Capitolo 2

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Pronta.
Sono pronta.
Mi guardo ancora una volta allo specchio per assicurarmi di non essermi scordata niente.
Si, ne sono capace.

Il vestito di mia madre mi calza alla perfezione. Mi cade leggero sui fianchi. Le converse ci stanno benissimo, e se non ci stavano bene le avrei messe comunque. Non rinuncio a questa comodità, per mettere della scarpe altissime con cui starò tutta la serata a rimpiangere le mie adorate converse.
Ho lasciato i capelli miei naturali. Mi piacciono così. Sono ondulati e lunghi. Mi cadono su tutta la schiena. Li adoro.
Ho usato un trucco leggero per gli occhi. Solo del mascara. Troppa di questa roba mi da fastidio.

"AAAAALLY, È ARRIVATA MARGARET. SBRIGATI A SCENDERE!" che voce adorabile che ha mio fratello.
"AARRIVO." rispondo con il suo stesso tono.
"NON C'È BISOGNO DI URLARE!" Scherza, vero?
"FOTTITI."

Mi guardo un'ultima volta ed esco dalla stanzetta.
Scendo di corsa le scale.
Mai fare aspettare quella pazza della mia best friend.

Arrivo in cucina e li trovo lí a mangiare muffin, sono ormai 12 anni che ogni volta che dobbiamo uscire sono lì a mangiare muffin.
Stanno parlando di un qualche strano argomento che non ho intenzione di sapere.

"Ma non vi stancate mai?" interrompo il loro interessante dialogo.
"Ma di fare che?" dice Margaret con la bocca piena. Come se non lo sapesse.
"Di mangiare muffin."
"No. Mai." risponde mio fratello, dando un altro morso al suo dolcetto.
"Okay, okay ma ora andiamo. È tardi."
"Entusiasta per questa festa, Smith?" mi domanda Margaret, sapendo già la risposta.
La trucido con lo sguardo.
Si sono entusiasta. Ma c'è qualcosa che mi blocca. Credo sia..paura. Non so bene di cosa però. Spero solo passi.

"Allora. Pronte?" chiede James.
"Si si."gongola Marg.
"Aspetta, aspetta. Cosa?! Ci accompagna lui?" indico l'essere che dovrebbe essere mio fratello.
"Come vorresti arrivarci alla festa? A piedi?" ironizza l'altro essere.
"Sai che non ti lascerò andare a quella festa da sola. Quindi è inutile opporre resistenza. Potrei comunque seguirti. E lo sai che ne sono capace." lo so, ne è capace.
Butto gli occhi al cielo esasperata e mi dirigo verso la porta di uscita.

Saliamo in macchina. Mio fratello al volante. Margaret accanto a lui. E io dietro. Come sempre.

Ci dirigiamo verso la scuola.
Appena arrivati, mio fratello si ferma davanti al portone principale, si gira verso di me e apre la bocca, per iniziare la sua ramanzina.

"NO. Già lo so. 'Non fumare, non accettare niente dagli sconosciuti, non bere e blablabla" sorride e io scendo dalla macchina.
Margaret mi prende per mano e ci dirigiamo verso l'entrata.
Mi sento chiamare da qualcuno dietro di me. Vedo mio fratello affacciato al finestrino della macchina.
"Sta attenta."
"Lo sono sempre."

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