capitolo 8

690 23 0
                                    

Camila pov

Suona la sveglia, questo vuol dire che sono le nove di mattina. L'ho messa apposta perché voglio farmi bella per Lauren, voglio vedere se anche stavolta si tirerà indietro dal baciarmi.
Mi faccio una bella doccia visto che so che ci metto molto a farla perché lo trovo rilassante. Subito dopo mando il buongiorno a Dinah e poi chiamo Lauren che al terzo squillo risponde

<<pronto...Chi è?>>

ha la voce da assonnata ed è bellissima, ora come ora vorrei vederla, ha la voce così roca e a me vengono in mente pensieri non tanto casti

"Oops, mi sa che ti ho svegliata piccola"

sento il rumore delle lenzuola questo vuol dire che si sta girando

<<Oh, ah sei t-tu, eh si ma non è niente mi sarei dovuta alzare tra poco>>

"Chissà per chi... a che ora ci vediamo oggi?"

Posso quasi sentire il suo imbarazzo visto che si è resa conto dell'affermazione che ha fatto, di sicuro starà arrossendo e le starà venendo quel sorriso stupendo e starà cercando di farlo andare via in tutti i modi.

<<Ti va di venire a pranzare a casa mia? Oggi sono da sola, mio fratello è andato con i suoi amici e ci starà fino a domani sera, mia sorella ha organizzato una festa in un locale ed è già partita per finere i preparativi e poi resta a dormire fuori e i miei genitori stanno festeggiando il loro anniversario e stanno via due settimane>>

Ovvio che le avrei detto di sì, ma tenerla sulle spine mi piaceva parecchio. Non dissi niente per un po' sentivo solo il suo respiro non tanto regolare finché a un certo punto decisi di aver fatto abbastanza per adesso

"Certo, alle 12.30 Sono da te"

<<Come siamo autoritari miss>>

"Abituati piccola"

<<Il controllo è mio Cabello>>

"Vedremo e non chiamarmi per cognome Lauren"

<<Hai ragione piccola è più bello Camz, a dopo>>

E chiuse la chiamata in fretta e furia, questa non durò neanche mezz'ora e mi aveva chiuso il telefono in faccia, per questo decisi che sarei arrivata un po' più tardi.
Mi preparai, e andai verso casa sua che erano le 12.30 arrivando di fronte al cancello che era l'una inoltrata.
Suono il campanello e lei mi apre la porta di casa per poi chiuderla e scaraventarmici sopra.

<<dove cazzo eri?>>

Dio mio quanto è bella quando si arrabbia, mi tiene le mani attaccate alla porta e siamo così vicine che sento il suo respiro sulla faccia. Chissà com'è quando si ingelosisce

"Ho incontrato Shawn, abbiamo parlato un po' e mi ha invitato ad uscire stasera"

Appena pronuncio il suo nome si irriggidisce. Mi stacca di poco dalla porta per poi spingermi di nuovo in modo tale da ritornare nella stessa posizione solo che stavolta lascio uscire un mugolio di dolore è sempre più vicina, mi tiene i fianchi e i suoi occhi sono diventati più scuri.

<<Tu sei mia.>>

La sua voce è eccitante e mi fa venire i brividi, i suoi occhi sono incatenati ai miei lo ha detto scandendo parola per parola

"Ah si? Sono di una persona che non ha avuto neanche il coraggio di baciarmi?"

Rimane zitta a guardarmi. Silenzio, dopo poco abbassa la testa e si allontana, fa qualche passo

Put Your Arm Around Me BabyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora