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Mentre mi concedo un'ultima sistemata ai capelli e ai vestiti, la morsa che fino a poche ora fa mi stringeva lo stomaco, torna a farsi sentire. Più prepotentemente che mai.

Sento che qualcosa andrà male stasera.
E questa sensazione non mi piace per niente.
Dovrei sentirmi leggera e spensierata, invece non faccio altro che immaginare i peggiori scenari.

E per una che normalmente è sempre positiva, ho decisamente una fantasia macabra.
Maledizione.

Respiro più volte, fino a che riesco a passarmi una linea di eye-liner dritta e rinuncio a mettere qualsiasi altro tipo di trucco.

Sono talmente nervosa che le mani mi tremano in maniera spropositata e rischierei soltanto di fare un casino.

Mi guardo un'ultima volta allo specchio, per poi allontanarmi e uscire dalla porta.

<< Finalmente! Certo che sei più lenta di Sid nell'Era glaciale!>>

Mia sorella e le sue citazioni pregiate. Non le rispondo male soltanto perché sono troppo impegnata a farmi mille film mentali e ciò richiede già parecchie energie.

Percorriamo il lungo corridoio, fino a che non scendiamo le scale e ci ritroviamo nella gigantesca hall dell'albergo. Mamma e' già qui, vestita divinamente, che legge un giornale. Molto probabilmente di arredamento, conoscendola.

<< Eccoci mama, siamo pronte.>>

Lei ci guarda, per poi lasciarsi andare a un sorriso gigantesco.

<< Siete bellissime, mie piccole cucciolotte!>>

Accenno un sorriso, per poi tornare al mio umore macabro. Purtroppo per me, quando mi fisso su qualcosa, raramente riesco a distrarmi, almeno fino a che non mi distraggo con altro.

Tutte e tre ci avviamo verso il taxi, taxi che ci aspetta esattamente fuori dall'albergo e che conosce già l'indirizzo a cui portarci.

Non ci impieghiamo neanche tanto, anche perché, per tutto il tragitto, non ho fatto altro che guardare fuori dal finestrino, senza prestare minimante attenzione al tentativo di conversione del taxista.

L'unica cosa a cui riesco a pensare infatti, è che non vedo l'ora di esplorare questa magnifica città.

<< Segnorine, eccoci arrivati!>>

Paghiamo, salutiamo gentilmente e finalmente ci avviamo verso quello che si preannuncia essere lo spettacolo del secolo.

Infatti, pur entrando da un'entrata laterale, grazie ai pass che ci ha dato papà, riusciamo benissimo a sentire le urla delle migliaia di fan che già sono presenti.

Presenti e in trepidante attesa di scorgere i loro idoli.

Non devo esibirmi io, ma fischia, ho strizza lo stesso. Non deve essere facile esibirsi di fronte a così tante persone, impegnandosi al massimo ogni volta.

Quando arriviamo di fronte al camerino dei ragazzi, mi blocco.

<< Ragazze, vado a cercare papà. Ci troviamo dietro il palco, okay?>>

Noi ci limitiamo a fare un cenno, per poi bussare delicatamente.

In questo momento, non so bene neanche perché, sono parecchio agitata. Tra i miei mille difetti, uno dei peggiori è quello di essere dannatamente paranoica nei momenti meno opportuni.

I hate you, Cameron Dallas !  ( IN REVISIONE COMPLETA dal 2024)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora