6. the sun and the moon

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playlist live, 2:36pm, London, UK;

Stavo piangendo in un angolo, ancora.
Non ero nuovo nel piangere da solo sinceramente. Non ero sicuro in realtà fossi completamente solo in quella camera; Korey probabilmente sapeva, e ci avrei giurato mi stesse ascoltando attraverso il muro.
Sentivo dei passi in corridoio, che però superavano tutti la porta, tutti tranne quelli di un uomo.
Cerco di bloccare i singhiozzi ma sfortunatamente ne usce uno ancora più forte degli altri.

«Tyler, ti senti bene?» Chiede una voce oramai così familiare.
«Si Korey, sto bene.» Singhiozzo un ultima volta e tiro su col naso.
«Aprimi allora.» Sospiro, prendo un bel respiro e mi avvicino alla porta del camerino. Attaccato vi era un piccolo specchio, abbastanza grande però da farmi notare i miei occhi gonfi e rossi. Passo la manica della felpa sulle guance e sblocco la serratura. Subito la porta si spalanca, lasciando spazio alla figura del mio amico.

«Oh Tyler, » Sospira passando una mano sulla mia guancia «Non piangere, sai che puoi sempre contare su di me? vero?» Annuisco, lasciandomi andare in un pianto di sfogo sul petto di Korey. Lui mi passa la mano sulla schiena mentre canticchia una canzone che sapeva benissimo mi tranquillizzasse; era la canzone che mi cantava mia mamma negli anni della mia infanzia.

"So bye bye miss American pie, drove my chevy to the levee, but the levee was dry.
and them good old boys were drinkin' whiskey and rye singin', this'll be the day that I die." Mormoro tra le lacrime, insieme alla voce appena udibile di Korey.

«Va meglio?» Mi chiede prendendo il mio viso tra le mani. Mi limito ad annuire e andarmi a sedere sul piccolo divano di pelle.
«Ti va di parlarne?» Dice, passando le mani sui suoi jeans e sedendosi proprio accanto a me.
Sospiro di nuovo e annuisco, strofinando per l'ultima volta la manica sul mio viso per poi incominciare a parlare.

«Mi manca Korey, mi manca tantissimo.» Gli dico tutto d'un fiato, osservando attentamente ogni cambiamento del suo volto. Le sue labbra si serrano, gli occhi si chiudono piano, poi sospira.

«Sai, lo immaginavo.» Mi dice, passando sulle mie spalle una mano, a mo' di conforto. Normalmente mi sarei tranquillizzato all'istante sotto il suo tocco, ma la paura e l'amarezza mi rendevano impossibile sciogliere anche solo un muscolo.

«Tyler.» Mi richiama Korey «Ti voglio raccontare una storia.»
Mi giro sorpreso a guardare il suo profilo dolce, la poca barba sul mento e gli occhi castani che vagavano per la stanza.

«Quando il Sole e la Luna si incontrarono per la prima volta, si innamorarono perdutamente e da quel momento
cominciarono a vivere un grande amore.
Allora il mondo non esisteva ancora, ma un giorno Dio decise che il Sole avrebbe illuminato il giorno e la Luna la notte, obbligandoli, senza volerlo, a vivere separati. I due si intristirono molto quando capirono che non si sarebbero mai più incontrati. La Luna diventava sempre più amareggiata malgrado la brillantezza che Dio le aveva donato, soffriva di solitudine. Il Sole, a sua volta, era il più importante degli astri, ma non felice.
La Luna trascorreva i giorni piangendo. Il Sole soffriva per la tristezza della Luna. La sua preoccupazione era tanto grande che pensò di chiedere un favore a Dio. E lui
con la sua bontà creò le stelle per tenere compagnia alla Luna.
Tutt'oggi loro vivono così, separati.
Dio ha deciso che nessun amore in questo mondo fosse del tutto impossibile, neanche quello tra la Luna ed il Sole ed è stato allora che ha creato l'eclissi.» Coclude, leccando le labbra secche per inumidirle.

«E questa storia sarebbe una metafora per ricordarmi quanto mi manchi il Sole?» Korey sorrise, quasi fossi un bambino passó la mano sul mio capo.
«Ti sto solo dicendo che nessun amore é impossibile, difficile si, ma non impossibile.» Detto questo si alza avvicinandosi alla porta.

Quando abbassa la maniglia lo richiamo: «Grazie.» Lui si gira, mi guarda e poi mi sorride.

«Ah Tyler, preparati perché stasera lo spettacolo si chiama Q&A with #Troyler.» Aggiunge, prima di chiudere la porta alle sue spalle.

playlist live, 18:31 pm, London, UK;

Mi era appena giunta la notizia. Alfie era entrato nel mio camerino, balbettando qualcosa di incomprensibile. Gli avevo chiesto di parlare più piano, e li capii.
«Farai lo spettacolo con Tyler, Troye.»

Passo una mano dietro la testa mentre guardo il soffitto pensando. A momenti mi sarebbero venuti a chiamare per salire sul palco.
Non ero agitato, ne spaventato. Ero solo preoccupato, come la nostra relazione sarebbe apparsa alle fan, che non ne sapevano nulla.

«Troye?» Sento una voce chiamarmi, leggera.
Mi sporgo per guardare chi sia e trovo davanti al mio sguardo Zoë. Mi guarda con pietà quasi, una sorta di dispiacere è dipinto nelle sue iridi blu.
«È ora.» Aggiunge solamente, per poi spalancare la porta.
Io annuisco, e ci avviamo nel backstage del palco, dove presto mi incipriano e mi spediscono dietro questa porta che conduce al palco. Il corridoio era bruscamente cambiato da un vivace color pesca a un grigio scuro, tappezzato da firme e autografi di famose celebrità.

Lì, accanto alla porta erano già seduti su una cassa Korey e Tyler. I due ridevano assieme, ma le loro risate si affievoliscono quando mi vedono.

Tento di aprire bocca, ma le parole mi si bloccano in gola quando l'organizzatrice annuncia i nostri nomi.
«Forza, ecco a voi Korey, Tyler e Troye!» Un forte brusio e applausi misti ad urla si alzano nell'aria e in men che non si dica mi ritrovo seduto su un divano con affianco Tyler.

«Bene iniziamo questo Q&A, vero ragazzi?» Io e Tyler annuiamo, sorridendo alle fan.
«La prima domanda è da mvkepolaroid, che vuole sapere come ci si sente ad essere amati come coppia.» Tyler prende il microfono, guardandomi e chiedendo approvazione. Annuisco e gli faccio un debole sorriso.

«C'è molto supporto, ecco, ehm è molto strano ad ogni modo trovare foto che non abbiamo scattato realmente sulla mia Dashboard di Tumblr...» Conclude cominciando a ridere. Anche la folla lo segue a ruota, e pure io mi faccio scappare un risolino.

Non era così male come pensavo. Era come se la nostra vecchia armonia su quel palco fosse tornata.
«Okay, la domanda è di violentdean e vuole sapere se avrete intenzione di fare una collab.» Questa volta prendo io il microfono dalle mani di Tyler, sfiorando appena le sue.

«Mi piacerebbe, davvero.» Dico, schiarendo la voce a metà frase. Tyler si gira e mi sorrise. Da quanto tempo non mi sorrideva, più o meno quasi un anno.

«Perfetto, allora fra poco ci aspetteremo una collab. Poi, ashleyxharry vi chiede di farvi un complimento.» Conclude Korey, mettendo in pausa l'iPhone dalla tendenza su Twitter.

Tyler si schiarisce la voce, per poi prendere in mano il microfono e guardarmi dritto negli occhi.
«Troye fa un sacco di complimenti, anche se non li meriti, inaspettati, che spuntano dal nulla, i miei preferiti, ma penso quelli di tutti no?» La folla esplode in un grande frastuono, e non posso far altro che arrossire. Giro lo sguardo, incontrando due bellissimi occhi verdi a lato della folla. Connor.

Il suo viso era inaspettatamente serio, così gli faccio un occhiolino, nella speranza di farlo sorridere.
«Allora Troye, tocca a te.» Dice Korey passandomi il microfono.

«Tyler ha una risata contagiosa, non è vero?» Chiedo, e la folla urla in coro un "si" che lo fa arrossire.

Jealousy [Troye Sivan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora