8. it's nice to hear your voice again

192 17 3
                                    

Royal Hotel, London, UK, 7:27 am;

Mi sveglio di buon umore quella mattina, forse perché sorprendentemente splendeva il sole a Londra, anche se le persone si aggiravano ancora con pesanti cappotti nonostante la stagione calda in arrivo. Uno spiraglio di luce entrava dalla finestra e si posava gentilmente sul viso di Korey, che ignaro continuava il suo riposino di bellezza. Quella mattina avrei tenuto un meet & great, seguito, come sempre da interviste a tutta la YouTube community presente. L'incontro sarebbe iniziato alle 9 di mattina, ma le urla e le ragazze rimaste in fila sotto il nostro albergo tutta la notte comunicavano voglia di iniziare, subito.
Sospiro e passo una mano tra i capelli sbiaditi, di un colore simile al latte sporcato dai Lucky Charms, i miei cerali preferiti.

«Tyler che ore sono?» Mi giro, per trovarmi una visuale piuttosto buffa: Korey, con un visibile segno del cuscino sulla faccia, cercava di srotolarsi dall'enorme involtino che aveva creato rotolandosi nelle coperte.
Sorrido divertito e rispondo «Le otto, buongiorno anche a te comunque.»

Korey alza un sopracciglio incuriosito, per poi ridacchiare sotto i baffi.
«Che c'è?» Chiedo «Ho qualcosa sulla faccia?» Continuando a passare i polpastrelli delle dita sul mio volto, nel tentativo vago di pulirmi.
«No, è che sembri piuttosto felice. È successo qualcosa o sbaglio?»

Ingoio la saliva forse troppo rumorosamente per nasconderà la verità.
«No.» Mormoro, abbassando lo sguardo. In realtà non era veramente accaduto qualcosa di eclatante, si, io e Troye avevamo parlato, ma non avevamo ancora fatto pace effettivamente.

«Tyler.» Mi richiama Korey, ora in piedi accanto a me.
«Lo sai che puoi dirmi tutto vero?» Io annuisco controllando l'orario, fra pochi minuti avrebbero dovuto portare la colazione in camera.
La vibrazione del mio cellulare sulla scrivania in legno antico segnala l'arrivo di un messaggio. A Korey, casualmente cade l'occhio e legge ad alta voce la notifica.
«Buongiorno Tyler, spero di non averti dato fastidio ieri, ci vediamo oggi, con affetto Troye.» Pronuncia ogni singola parola chiara e precisa così da poter comprendere. È un attimo perché mi scontro con un paio di occhi marroni.
Sbuffo, mi sistemo gli occhiali e prima che Korey spiccici parola lo interrompo.
«Lo so, lo so, non guardarmi con quella faccia da te l'avevo detto.» E in quel momento qualcuno bussa alla porta, probabilmente il cameriere della colazione.

Royal hotel, 8:12 am, London, UK;

Passo una mano distratto sulle labbra di Connor. Ci giocavo appena, stuzzicandole piano. Ogni tanto respiri ritmici le muovevano leggermente, mentre con la mano libera giravo tra le mie dita una ciocca di capelli. Connor era davvero bello, sarei stato a guardarlo tutto il giorno.

In quel momento una macchina passa troppo rumorosamente, infastidendo Connor, che si gira dandomi le spalle nude. Mi stiracchio e mi infilo la maglietta che la notte precedente avevo buttato sul pavimento.

L'orologio del mio iPhone segnava solo le 8, così decido di sbloccarlo, magari per postare qualcosa su Instagram. La schermata che mi si presenta davanti era quella della chat tra e me Tyler. Sorrido sottecchi per scrivere veloce il buongiorno.

Mi dirigo verso il bagno e inizio a farmi la doccia, preparandomi ad uscire. Finalmente un bel quarto d'ora dopo esco dal bagno, passando le mani nei capelli nel tentativo vano di alzarli in una cresta decente.

«Devi già andare?» Sento sussurrare alle mie spalle, dal ragazzo ancora piuttosto assonnato.
«Si, quando è il tuo?» Richiedo, probabilmente per la settecentesima volta.
«Domani.» E aggiunto questo sbadiglia, buttandosi di peso sul letto disfatto. In realtà erano solo le 8:30, ma avevo in programma di scendere a salutare le fan fuori prima, e non ero affatto l'unico.
Quando percorsi le scale e scesi nella grande hall ci trovai Tyler e Zoë che probabilmente, appena finita la colazione, si erano trovati per caso nella sala.
«Ciao Troye.» Mi saluta Zoë lanciando le sue braccia al mio collo e stringendomi a se.
«Ciao TroyeSivan.» Aggiunge Tyler, ridendo sottecchi. Imbarazzato mormoro solo un buongiorno balbettato, sotto il sorriso comprensivo di Zoë.
«Allora, vogliamo andare?» Aggiunge Zoë, per poi afferrarmi la mano e condurmi a passo veloce fuori dalla porta scorrevole.
Un bel po' di fan si erano ammucchiate accanto al furgoncino nero, che ci avrebbe accompagnato nell'edificio, in cui si sarebbe tenuto l'evento.
«Troye! Tyler! Zoë! Ti amo! Troyler!» Erano le parole urlate più frequenti. Le fan stavano piangendo istericamente, alcune si stavano persino per picchiare l'una con l'altra per un posto in prima fila. Mi avvicino alla staccionata che le divideva dall'invadere il nostro spazio e casualmente scatto qualche foto con qualcuna, prima che la voce dell'autista mi richiamasse.
«Troye faremo tardi.» Aggiunge Tyler, per poi abbassarsi ed entrare nel veicolo.

Playlist live, London, UK, 1:32 pm;

Il meet & greet era finito da qualche ora, e io e gli altri ci stavamo godendo tranquillamente un sandwich pomodorini, tonno e maionese seduti su un divanetto nel backstage.
«A che ora dovrebbero arrivare gli altri?» Chiede Tyler con la bocca piena, a Zoë che appena finito di masticare risponde.
«Oh fra qualche minuto dato che iniziamo ad un quarto alle due.» Con un ultimo morso finisco il panino, e interessato chiedo ai due che si trovavano davanti a me:
«Chi ci sarà?» Zoë si gira, mi sorride amabilmente e poi inizia ad elencare tutte le persone che si ricordava.
«Dan, Phil, Alfie, Louise, Cat, JC, io, te, Tyler e Korey.» Conclude infine, contando gli invitati sulle dita delle mani.

Presto si fece l'ora e come previsto, tutti gli invitati si fecero avanti nel camerino. Io stavo parlando con JC, e da lontano potevo benissimo vedere Louise, Tyler e Zoë spassarsela.

All'improvviso un uomo, con collo tarchiato, faccia squadrata e ampio ghigno, entrò sbattendo la porta.
«Vogliamo muoverci?» Aggiunse solamente, e in men che non si dica tutti si stavano già dirigendo sul palco. Credo fossero spaventati da lui, quasi come me.

«Ed eccoci qui, ben tornati a Playlist live, facciamo subito entrare i nostri ospiti!» Urla la voce famigliare della presentatrice, che avevo avuto occasione di incontrare precedentemente. Saliamo ad uno ad uno sul palco, prendendo posto sulle poltroncine in pelle nera. Mi trovo tra Alfie e Louise, dando il volto a Tyler e JC.
«Iniziamo con la prima domanda forza.» Dice, per poi posare il microfono sulle gambe magre. Una ragazza, molto giovane, avrà avuto massimo 13 anni si alza in piedi, con tra le mani un microfono chiede timidamente: «Quale è il vostro parere sul successo che state avendo, voglio dire, ne siete consapevoli?» La parola la prende Alfie, che con fluidezza inizia a spiegare quanto per lui sia assurdo, e come non riesca a spiegarsi perché proprio lui abbia dovuto avere questo successo, anche se fuori esistevano youtubers molto più bravi.

La seconda ragazza si alza, prende il microfono meno decisa della prima e balbetta: «Quale è stata la migliore esperienza della vostra vita?» Mi faccio coraggio e prendo il microfono.
Ci penso un attimo, gli occhi di tutti si puntano su di me e finalmente inizio a parlare: «Ero a casa di Tyler...» Cerco di continuare ma la folla inizió a produrre rumorosi oh e fischi, con il solo risultato di farmi impappinare.

Tutti i miei amici si girano verso di me ridacchiando, mi passo la mano sulla faccia in imbarazzo e poi ricomincio a parlare.
«No, oh non è quello che state pensando, c'erano pure gli Zalfie!» Balbetto velocemente per poi recuperare il filo del discorso.
«Ed ho caricato il video del coming out.» Un dolce 'aw' si alza dalla folla, che felice applaudiva per me.

Una altra domanda viene posta, ma non presto attenzione, sono troppo impegnato ad osservare di nascosto le labbra di Tyler. Ci giocava, le mordeva, le stuzzicava con le mani e io in silenzio stavo lì ad ammirarlo.

Jealousy [Troye Sivan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora