CAMERONSono stufo marcio. Sono stufo dei giornalisti, delle domande invadenti e della scusa che tutti quei succhiasangue utilizzano per cercare di mettermi in difficoltà e strappare il prossimo gossip su di me.
I Fan sono curiosi! Vogliono sapere tutto del loro idolo!
Sono sempre stato gentile e disponibile con tutti, non ho mai negato una foto o un abbraccio, per il semplice motivo che amo ciò che faccio e sono grato di poterlo definire lavoro. Ma cosa più importante di tutte, amo le mie fan. Più di ogni cosa.
Per cui passerei ore a parlare del mio lavoro, di questo Tour e degli enormi progressi che stiamo facendo. Ore. Ma non vedo perché i giornalisti debbano fare domande sulla mia vita privata, insistendo sui miei fatti personali e sulla mia famiglia.
Domande sui nostri problemi passati, sulle difficoltà che abbiamo dovuto affrontare e di cui ancora portiamo le cicatrici.
Ma non lo capiscono che facendo così non fanno altro che farmi soffrire? È come spargere sale su ferite ancora dolorosamente aperte.
Sono talmente nervoso che prenderei a pugni qualcuno in questo momento, ma ovviamente non è possibile, per cui mi limito a tirare qualche calcio ben assestato ai cuscini che ho precedentemente lanciato per terra.
Faccio un lungo respiro e lascio uscire l'aria, prima di andare di fronte allo specchio e guardarmi bene.
Ho due occhi che sputano fuoco e tra pochi minuti devo scendere all'aperitivo con tutti gli altri.
E adesso come diavolo faccio a farmi passare questa faccia e sopratutto questo umore?
Semplice, non posso.
Prendo di corsa le chiavi della stanza, il cellulare ed esco, cercando di concentrarmi su immagini rilassanti e positive. Sono talmente teso che potrei scoppiare da un momento all'altro, come a Miami.
Una volta arrivato nella sala, cerco gli altri e vado a sedermi con loro. Intervengo di tanto in tanto nella conversazione, anche se in realtà non ho la più pallida idea di cosa stiano parlando e intanto penso a come risolvere questo problema.
Domani abbiamo il primo concerto e non posso certo salire sul palco in queste condizioni, perché è matematico che combinerei soltanto casini.
Lo so.
E quando ho queste sensazioni, raramente sbaglio.
<< Cam, che succede?>>
Cazzo, Lily. Me ne ero totalmente dimenticato.
È questa consapevolezza non fa altro che farmi sentire peggio. Il punto è che non me la sento di dirle cosa sta succedendo, perché di fatto non lo so bene neanche io. Per così tanto sono stato solo, senza nessuna presenza femminile su cui contare, a eccezione di mia mamma e mia sorella, con il risultato che faccio una fatica tremenda ad aprirmi.
Nonostante io ci provi con tutte le mie forze, proprio non ci riesco.
Non è colpa sua, anzi. Lei è fantastica, anche e specialmente quando fa l'acida. Il problema sono io. Quando ti feriscono tante volte, fai fatica a credere a chi invece ci tiene davvero. Perché hai paura. E anche parecchia.
Senza dimenticare il fatto che ho questo difetto: quando ho qualcosa che non va, tendo a tenermelo per me, convinto di potermela cavare da solo.
Chiedere aiuto mi sembra da deboli, quando in realtà è semplicemente ammettere che da solo non c'è la fai.
Chiamatemi stupido o dannatamente orgoglioso.
<< Tutto a posto, ho solo qualche problema con il Jet-lag.>>
Mi sforzo di sorridere e nel mentre prendo qualche pizzetta dal piatto che mi ha portato.
<< Grazie mille per il cibo.>>
Non appena chiudo bocca, mi insulto mentalmente perché anche da solo riesco a sentire il tono distaccato che ho appena usato, ma non riesco a farne a meno.
L'ho detto e non posso rimangiarlo.
<< Figurati.>>
Lei mi fissa per qualche secondo e poi si avvicina a me. Quando penso che stia per baciarmi o mandarmi a quel paese, fa qualcosa che proprio non mi aspetto.
Mi fa una carezza, talmente delicata che mi sembra di sognare, per poi avvicinarmi a lei, così da abbracciarmi.
Lei in piedi, io seduto.
Rimaniamo così per non so quanto, fino a che la voce di suo padre ci interrompe.
<< Scusatemi... Ma avrei bisogno di te Cam. Devo dire ai ragazzi degli ultimi dettagli per domani. >>
Lei si stacca e si allontana, senza voltarsi neanche una volta.
Non so bene come, ma so che sto ferendo anche lei.
E farla soffrire e' assolutamente l'ultima cosa che voglio.
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I hate you, Cameron Dallas ! ( IN REVISIONE COMPLETA dal 2024)
FanfictionAll'apparenza Lily James sembra la tipica ragazza americana. Ottimi voti, adora la sua famiglia, i suoi amici e ama divertirsi. Sembra una normale adolescente, tranne che per un particolare. Detesta Cameron Dallas. Se tre quarti della popolazione f...