•Capitolo 1•

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Erano già le quattro del pomeriggio quando mi ricordai che dovevo andare a giocare con Alex, Andrea, Daniele, Matteo, Rebecca, Samuele e Leonardo al campetto nel parco.

Fermi tutti, prima, piccola presentazione di me.

Mi chiamo Sharon, ho 24 anni, sono italiana ma vivo a Parigi da tre anni, ogni tanto ovviamente torno in Italia per incontrare i miei genitori, la ragione per la quale sono riuscita a vivere qui, in Francia. Sono alta 1.80 circa e ho i capelli biondi e ondulati, tra l'altro rasati da un lato e ho gli occhi marrone nutella, identico. Lavoro qui come tatuatrice (strano, ma vabé) e sono molto riconosciuta per i miei tatuaggi. Mi reputo molto egocentrica, ma socievole e tranquilla, anche se di pazienza non ne ho molta.
Amo il calcio, infatti ci gioco appena posso con i miei amici e mi ci mantengo in forma visto che ho tempo; il mio giocatore preferito è sicuramente Zlatan Ibrahimovic, di cui ho l'autografo fresco fresco della settimana scorsa.

Detto questo vi lascio leggere.

Diamine, era tardi, mi dovevo ancora preparare da zero, dovevo essere lì entro 15 minuti, mi tirai su misi in testa che mi dovevo sbrigare.

Come on Sharon, ce la puoi fare! Adesso datti una mossa però.

Mi alzai, presi a caso una maglia e dei pantaloncini della Nike delle tante che uso per allenarmi, e me li infilai in fretta e furia.

Afferrai lo zaino e ci buttai disordinatamente dentro due bottigliette d'acqua, gli scarpini, i guantoni e il ricambio per dopo.
Erano passati appena cinque minuti, bene.

Corsi in bagno per prendere un elastico e mi raccolsi i capelli con delle forcine sopra la testa, un'impresa ardua visto il tempo ristretto.
Un po' di deodorante e via.

Presi le chiavi della macchina, una Mini, corsi di sotto, uscii e partii.

Ero in orario, complimenti Sharon.

Quando arrivai erano tutti lì tranne Andrea, guarda caso, sempre la solita ritardataria.

Andai negli spogliatoi a cambiarmi le scarpe e mettermi i guantoni, per poi uscire con gli altri.

-Forza ragazzi, oggi non faccio passare nemmeno l'aria!- dissi con aria decisa, innescando una risata generale, poi salutai Andrea, abbracciandola, finalmente era arrivata!

Lei è molto forte in attacco, è sempre stata la sua posizione ideale. Io invece, anche essendo abbastanza brava in attacco, me la sono sempre cavata meglio come portiere e col passare degli anni diventai spudoratamente brava.

Fatto sta che eravamo migliori amiche, sempre in squadra insieme.

Decidemmo le squadre:
Io, Samuele, Alex e Andrea contro Leonardo, Rebecca, Matteo e Daniele.

Ci riscaldammo un po' poi tutti prendemmo posizione in campo.

Cominciammo noi a giocare e Andrea non ci mette molto per farsi sentire, ma anche Daniele ha voglia di farmi gol.

Ad un certo punto arriva Rebecca che falcia Andrea da dietro, all'inizio mi preoccupo, ma poi sento Andrea ridere con la faccia praticamente nell'erba per poi farmi scoppiare a ridere guardandola in faccia.

-Rebecca, te la smetti di ammazzarmi Andrea?!- disse Samu ridacchiando
-No, però gli voglio bene lo stesso!- rispose Rebecca per poi ridere sotto i baffi, ci fu qualche secondo di silenzio poi ridemmo tutti come scemi.

Ricominciando a giocare, Daniele prende palla e quasi mi fa gol se non fosse stato per Samu che spazzò la palla, ma l'aveva buttata chissà dove fuori nel parco

Vidi in quale direzione andò -ragazzi, andiamo a cercare la palla forza- ordinò Alex con una mano alla fronte
-Sharon, dov'è andata la palla?- mi chiese Leo -da quella parte- risposi sbuffando e indicando la direzione

Non avevo voglia di cercare un pallone.

-oddio adesso ci vuole una roba peggio del radar cercasfere!- disse Matteo divertito, era troppo divertente quel ragazzo

Uscii fuori con tutti gli altri dopo aver posato i guantoni e mi misi a cercare ovunque quella palla maledetta

[...]

Passò mezz'ora ma niente, sta palla non voleva farsi viva, però ancora cercavo anche se stavo perdendo la pazienza.

Sbuffai dopo aver sentito Leo che gridò di non aver trovato nulla.

Ma andiamo, era andata lì la palla, o almeno in quella direzione, non può essersi smaterializzata

Nel mentre tornavo dai miei compagni, sentii qualcuno dietro di me che mi fermò mettendomi una mano sulla spalla, mi voltai senza sapere minimamente chi fosse e vid...no.
Non è possibile che sia ancora lui...

-Est le vôtre?-

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Ecco,
L'ho detto che usciva ed eccolo qua, fresco fresco di oggi.
E comunque sì, ho gli esami.

ps. La storia la inventerò strada facendo, quindi boh, vi tengo sulle spine per tutto il tempo c:

Spero vi piaccia ❤

"Est le vôtre?"||•Zlatan Ibrahimovic•||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora