Capitolo 7: paura in ospedale

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Giovanni's P.O.V

Mi trovavo seduto su una di quelle sedioline dell'ospedale da più di due ore. Martina era in sala operatoria. A quanto dissero i medici il trauma cranico era abbastanza grave e la gamba era rotta. Mi sentivo uno schifo a pensare che quella era stata colpa mia, che non avevo saputo proteggerla. I suoi genitori facevano bene a non volermi più vedere.

Accanto a me c'era Paolo con suo figlio che aveva iniziato a piangere. Si sentiva in colpa anche lui, e suo padre mi guardava, distrutto. Probabilmente aveva paura anche per i suoi figli, infatti lo sentii chiamare insistentemente Lucia e Fiammetta, anche sapendo che erano a casa e che non sarebbe successo loro nulla di male.

C'era Montinaro che camminava avanti e indietro non sapendo come impiegare il tempo. I genitori di Martina non si erano ancora visti.

Ad un certo punto mi girai alla mia destra e vidi una statuetta della Madonna con i ceri. Pensai di fare una cosa che non facevo ormai da anni, pregare. Non ero mai stato un uomo di chiesa, lo si capiva dal mio atteggiamento nichilista, ma ormai ero allo stremo delle mie forze e decisi di provare a chiedere aiuto a qualcosa più in alto di noi, o almeno così dicevano i preti.

Dopo poco vidi correre verso di noi Pietro Morelli com sua moglie e un bambino rosso e riccioluto.

《Buongiorno, vostra figlia è in sala operatoria. Mi dispiace tanto..》

《Non m'interessa delle sue scuse, se ne deve solo andare e lasciar stare mia figlia!》 ringhió contro la donna

《Mi creda, sono più triste di quanto possa immaginare, ci tengo a Martina》

《E allora perché lei e il suo collega l'avete messa in questo guaio! Sappiate che mi basta già un poliziotto in casa》

《Ora basta! Scusi dottore, ma a mia moglie non piace tutto ciò che ha a che fare con la giustizia e la lotta alla Mafia》 disse Pietro

:Bella moglie che ti sei trovato!: pensai, ma mi guardai bene dal dirlo, la situazione era già brutta. D'un tratto però sentii la mano di un bambino toccarmi i pantaloni. Abbassai lo sguardo e vidi il bimbo di prima. Gli sorrisi e lui inizió a parlare.

《Ciao, sono Luca, il fratello di Martina. Lei parla tanto di te, dice che sei simpatico e...》 e mi fece segno di abbassarmi cosicché potesse arrivare alle mie orecchie e sussurrare

《E che con te si sente protetta come con un padre. Sai papà non sta mai a casa e alla mamma non piace parlare di giudici. A Martina si, invece》 in quel momento capii quanto fossi importante per lei, e quanto lei lo fosse per me, e decisi che le sarei sempre stata vicino, anche a costo di andare contro il volere dei suoi genitori.

Tutto ciò fu interrotto da un medico in camice che uscì dalla sala operatoria e ci venne incontro

《Buongiorno a tutti, mi dispiace ma l'operazione è andata avanti più del previsto, ma ora la ragazza sta meglio. Diciamo che la ferita alla testa non è grave》 mi trovai sollevato da questa notizia, e ringraziai il Signore per questo.

《Possiamo vederla?》 disse sua madre

《In teoria no, ma lei ha espressamente chiesto di vedere il signor Giovanni Falcone, è qui?》 sorrisi e mi avvicinai, nonostante lo sguardo fulminante di sua madre. Entrai nella sala, e la trovai con una gamba ingessata e alzata con una specie di sacca alla fine del letto. Aveva un sacco di tubicini attaccati al suo fragile corpo e la mascherina sul suo volto pallido.

Appena mi vide mi sorrise sornione, cosa che mi fece molto piacere. Mi indicó di avvicinarmi, mentre lei si mise seduta sul letto, io feci lo stesso. Si tolse la mascherina e iniziò a parlare

La Mafia Uccide Solo D'EstateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora