Permanent Vacation

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{Michael}
Sono ancora qui, in questa stanza grigia e spoglia di un ospedale psichiatrico.
I miei genitori, i miei amici, i miei professori e tutti quelli che mi circondano, e che hanno avuto a che fare con me, mi considerano un depresso cronico e troppo complicato da capire così mi hanno mandato qui.
Spesso faccio incubi la notte, urlo e piango in modo disperato. O almeno, così dicono.
Il mio petto spesso fa male e il mio cuore continua a rompersi; probabilmente per le troppe aspettative diventate delusioni, per i troppi rifiuti, per le troppe derisioni, e dicono che sono diventato insensibile perché rispondo male e in modo scontroso, ma non sanno quanto io stia male.
E tutto ciò che riesco a provare sono frustrazione e disperazione.
E inoltre non fanno altro che imbottirmi di farmaci dicendo che aiutano a calmare i miei attacchi la notte, l'ansia e la mia cosiddetta depressione cronica.
La una dose di droga molto probabilmente sarebbe più sana che tutti questi farmaci da prendere tre volte al giorno.
Vogliono farmi credere che ingerendo questa merda tutto migliorerà, che tutto diventerà rosa e fiori, tutto molto colorato allegro e bello.
Ma no, non ci stanno riuscendo; mi stanno facendo sentire solo ancora di più un drogato e un fallito.
Ora come ora sono abbattuto e non più motivazioni per andare avanti.
Anzi una ci sarebbe, ma qui dentro nemmeno più quella.
Fa tutto così schifo.
Anche qua dentro, gli psicologi mi trattano come un handicappato, perché sono solo uno dei tanti malati.
Ma qui sono tutti pazzi e io sono il più sano, e si ostinano a tenermi rinchiuso.
Le uniche persone che vengono a farmi visita sono i miei genitori e il mio "amico" Calum, se così posso definirlo visto che prima di finire in questo posto ha raccontato a mezza scuola della mia relazione con Luke.
Oh Luke, il mio fidanzato, e forse quell'unica motivazione per andare avanti. È uno dei pochi, assieme a mia nonna, che pensa che io non abbia niente e che è solo un periodo della vita che poi passerà.
E bene, la mia unica motivazione per andare avanti me l'hanno tolta.
Quando riesce si fa sentire al telefono, e ci siamo dati un orario per chiamarci.
Ma non è la stessa cosa. Mi manca il suo dolce profumo, i suoi occhi in cui ogni volta mi perdevo, il suo luminoso sorriso, il modo in cui gioca con il suo piercing mordendo si il labbro, i suoi caldi e delicati baci, le sue gambe, il suo tocco delicato sulla mia pelle,...

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