Capitolo 4.

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Lui era qui, potrebbe essere davvero così? Speravo di sì. Avevo bisogno di vederlo. Avevo bisogno di sapere che stava bene. Ma questo sembrava troppo una coincidenza per essere vero. Se era qui doveva essere stato ferito e avevo bisogno di sapere che sarebbe stato al sicuro. Se era qui allora potevo chiedergli come fosse finito il Generale Newton con quella lettera e potevo finalmente parlargli dopo tutti i mesi che era stato via e dopo essere stati in contatto soltando attraverso due lettere. Due lettere, quello è tutto quello che avevo.

Questo fu quando la mia mente andò al pensiero che queste lettere che avevo ora erano state confiscate sull'accusa di una relazione stretta con un paziente che realizzai che lui dovesse essere qui, doveva essere per forza qui e, appena i miei pensieri mi portarono a questa realizzazione, i miei piedi toccarono terra, sollevandomi dallo scomodo letto.

"Lillian? Dove stai andando?" sentii Mary chiedere ma non risposi mentre il mio principale centro dell'interesse era lontano dalla sua preoccupazione e il suo atteggiamento ficcanaso.

Mi spinsi tra le tende aperte e uscii. Era buio e faceva molto freddo, la mia leggera vestaglia da notte procurava poco calore e sembrava come se ci sarebbe stata la brina a terra al mattino.

Il mio passò aumentò quando mi affrettai sul terreno dell'ospedale provando a pendareogni possibile posto dove potesse essere il giovane soldato. Ero frenetica mentre provavo a trovarlo eppure mi sentivo in pace e libera mentre correvo sull'erba, il mio respiro mi uscì come una nuovoletta d'umido. C'era un suono distante di soldati che muovevano i loro letti, probabilmente per il dolore e tutto quello che riuscii a pensare fu: Spero che non sia lui, spero che non stia soffrendo come molti altri stanno facendo.

"Miss Wells?" disse da dietro di me una voce ferma, interrompendo il mio momento.

"C'è una ragione se sta correndo così noncurante a quest'ora della notte?"

"No Madre, avevo solo bisogno di un po' d'aria fresca."

"Beh, l'aria è certamente fresca e sono sicura che correndo, indossando solo la vostra camicia da notte, abbia fatto abbastanza. Vi suggerisco di ritornare nella vostra tenda e andare a dormire come tutti stanno facendo." sospirai sconfitta, realizzando che la ricerca di Harry dovesse essere molto più cauta e minuziosa.

"Si Madre, buona notte." risposi prima di girarmi e camminare verso la mia tenda dove sono sicura che non avrei dormito.

*

La mia ricerca per Harry sembrava alla fine aver ragiunto un vicolo cieco. Sapevo che fosse qui, era fondamentalmente un fatto. Non solo perchè l'evidenza era visibile, lo sapevo. Potevo sentire che era vicino a me. Mentre provavo il meglio per trovarlo, c'erano a malapena cinque minuti di pausa prima di andare a dormire e, come avevo precedentemente appurato, non era certamente l'ora per cercarlo. Il miglior modo per trovarlo era avere informazioni da qualcuno, qualcuno come il Generale Newton, verso il quale mi stavo facendo strada con una tazza di zuppa di piselli su un vassoio.

"Zuppa per voi, Generale Newton." parlai, passandogli il vassoio mentre lui si sedeva.

"Grazie, Infermiera." disse prima di farfugliare. Mi girai, avendo abbastanza pazienti da cui andare e pianificando di tornare da Newton dopo per altre informazioni su cosa conoscesse di Harry.

"Aspetti, Infermiera Wells." mi gridò.

"Cosa c'è?" chiesi brutalmente.

"Ho qualcosa per voi." si allungò sotto il suo letto e cacciò qualcosa da là sotto prima di tirare la mai mano verso di lui, costringendomi e posando l'elemento su di essa. Carta, col mio nome su. Era un'altra lettera, ne ero sicura.

1914.-H.S. (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora