CAPITOLO 8

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E finalmente, quello che sembrava un sogno, si è avverato.
Ho i miei migliori amici davanti a me, e non potevo desiderare cosa migliore.
"Ragazzi ora devo andare da i miei zii, quando ci vediamo?"
Sorrido.
"Domani alle 10:00, ti vogliamo tutto il giorno per noi biondina"
Dice Carter. Rido.
"Certo ragazzi, non vedo l'ora."
Un abbraccio di gruppo e sono pronta ad andare. Salgo sul taxi insieme alla mia famiglia.
"Non ci hai detto, quanto fossero questi "tuoi amici""
Dice mia madre.
"Già.. -rido- l'ho dimenticato"
"Sembri molto felice.."
Sorride mia madre, e poi mi stringe a se.
Casa degli zii è davanti a me. Esco velocemente dalla macchina e corro da loro, che sorridenti stanno aspettando sulla soglia.
"CIAOOOO"
Urlo.
Li abbraccio e sorrido.
Entro dentro e con mia sorpresa, trovo mio cugino Mike. Mi sembrava fosse dai miei altri zii in California per la sua nuova scuola.
"Mikeee" urlo.
Gli salto addosso e lo stringo a me.
"Sofiaaa"
Urla a sua volta e ride.
Rido con lui e mi stacco.
"Pensavo fossi in California"
Dico.
"Sono tornato. Forse la California non fa per me."
Dice con un velo di malinconia. Come se un ricordo per lui molto importante avesse riaffiorato la sua mente.
"Poi parliamo"
Gli faccio un sorriso comprensivo e gli do un bacio sulla guancia. Dopo i vari saluti salgo nella stanza che zia mi ha indicato. Io e mia sorella dormiremo assieme, mio cugino con mi fratello e i miei genitori assieme.
Poso la valigia sul letto e mi distendo un po'. Guardo il soffitto e sorrido.
Non pensavo sarebbero venuti tutti. Loro si che sono di parola. Sono davvero fortunata ad averli conosciuti. Sono quel mix perfetto, che ogni persona vorrebbe avere. All'interno del gruppo ognuno è a modo suo. C'è il simpatico, come Taylor, che fa sempre battute e se ti vede stare male cerca in tutti i modi di farti stare bene. Poi c'è il chiassoso, quello che vuole sempre fare qualcosa o combinare qualcosa.  Poi c'è quello che ti da ogni consiglio possibile e immaginabile e così via...
Loro sono così, e io gli voglio un bene infinito.
La voce di mia zia, mi fa capire che la cena è pronta. Mi alzo e scendo giù. Siedo sulla sedia e ammiro tutto il cibo presente sulla tavola, e solo adesso mi accorgo della grande fame che ho.
Mike si siede vicino a me, e mi sorride.
"Zia è tutto così invitante"
Dico.
"Mi metti in imbarazzo così"
Ridacchia e si siede.
Iniziamo tutti a mangiare.
"Mi ha detto tua madre, che hai degli amici qui."
Dice mio zio.
"Già. Domani ci vediamo, allo skate park, e non ho idea di dove sia"
Rido.
"Qui da queste parti ce ne uno. Però non so se sia quello."
Ridacchia mio zio.
"Infatti! Penso che in tutta Miami non ce ne sarà solo uno. Poi mi informo meglio".
Sorrido e continuo a mangiare.
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Dopo cena salgo in camera, mi butto sul letto e chiedo le giuste indicazioni per lo skate park. Da casa di mio zio ci vogliono più o meno 40miniti ad arrivare.
Sento bussare alla porta.
"Avanti".
Dico.
È mio cugino.
Sorrido e mi siedo sul letto con le gambe incrociate.
"Vieni! Siediti qui"
Dico e si siede.
"Allora cuginetta, come vanno le cose?"
Dice.
"Qui alla grande, pur essendo il primo giorno. A Chicago un po' di meno"
Un velo di malinconia percorre il mio viso e cerco di non ricordare le vicende avvenute quel giorno con Felisia.
"Perché?! Cos'è successo?"
"Ho litigato con i miei vecchi amici. Loro sostenevano che mi stessi allontanando, cosa non del tutto falsa. Ma mi hanno umiliato davanti scuola. Io ho reagito, non so nemmeno come ho fatto... Ma sono stata malissimo"
Cerco di trattenere le lacrime.
"Hai fatto bene a reagire. Sei forte Sofia, più di quanto credi".
Dice.
"Oh, io non sono forte"
Ed ecco la prima lacrima.
"Sono fragile, ho paura di tutto, mi sento debole. Sai, non so come ho fatto ha reagire contro di loro. Mi sono meravigliata di me stessa. Forse, il fatto che mi tenevo queste cose dentro, da troppo tempo, mi ha spinto a sfogarmi."
Un'altra lacrima.
"Io invece penso che tu sei molto forte. Sai perché? Perché non piangi davanti tutti noi, per fare scena, ma lo fai da sola, quando davvero senti il bisogno di farlo. È una sorta di sfogo per te.. Piangi senza controllo, chiusa in camera. Poi esci, e sembri serena e tranquilla.. Ma dentro trattiene lacrime amare..ed è questo che fa di te una persona forte, il fatto di riuscire a sorridere, nonostante tu stia cadendo a pezzi"
Dice.
Lo guardo, meravigliata! Non mi ha mai detto un cosa simile. Mi avvicino e lo abbraccio.
"Ti voglio bene Mike. Grazie."
Dico. Lui sorride e mi da un bacio in fronte.
"E tu? Perché sei tornato dalla California?".
Dico.
" beh.. Davvero vuoi saperlo?".
Dice.
"Si."
Rispondo.
"Allora.. Andava tutto bene all'inizio. Mi trovavo bene da zio Thomas, e anche la scuola soddisfaceva le mie aspettative. Poi è successo che al corso di disegno ho conosciuto una ragazza. Capelli mori e occhi verdi, e dio se era bella, una dea greca sembrava, giuro. Fatto sta, che un giorno, dopo il corso la fermai. Camminava da sola con le cuffie nelle orecchie. La presi da un braccio e la feci voltare. Le dissi che era bellissima. Ma non con i solito giri di parole. Le dissi semplicemente "sei bellissima, lasciatelo dire.". Lei arrossì e sorrise leggermente, cosa che mi faceva morire. Le chiesi il numero, messaggiammo molto, e alla fine ci iniziammo a sentire seriamente, tutto andava a meraviglia -Ridacchia isterico-, 
La lascio dicendole che non stavo bene, che dovevo tornare a Miami. Perché? Perché Sofia? Perché soffrivo di bullismo li. Mi hanno rotto la colonna vertebrale. Cammino male, sai, mi hanno sempre umiliato, sempre. Lei starà soffrendo ed io con lei"
Inizia a piangere.
NONONONO, mio cugino..NO.
Senza dire niente lo stringo, accarezzando la sua testa.
"Ssh, va tutto bene ora Mike. Ci sono io qui".
Lo stringo più forte che posso e le sue lacrime bagnano la mia maglia. Non l'ho mai visto così fragile, a pezzi. Lui ha sempre consolato me, lui era sempre la persona forte della situazione, ed ora tocca a me stargli accanto.
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La mi sveglia suona, e lentamente apro gli occhi, ricordandomi che giornata mi aspetta. Mi strofino gli occhi con il palmo della mano e mi alzo.
Apro l'armadio e scelgo cosa mettere. Opto per un paio di pantaloncini a vita alta e una canotta corta, che lascia scoperta un po' di pancia. Scendo giù e faccio colazione insieme a mia zia. Poi risalgo e mi faccio una doccia.
 I capelli che mi ricadono sulla schiena, un po' di trucco e sono pronta. Scendo giù.
"Zia io sono pronta"
Le sorrido ed esco fuori.
Salgo in macchina e con me anche lei.

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