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Non so cosa dire... Se non che penso sia uno dei capitoli più lunghi, personali, emozionanti e forse belli che io abbia mai scritto. Spero davvero vi piaccia, fatemi sapere sinceramente.

LILY

Per tutto il tragitto di ritorno verso l'albergo, due sono i pensieri che non mi abbandonano mai. Il primo è il brivido che ho provato quando Cam mi ha baciato, mentre le note di quella magica canzone facevano da sottofondo. Giuro, neanche in una delle mie fantasie ad occhi aperti avrei potuto sognare uno scenario migliore. E dire che la mia fantasia supera di gran lunga la media. Il secondo invece è la certezza quasi matematica che Cam stesse per dirmi qualcosa, ma che poi ha deciso di evitare per non so quale motivo. C'è stato un momento in cui ho potuto chiaramente avvertire quella sensazione divenire certezza, una certezza forte e ben sicura. Ma chiaramente quell'attimo e' sfumato, lasciandomi solo una piccola sensazione. Decido di scacciare via quel presentimento e di non pensarci più, perché rischierei soltanto di rovinarmi il resto del tempo con Cam e rovinare questi momenti e' decisamente l'ultima cosa che voglio.

Il tempo con lui passa talmente in fretta che quasi mi viene da piangere se ci penso. Non è giusto. Non è semplicemente giusto. Vorrei avere più tempo, più tempo da passare con lui e più tempo così da poter godere di ogni singolo attimo, ma non si può. Uno dei lati negativi di questa vita, dove ti viene dato tanto, ma allo stesso tempo troppo in fretta. Quando capisci che avresti potuto fare di più, dire di più e comportarti meglio, e' semplicemente troppo tardi.
E poi cammino verso l'ascensore, più lo capisco.

Io non voglio guardarmi indietro, quando saremo tornati alla normalità, pentendomi di non aver seguito il mio cuore. Non voglio guardarmi indietro tra un paio d'anni e pentirmi di non essermi lasciata andare totalmente, di non aver vissuto davvero. Nella mia mente si ripetono senza sosta le parole di mia nonna, come una sorta di mantra infinito. Se vuoi qualcosa, allunga la mano e prenditela. Non nasconderti dietro frasi fatte e semplici scuse, perché tu non sei una codarda. Meglio avere dei rimorsi, che dei rimpianti. Perché dai rimorsi, puoi sempre imparare qualcosa, in un modo o nell'altro. Ma dai rimpianti invece no, perché sono capaci di divorarti lentamente, fino a consumarti. Perché penso a questo? Perché mentre mi trovo in ascensore con Cam, lo guardo e l'unica cosa a cui riesco a pensare, e' che lui è il primo ragazzo che sia mai riuscito a farmi sentire viva. Viva come mai prima d'ora. Di lui mi fido ciecamente e voglio che sia con lui la mia prima volta. Per quanto terrorizzata io sia, voglio che sia lui a farmi sentire grande, a farmi sentire una giovane piccola donna. Voglio che sia lui a prendere le mie insicurezze e i miei dubbi e a farli cadere come fogli di carta.

Voglio lui in tutto il suo splendore e in tutte le sue debolezze.

Voglio lui.

E cosi quando lui mi accompagna di fronte alla mia porta e si china per darmi il bacio della buona notte, io mi scanso leggermente, suscitando in lui una buffa espressione, un misto tra stupore e curiosità.

<< Va tutto bene bionda?>>

<< Mai stata meglio. Vedi io...>>

Forza Lily, puoi farcela. Inspira ed espira.
Ma poi lo capisco e mentalmente mi insulto per essere stata così stupida. Ho passato secoli a cercare un modo per fargli capire ciò che provo e la soluzione l'ho sempre avuta sotto mano. Non a caso si dice che un gesto vale più di mille parole.

Mi alzo allora sulle punte e lo bacio sulle labbra. Ma in questo bacio cerco di infonderci tutto ciò che in questo momento mi passa per la mente e per il cuore. Felicitá, amore, passione. Timore e paura, brividi ed euforia per ciò che potrebbe essere. Tutto ciò in un solo, semplice gesto. Chiudo gli occhi e mi butto, sperando che lui colga il messaggio.

I hate you, Cameron Dallas !  ( IN REVISIONE  dal 2025)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora