9-Ritorno a scuola

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 23 ottobre, giovedì.

Vestirsi col gesso al braccio non è affatto facile, ma grazie anche all' aiuto di mamma, in qualche modo, ci riuscii, ma arrivai in ritardo alla lezione di religione. Non è mai importato a nessun studente al mondo di religione, ma visto che non c'è più la Scalzini gli ho dato un po' più di importanza.

Spiegazione:

in prima media avevamo come

insegnante di religione la Scalzini

che non riusciva a fare lezione. In

seconda si è ammalata gravemente,

forse anche per colpa nostra, e venne

sostituita dalla prof Cannari che ci

avrebbe fatto da supplente per tutto

l'anno. Quest'anno tornò ma, a

differenza del primo anno, durò solo

due lezioni e tornò la Cannari.

Entrai in classe. Notai subito che erano tutti presenti tranne Alessio.

–Mi scusi il ritardo prof.

–Non fa niente. Su va a posto.

Io ubbidii e mi sedetti al mio solito posto vicino a Samanta Ferlito, lei non mi rivolse la parola.

–Ehi, non si usa più salutare?– dissi io acida ma lei mi ignorò ugualmente. Che nervi!. Mi accorsi di aver dimenticato il libro a casa. Meglio non chiederlo a Samanta, a quanto pare oggi è di cattivo umore. Mi rivolsi a Carlotta Sbarlanti.

–Senti Carlotta, Samanta ce l'ha con me per non so quale motivo e io ho dimenticato il libro a casa, quindi non è che possiamo fare insieme?– le domandai ma lei non mi rispose.

–Almeno datemi un libro così tu e Gaia potete fare insieme– nessuna risposta, nemmeno da Gaia. Allora mi rivolsi a Sofi che stava vicino a Gaia.

–Ehi, Sofi, non è che mi dai il tuo libro e fai insieme a Gaia?– gli sussurrai, nessuna risposta. Ma che hanno oggi tutti?!

–Patrizia?– la chiamai non curandomi più del volume della voce.

–Ronaldo?– non risposero nessuna delle due. Ora mi incazzo.

–Ma santo cielo! Che avete tutti oggi? Rischio di morire, esco non so come viva dall'ospedale dopo due soli giorni e non mi rivolgete nemmeno la parola? Ma si può sapere cosa ho fatto di male?– urlai. "Esisti" sentii dire da Federica.

–Scusa? Puoi ripetere Crociati, non ti ho sentita.– dissi.

–Io non ho proprio detto niente– si difese lei.

–Vabbè, me lo sarò immaginata ma questo non toglie che oggi siete tutti strani. Perché non mi parlate?– tutti zitti.

–Ora calmati Emma e continuiamo la lezione– disse la prof.

–Ma...

–Ho detto basta– disse minacciosa. Che nervi!

Lara si alzò col libro in mano.

–Vengo io– disse e tutti la guardarono sorpresi, anche la prof. Bastarda sei una di loro. Lara si sedette vicino a me e la lezione continuò.

–Lara almeno tu, dimmi che ho fatto– dissi ormai al limite della pazienza.

–E' per quello che è successo quel giorno...– disse– tutti erano così spaventati che avevano chiuso gli occhi, tranne Federica e Samanta...dicono che mentre pestavi quei tizi i tuoi occhi siano diventati rosso sangue e ti siano spuntate le zanne. Quando siamo tornati a scuola, ieri, Samanta lo ha sperperato a tutti ma nessuno le credeva, poi però Federica ha confermato e ora tutta la scuola pensa che tu sia un mostro, alcuni, precisano chiamandoti "vampiro"– disse.

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