4. Viaggio

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La mattina seguente i quattro semidei si incontrarono nei pressi dell'albero di Talia, pronti a partire per la loro impresa. Jason aveva chiamato Tempesta, e Percy e Nico erano andati a prendere Blackjack e la Signora O'Leary. Chirone dette loro le ultime indicazioni, Percy e Jason salutarono le loro fidanzate, Annabeth e Piper, e poi partirono.

Percy e Jason viaggiavano per via aerea grazie ai loro cavalli, mentre Nico e Will via terra, in groppa alla Signora O'Leary. Jason guardava dall'alto, compiaciuto, Will che circondava con le braccia la vita di Nico, per non cadere, pensando che probabilmente il più piccolo lo stava maledicendo proprio per quel motivo.

Dopo svariate ore di viaggio, esausti, arrivarono in una vasta prateria deserta della Colombia e decisero di fermarsi lì per la notte. Avevano preso in prestito due tende delle cacciatrici di Artemide dalla cabina 8, in modo da poter allestire un accampamento dove avrebbero potuto rimettersi in forze. Accesero un falò e mangiarono in silenzio, finché Jason, stiracchiandosi, annunciò -Io sono stanco. È stata una giornata lunga. Me ne vado a dormire.- Percy lo guardò entrare nella tenda per poi aggiungere -Vengo anch'io.- E poi infilarsi nella tendo con l'amico. Ciò significava che Nico avrebbe dovuto condividere la tenda con Will. "Quei due" pensò Nico, lanciando occhiatacce alla tenda dove alloggiavano i due amici "Lo stanno facendo apposta". Si riscosse dai suoi pensieri rivolgendosi a Will -Vado anch'io.- E si infilò nella tenda.
Non passò molto tempo che Will fece capolino nella tenda e si sedette sulla sua brandina. Continuava a giocherellare con le mani mentre il suo sguardo si alternava da Nico al pavimento, finché non si decise a parlare -Allora Nico...come stai?- Nico, colto alla sprovvista, rispose -Oh, bene, grazie. Come mai me lo chiedi?- -Beh, dopo che te ne sei andato dall'infermeria dopo i tre giorni di convalescenza non ti ho più visto, cioè, si, ti ho visto, ma di sfuggita, e volevo sapere come stavi.- -Oh. Beh sono guarito. Non ho più viaggiato nell'ombra o usato i miei poteri.- -Wow. Non credevo che mi avresti dato ascolto.- -E perchè no?- -Sei testardo. Vuoi sempre fare tutto di testa tua. E non pensi alle conseguenze. Su di te e sugli altri.- -Ah si? E da quando mi conosci così bene?- -Ho visto come ti comporti, Nico. Respingi tutti come delle calamite di uguali poli. Ma non ti rendi conto di ciò che hai. Credi di essere solo, che a nessuno importi di te, quando invece hai un sacco di amici che ti vogliono bene e si preoccupano per te.- -Wow, Solace. Grazie per questa lezione privata sulla MIA vita. Mi è stata molto utile.- -Mi vuoi spiegare che ti prende?! Io cerco di essere gentile con te, di essere tuo amico, e tu mi tratti come uno straccio! Le persone hanno dei sentimenti Nico! Non lo capisci?!- Will ora era in piedi e aveva iniziato ad urlare e gesticolare. -Non pensavo volessi essermi amico. E poi io dico semplicemente quello che penso.- - È questo il punto! Tu non rifletti! Dici quello che ti passa per la mente senza pensare alla reazione che potresti suscitare. Certe cose fanno male, Nico, specialmente se a dirle sono certe persone...- Nico non sapeva più che dire. Aveva ferito i sentimenti di Will senza nemmeno rendersene conto. Piantò lo sguardo a terra, sentendosi in colpa per ciò che aveva detto al figlio di Apollo. Will notò la sua espressione, e si addolcì -Sentite, che ne dici se ora dormiamo? Siamo stressati e stanchi. È stata una lunga giornata, e domani lo sarà altrettanto, quindi è meglio riposarsi. Buonanotte Nico.- Detto questo si distese sulla sua branda e spense la sua luce. -Notte Will.- Disse Nico, a bassa voce, credendo di non essere sentito. Spense la luce e si mise a dormire, aspettando il giorno seguente, ansioso di portare a termine quell'impresa.

La mattina dopo si alzarono all'alba e iniziarono a mettere via le loro cose. -Ieri sera vi ho sentiti parlare, ehm, ad alto volume, ecco...avete litigato?- Chiese Jason, più rivolto a Nico che a Will. -Niente di che, solo una piccola discussione. Abbiamo risolto.- Rispose Nico, senza incontrare lo sguardo sospettoso dell'amico.
Finirono di sbaraccare e si rimisero in viaggio. Fu un viaggio diverso da quello del giorno prima. Nessuno rideva e scherzava, tutti se ne stavano in silenzio, aspettando di arrivare.
Dopo diverse ore, nel tardo pomeriggio, giunsero a destinazione. Ed eccola lì, all'orizzonte, alta e imponente si stagliava una gigantesca piramide azteca con sulla cima una sfera di luce rossa. Quando Nico la vide per poco non svenne; perse un poco l'equilibrio, ma Will, che era dietro di lui, lo sostenne -Nico tutto bene? Che succede?- -S-sto bene. È solo che...quella sfera...arriva direttamente dal Tartaro. I colori, il suo interno. I-io...- Will prese Nico per le spalle, lo voltò verso di sé e guardandolo dritto negli occhi gli disse, risoluto -Nico, va tutto bene. Non stai tornando lì, ok? Quello è solo un minuscolo frammento di ciò che è il Tartaro, e tu non ci stai tornando. Siamo qui per distruggerlo. E lo faremo insieme.- Nico rivolse a Will un timido sorriso -Grazie, Will.- Jason e Percy, sentendosi leggermente in imbarazzo e fuori posto, presero la parola -Bene. Allora andiamo a spaccare qualche mostruoso muso!- -Ora si che l'impresa ha inizio!- E così si incamminarono verso la piramide ansiosi di portare a termine con successo la loro impresa.

N.D.A.
Buonsalve semidei!
Bene bene, a quanto pare i nostri ragazzi sono finalmente giunti a destinazione...e i nostri due piccioncini hanno già avuto una piccola scaramuccia...ma il prode Will risolve sempre tutto!
Aniway, spero la storia vi stia piacendo; saluti a tutti sempre dalla vostra figlia di Poseidone!

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