi invito a dirmi come la pensate e a lasciare un like. Alla prossima!!!

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