1.violent

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Era iniziato tutto quel giorno.
Mio "padre" , se così si può chiamare , mi aveva ripetuto più e più volte di restare a casa, non uscire.
Quella sera invece lo feci, lo feci perché volevo divertirmi, visto che mi era quasi stato vietato anche quello.
Quando ero tornata a casa, avevo aperto la porta, avevo acceso la luce, lo avevo trovato davanti ai miei occhi.
Era davanti a me, occhi rossi, puzza di alcool, vestiti sporchi. In quel momento mi chiesi se fossi davvero sua figlia, mi chiesi anche il motivo della mia nascita. Chi mai avrebbe voluto un' uomo come lui :sta fuori tutto il giorno, si arrabbia facilmente, non vuole che tu esca ed a volte si infuria se tu hai rapporti con qualsiasi tipo di persone.
Quella sera, dunque, fu l'ultima volta che ebbi la voglia di guardarlo in faccia, di parlargli, di amarlo. Ormai pensavo che fosse come uno sconosciuto, come un uomo comune. Mai avrei voluto pensare che quel "mostro" era mio padre.
Mi aveva violentata quella notte. Era stata una delle tante volte, ma nessuna mi aveva lasciato il segno come quest'ultima.
Gli schiaffi, le urla, i pugni e i calci. Tutto frutto della sua rabbia e del suo disprezzo nei miei confronti.
Perché lui, si, mi disprezzava.
"Non farai mai niente nella tua lurida vita" o "pensavo saresti stata il mio orgoglio, e adesso guardati, non sei niente" erano frasi che molto spesso giungevano alle mie orecchie. Erano sue.
Da quella singola notte decisi che tutto questo doveva pur essere cambiato.
Volevo mettere la parola fine alla mia vita passata. Una vita piena di delusioni e violenza, tutta mia.

**
Mi alzai , scesi dal caldo letto e mi poggiai sul freddo pavimento. Ma ormai il mio corpo era stato così violentato e rovinato che neanche il calore si differenziava dal freddo per me.
Scesi le scale , scrutando in cerca di lui.
Fortunatamente non c'era .
Ogni mattina ripetevo questa azione, sperando nella sua assenza. Certe mattine volevo addirittura non svegliarmi ,sperando che fosse stato tutto un sogno.
Ma non era una mia fantasia; era tutto reale.
Presi un po di soldi dal barattolo e li misi nella mia borsa . Dovevano essere almeno due o tre centinaia di dollari.
Speravo mi sarebbero bastati. Ma comunque in soluzione, avrei pensato di trovare lavoro.
Andai da una mia amica, era poco distante da casa mia. Lei mi aveva da sempre capito, sopratutto per la mia 'situazione familiare' , le volevo così tanto bene. La avevo sempre aggiornata sulle mie esperienze violente, lei cercava sempre di trovare una soluzione al mio problema. Ma purtroppo una soluzione non l'avevo ancora trovata.
**
« perché non ti trovi un lavoro ?»
Chiese Jennifer.
« che tipo di lavoro potrei fare secondo te ...» risposi sbuffando.
« ho sentito che cercano una specie di segretarie o assistenti . Una mia amica ha provato a fare il contratto ma, non l'hanno presa. Cercano persone pronte e preparate, penso tu sia perfetta »
Disse lei con un sorriso speranzoso.
« beh, io ho studiato un po di economia, un po di lingue . Ho fatto diverse scuole e attività , ma non penso mi accetterebbero. »
« penso dovresti provare comunque, poi pensa se troverai un lavoro, avrai i soldi per mantenerti da sola e non dovrai più preoccuparti di tuo padre.»
Annuii silenziosamente. Mi dispiaceva l'idea di lasciarlo, era pur sempre mio padre. Ma volevo lasciare la mia vita precedente per crearmene una nuova.
Presi il biglietto da visita per prendere un appuntamento di un colloquio.
Lessi ,sul foglio di carta , il nome 'Signor Hood' e la cosa mi donò un po di curiosità a dire il vero.
Chissà se questo Signor Hood mi avrebbe aiutata a trovare un buon lavoro per il mio futuro...

E l'ha aiutata eccome 😏
OK,non voglio spoilerarvi la storia.
Addio belle personcine .
Bacini 💋💋

Daddy's Baby Girl  [ C.T.H.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora