2-Ancora litigi

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14 settembre, martedì. Ti prego suona, ti prego suona! Seconda ora, matematica, il professore stava rispiegando un argomento già fatto per prepararci alla prova d'ingresso ma a me non me ne poteva fregare di meno, ero annoiata e volevo che suonasse. Accidenti suona, suonaaa!!

Driiiin!

-Finalmente, non ce la facevo più!- esclamai, mi girai a sinistra verso il banco di Lara e dissi- Lara tu che hai p...- era scomparsa, questo significava solo una cosa, aveva un euro e appena era suonata la campanella è corsa subito a fare "la maratona delle pizze".

Spiegazione: la scuola compra pizze, panini, tramezzini e pasticcini per poi rivenderli agli studenti, il nostro problema, il problema della mia classe, è che il cibo finisce subito e noi siamo in fondo al corridoio perciò ogni volta che abbiamo un euro per mangiare dobbiamo prepararci prima che suona la campanella, con l'euro in mano e pronti a scattare, poi appena suona corriamo immediatamente al bancone facendo una gara con gli altri ragazzi per chi arriva prima, questa gara l'ho chiamata "la maratona delle pizze", il bello della cosa è che noi siamo quelli che si trovano più lontano eppure arriviamo sempre per primi.

Lara tornò in classe col fiatone.

-Terza. - disse- Primo Kevin, secondo Nicola.

-Lumaca. - dissi io.

-Prova tu a gareggiare contro Kevin e Nicola.

-L'ho fatto l'anno scorso e ho vinto, sappi che quando c'è qualcosa di importante in palio niente e nessuno può fermarmi. E il cibo E' una cosa importante.

Passeggiammo per il corridoio verso il territorio della B e lo vidi di nuovo, Makoto, solo con la schiena poggiata contro il muro ad ascoltare musica e mangiare un Kinder Bueno.

-Ehi, ti va di andare da lui?- chiesi a Lara.

-Ma chi? da quell'asociale? Non è che ti sei innamorata veramente?

-No, ma che vai a pensare! È che mi dispiace per lui, guardalo, è solo e senza amici, ci ho parlato ieri e non è antipatico.

-Ieri, ma quando?

-Quando sono andata a prendere il caffè alla Curato, dai ti prego!!!

-No! Te lo scordi!

Io sapendo di non avere nessuna chance di convincerla, decisi di andarci da sola.

-Come desideri se non vuoi venire con me allora ci andrò da sola.

-Aspetta! In che senso da sola!?

Andai verso di lui e dissi -Ehi! Ciao!- lui si tolse le cuffie -Lo sai che non è permesso usare i cellulari a scuola? Se ti scoprono te lo sequestrano.

-No, non lo faranno.

-E perché no? Lo fanno con tutti.

-A loro basta che non disturbi la lezione.

-Sei per caso come Gianluca Eclissi?- gli chiesi.

-Chi?- chiese lui, era normale che non lo conoscesse non era venuto a scuola né ieri né oggi.

-Un ribelle che ama fare come gli pare e rovinare la vita delle persone.

-Io non sono così, della gente altrui non me ne può fregare di meno, semplicemente non mi va di fare lezione.

-Bè, neanche a me va, ma lezione la faccio lo stesso.

-Io no, non è questo il motivo per cui sono qui.

-Allora qual è?

-Devo trovare una persona e poi i miei genitori sono sempre in viaggio, a casa è come se abitassi da solo.

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