Capitolo 3

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"Vi va di giocare alla Vodka-roulette?" esclamò Parker. Come al suo solito amava fare giochi con l'alcool.
"Io non gioco" sussurrò Thomas cupo. Si girò a guardarmi e poi alzò la testa a guardare il cielo.
"Io neanche"  dissi.  C'era Thomas, me ne volevo andare e non sarei mai tornata a casa da ubriaca.
Mi sarei inventata un mal di testa o altra.

Vodka-roulette consisteva nello scegliere un colore (in questo caso il rosso o il nero dato che usano la roulette) e girare la pallina. Se la pallina capitava nel colore scelto non dovevi fare nulla, se invece capitava nell'altro dovevi bere uno shot di vodka o di qualche altro alcool.

"Si giochiamo" gridarono all'unisono Travis, Paige, Lisa e Cloe.
Travis passò a ognuno un biccherino e poi versò la vodka alla fragola.
"Iniziamo allora" esclamò Taylor
"Che colore Paige?"  chiese Lisa
"Rosso, mi porta fortuna" rispose Paige facendo una linguaccia.
Uscí il nero e bevve in un sorso lo shot di vodka.
Dopo a turno giocarono tutti e un pó di bicchierini più in là erano andati.

Mi giro a guardare Thomas, che non aveva osato toccare un solo shot. Mi sembra strano rivederlo qui dopo mesi.
Guardo Parker e Lisa ridere ad ogni battuta di Travis. Si guardano come se stessero insieme.  Sarebbero carini. Se non fosse per la timidezza di Lisa, a quest'ora starebbero già insieme a sbaciucchiarsi come quei fidanzatini smielati che si vedono al parco.
Tipo io e Thomas, prima che lui facesse quel che ha fatto.

Mi alzo e vado verso il chioschetto dei gelati.
"Ciao Lucas" saluto il ragazzo dei gelati.
"Ciao Madison ben tornata. Come posso esserti d'aiuto?"  mi dice sorridendo.
"Graziee. Vorrei una coppetta piccola con stracciatella e fragola, perfavore"  dico.
"Uguale per me" chiese qualcuno alle mie spalle. Thomas.

Ringraziai Lucas, gli misi i soldi sul bancone e lo salutai. Percorsi la passerella che portava al fiume lí accanto e mi sedetti sulla panchina.

Thomas mi segue e mi porge dei soldi.
Confusa chiedo "Per cosa questi soldi?"
"Ho offerto io il gelato" dice sorridendo.
"Mi stupisco che gli altri ti abbiano lasciato avvicinare a me"  gli dico acida.
"Ho inventato la scusa del bagno. E poi sono tutti ubriachi. Neanche se ne sono accorti della nostra assenza" dice con naturalezza.
"Parker ti ammazzerà quando lo saprà. Lo sai vero?" Non voglio che si faccia male, ma mi piace vederlo star male. Proprio come ha fatto con me.
"Non lo saprà. Non dirmi che da quando te ne sei andata sei diventata una pettegola?" Appoggia la mano sul cuore e si finge spaventato, ma ammicca una risata. Quando mi mancava sentirlo ridere, è un suono cosí naturale.
"Pettegola? Io? Thomas Walker come osi!" Scoppio a ridere e lui mi segue. Ci fermiamo di colpo e ci guardiamo negli occhi.
Siamo imbarazzati entrambi.

Piano piano avvicina il volto al mio. I nostri nasi si sfiorano e basta un altro sguardo per far si che lui appoggi le sue labbra sulle mie.
Le sue labbra calde e morbide, e il suo solito sapore di menta piperita.
Ed é tornato tutto come prima.

"Quanto mi sei mancata Mad"  sussurra col suo alito caldo sulle mie labbra. Ma non ho piú brividi come una volta.
Perché l'amore per lui non é piú quello di una volta e non lo sarà piú.

"Non posso Thom" mi allontanai.
"É sbagliato, é sbagliato" mi ripetei in testa.

A salvarmi da questo momento é lo squillo del cellulare.

Mia madre. Rispondo.

*Pronto mamma?*

*Mady, devi tornare a casa*

*Ehm, okay. Perché?*

*Te lo spiego a casa. Torna subito signorina. Ciao*

*Vabene mamma. Ciao*  e chiudo la chiamata.

Mi alzo e vedo che la sua espressione ha preso una nota di tristezza.
"Devo tornare a casa, scusa" dico.
"Okay, vabene. Torniamo dagli altri" dice lui.

Ci incamminiamo verso gli altri senza nemmeno sfiorarci.
Saluto Lisa e Cloe e gli altri, augurando una buona serata.

"Ti riaccompagno io, ho la macchina" mi dice Thomas dopo esserci allontanati dagli altri.
Vorrei non accettare, ma, francamente, non ho proprio le forze per tornare a casa a piedi,
"Se per te non é un disturbo, si, grazie".
"Tu non disturbi mai" mi sorride ed entriamo nella sua monovolume nera.

"Senti riguardo a prima.." iniziò, ma io lo fermai. Sapevo che ne avrebbe parlato.
"Thomas é stato un errore. Punto. É inutile continuare a girarci intorno. Non provo piú gli stessi sentimenti per te"  gli confidai.
Non possiamo continuare ad illuderci. Io non lo amo piú.
É stato uno sbaglio quel bacio. Per me é stato un semplice bacio, nulla di piú. Come quei baci che si danno fra amici quando si gioca ad obbligo o verità. Ecco.
Anche se ho il sospetto che per lui non sia stato cosí.
"Io- si fermò con le lacrime agli occhi- non mi perdonerò mai di averti persa. Io ti amo, diosussurrò.
"Thom, troverai un'altra che saprà renderti piú felice di quanto io abbia fatto. Saprai andare avanti come ho fatto io. Non posso illuderti di qualcosa che non ci sarà piú. Scusami" dissi.

Non parlò. Rimase in silenzio e dopo svariati minuti arrivammo a casa mia.
"Grazie ancora per il passaggio. Buonanotte Thomas"  lo salutai ancora seduta sul sedile del passeggiero.
"Buonanotte piccola Maddy" mi salutò lasciandomi un leggero bacio sulla guancia.
Lo guardai e scesi dall'auto.
Corsi in casa e appena mi chiusi la porta alle spalle lo sentii ripartire.

"Mamma, papà" urlai dal salone. Ma non ebbi nessuna risposta.
Andai in cucina e trovai mio fratello intento ad apparecchiare la tavola. Noto 3 posti in piú e non mi limito a chiedere.
"Noah! Potevi almeno rispondere. Dove sono mamma e papà?"  domandai alzando un pò la voce.
"Calmati Mad. Sono andati al supermercato per comprare qualcosa per la cena di stasera."

Cena?! Ma di che diamine parla?
Ecco perché mamma mi ha fatto tornare subito a casa e perché ci sono dei posti in piú.

"Quale cena Noah? Non avevamo nessuna cena in programma per stasera."  pregai che si stesse sbagliando o che perlomeno non fossero in visita le nostre care ziette. Quanto le odiavo. Erano tre vecchie zitelle, sorelle di mio nonno paterno.
Erano insopportabili.
Ti bombardano di domande e non riesci a risondere nemmeno ad una, poi mettono in mezzo la storia del fidanzatino. Ma la cosa peggiore é che giudicano tanto e non trovano nessuna cosa perfetta nella tua vita.

"La famiglia White, Mad. Sono tre settimane che mamma ne parla" tirai un sospiro di sollievo.
Ma chi era la famiglia White?
Forse vecchi amici dei miei genitori o ex compagni di scuola.

Spero solo siano simpatici.

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*spazio autrice*

Ciao a tuttii
Sono riuscita a pubblicare, finalmente.
Scusate se in questi tre mesi non ho scritto, ma ho avuto diversi impegni e problemi con la scuola. Ora é pure riniziata e quindi ho molto piú tempo per concentrarmi sul libro.
Maledetta scuolaa, hahaha.
Buon rientro a tutte.
Un bacio

xRagazzaBipolarexx

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 21, 2016 ⏰

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