I hate you, Cameron Dallas ! ( IN REVISIONE dal 2025)

117.

LILY

Con le braccia strette intorno alla vita di Cam, mi godo il giro in vespa per le vie di Roma, mentre gli ultimi raggi di luce estiva ci abbandonano in favore di un'atmosfera più buia, ma allo stesso tempo più intima. Non so come spiegare, ma quando giro di giorno con la luce e il forte caos generato dalle persone che vanno e vengono, sia a piedi che tramite i mezzi, a volte sento come se ci fosse troppo rumore intorno a me, mentre invece di sera si respira un clima diverso, molto più disteso e rilassante.

Oltre che un'aria più misteriosa e affascinante e ne sono sempre più convinta mentre attraversiamo alcune piccole vie laterali alla ricerca di un parcheggio per il nostro bolide.

Mentre Cam apre la catena e lega la vespa, io mi tolgo il casco e scuoto i capelli, per poi riporlo insieme al suo nel piccolo bagagliaio. Decido all'ultimo di aggiungere anche la rosa che mi ha regalato, così da non rischiare di dimenticarla da qualche parte, conoscendo me e la mia poca attenzione quando sono in giro.

Una volta finito, lui allunga il braccio e lascia le chiavi della moto nella mia borsa, per poi prendermi per mano e condurmi verso la fine della via. Camminiamo per qualche metro in totale silenzio, osservando semplicemente la bellezza di alcune case a lato del marciapiede e respirando l'aria romana.

Se prima di questo viaggio non credevo alle favole, ora ho decisamente cambiato idea. Questa rappresenta senza ombra di dubbio la mia fiaba personale, oltre che dannatamente reale.

<< Sai, una cosa che amo molto quando sto con te, e' il fatto che possiamo stare in silenzio senza sentire per forza il bisogno di riempirlo. Non so come spiegare, anche quando magari si creano dei silenzi totalmente a caso, come quello di poco fa, non sono mai imbarazzanti. Tutt'altro.>>

Io sorrido a Cam e gli stringo la mano, felice di questo suo commento.

<< Mi fa piacere sentirtelo dire, perché per me è lo stesso. >>

Continuiamo a camminare fino a che non torniamo in una delle vie principali e da lì decidiamo di seguire la folla, senza seguire cartine o altro. Iniziamo a parlare, non so bene neanche di cosa in realtà e grazie a ciò, non ci fermiamo più. Camminiamo per ore, senza stancarci mai e senza mai esaurire gli argomenti. Parliamo dello spettacolo che hanno appena fatto e delle scene più belle, parliamo dell'intervista che hanno rilasciato e dei possibili sviluppi che ci saranno, parliamo della lista di desideri che Cam vorrebbe esaudire ora che avrà molto più tempo libero a disposizione, oltre che del gigantesco gelato che abbiamo intenzione di prendere una volta che arriveremo in questo famoso e rinomato posto. Parliamo poi dei nostri registi preferiti e delle prossime serie in uscita, per poi giungere all'argomento fin'ora mai toccato direttamente, ma sempre presente nei nostri pensieri.

Il college.

Per quanto il tempo che manchi sia relativamente poco, non ho ancora realizzato che presto ci andrò. Sembra assurdo e quasi impossibile da credere, ma è così. Ho scelto un college in California così da rimanere vicino a casa, ma allo stesso tempo uscire dal mio cerchio sicuro e buttarmi a capofitto in questo nuovo capitolo della mia vita. Gli racconto dei miei timori, delle mie aspettative e soprattutto in che cosa vorrei specializzarmi.

Arte.

Mi piacerebbe davvero tantissimo riuscire un giorno a lavorare in una galleria d'arte o meglio ancora aprirne una mia. Anche se mentre sarò al college cercherò di seguire altri corsi, in modo tale da avere una preparazione completa.

<< Quindi vuoi diventare tipo Charlotte York in sex and the CITY? Oppure come Britt Robertson in La risposta è nelle stelle?>>

Mi fermo in mezzo alla strada, totalmente spiazzata da questa sua uscita. Ha decisamente centrato il punto, ma in un modo che non pensavo fosse possibile.