Capitolo 1

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*13 anni dopo*
Continuo a svuotare l'armadio, aprire cassetti e rovistargli dentro.
Nulla. Non trovo nulla.
Nulla di adatto a una festa.
Ma è mai possibile che tra tanti vestiti che ho non trovo nulla di adatto?

Continuo a provare la qualsiasi.
Mi metto davanti allo specchio e provo dei pantaloncini bianchi con un top blu elettrico.
Non va bene.
Troppo giornaliero.

Adesso è il turno di una gonna lunga nera con una maglia aderente corta.
Ma chi voglio prendere in giro?
Questa gonna è troppo lunga per una nana come me.

Mi tuffo nel letto con la faccia appiccicata al cuscino e soffoco un urlo su di esso, esasperata.
Come faccio ad andare ad una festa se non ho nulla da mettere?
Specialmente se questa è la prima festa a cui vado.
Si, okay. Ho diciotto anni. Avrei potuto andarci anche prima. Ma mio fratello non mi ha mai dato il permesso di andarci fino ad oggi. Da quando c'è stato l'incidente, mi ha reclusa in casa. Non mi fa uscire mai, se non in gruppo. Deve obbligatoriamente conoscere ognuno dei miei amici. È abbastanza apprensivo nei miei confronti.

*Boom*
Sussulto.
Il rumore della porta che sbatte mi distoglie dai miei pensieri.
"Le porte esistono per bussare. Potevo essere nuda."
"Niente che non abbia già visto" mio fratello, con un sorriso divertito, si incammina verso il letto dove sono seduta.
"Spiritoso." rispondo, per niente divertita. "Cosa vuoi dalla mia vita?"
"Da buon fratello maggiore, sono qui per aiutarti." dice. Solo allora mi accorgo che ha una busta in mano.
Mi raddrizzo, anche se un pò dubbiosa, e mi avvicino a mio fratello.
Mi porge il sacchetto e lo prendo esitando.
"Giuro che, se è uno dei tuoi stupidi scherzi e appena lo apro qualche strana sostanza mi esplode in faccia, ti uccido all'istante." sbotto, conoscendo già le sue abitudini.

Ride di gusto.
"No no, tranquilla! Nulla di ciò che pensi tu." sorride "Ti ho sentito sbattere cassetti e aprire l'armadio minimo mille volte in questo pomeriggio. Deduco che sei in crisi per questa taanto desiderata festa.. Quindi ecco qua." Mi mette tra le mani il pacchetto.
Apro con cautela il sacchetto, infilo una mano all'interno e ne ricavo un bellissimo vestitino corto, con un corpetto nero e un tessuto morbido, che scende fino a sopra le ginocchia, di un color rosa chiaro.
Mi ricordo di questo vestito, me lo ricordo benissimo.
Scatto subito la testa verso mio fratello.
"Si, è uno dei suoi.." sussurra così piano che è un miracolo se sono riuscita a sentirlo.

È uno dei vestiti della mamma.
Ne abbiamo un baule pieno.
Me lo ricordo questo vestito su di lei.
Lo ha messo per il mio quarto compleanno.
Voleva sempre apparire al meglio.
Anche se era perfetta anche con una tunica da suora.

Mi alzo leggermente dal letto, continuando a fissare il vestito che ho tra le mani.
Mi metto davanti allo specchio e mi poggio l'abito di sopra.
È semplicemente perfetto.
Né troppo sportivo, né troppo elegante.
Ma ovviamente non mancheranno le mie converse nere.

Mi volto verso James che mi sta fissando già da un pò.
"Cosa c'è?" chiedo.
"Niente, è che.." si interrompe.
"Cosa?"
"Assomigli tanto a lei Ally.."abbassa lo sguardo "..non passa giorno che io non pensi a quello che è successo quella notte e.."
"Okay, basta così." non voglio parlarne. Non voglio parlarne mai.
"Ma.." lo interrompo.
"Ma niente. Non voglio parlarne."
Si arrende. Sa che è una battaglia persa.
Si alza dal letto, si avvicina a me, mi stringe le braccia e appoggia le labbra sulla mia fronte. Chiudo gli occhi e mi godo il momento di pace con mio fratello.
Si stacca, mi guarda fisso negli occhi e io guardo i suoi color nocciola.

Ho sempre pensato che avesse degli occhi bellissimi. Sono affascinanti secondo me. Ma non glielo dirò mai.

Si allontana in direzione della porta. Non appena arriva all'uscita si gira verso di me e mi dice "Lo sai che ti voglio bene, vero?"
"Si che lo so." rispondo.
"E che non ti abbandonerò mai?" ha uno sguardo disperato. Lo ha sempre quando mi dice queste cose. Come se volesse delle certezze.
"Lo so, lo so. Ma adesso va via. Devo finirmi di preparare che già è tardi."
Gli sorrido.
Ricambia e si avvia verso il corridoio, chiudendosi la porta alle spalle.
Mi giro verso lo specchio, fissando gli occhi della ragazza che ho davanti a me. Sospiro.
"Già. Ho i suoi stessi occhi.." sussurro a me stessa.

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