Capitolo 7

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Esatto. Potevo contare su di lui per una qualunque cosa, dalla più banale ai problemi più importanti. Solo una cosa non sapevo come spiegargliela.
Come dicevo prima non sono mai stata una ragazza molto  pudica.
Anzi, non mi vergogno proprio di niente. Parlo liberamente di argomenti che molti non affrontano per paura di essere giudicati  e cerco sempre di aiutare gli altri, anche nelle situazioni più problematiche.  A volte succede però che il mio coraggio e la sicurezza in me stessa scompaiano da un momento all'altro. Specialmente quando sono sola.
Comincio a piangere per nessuno o per troppi motivi e questa cosa mi scombussola parecchio. Nessuno sa di questa cosa, è un segreto nonostante il fatto che anche io sappia della sua anormalità.
Ecco, lo ammetto. Io ho un problema. Mi vergogno di mostrare i miei sentimenti agli altri, per paura di essere giudicata, e così nessuno sa di tutto ciò.
Questo problema persiste dalla separazione dei miei genitori. Forse un trauma adolescenziale.
A scuola, in società, con gli amici faccio la figa ma dentro muoio per chissà quale motivo. Sono sensibile, e nessuno lo capisce.
Per questo non ne ho mai parlato con nessuno. Ma è un problema serio.
Improvvisamente  il mio corpo perde energia e cominciò a sentire dei suoni e delle voci che però non ci sono.
Credetemi, non è simpatico e per questo vorrei tanto riuscire a parlare con lui, ma ogni volta che ho provato ad affrontare questo problema in passato mi sono come bloccata.
Oggi, però è come se sentissi che è il giorno giusto. Che il momento è arrivato. Devo dirglielo.

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