4.
«Ti sembra questa l'ora di tornare?»
«Ehm...scusate, io...devo studiare» mormorò Martina frettolosamente, per poi correre di sopra, in camera sua.
Si lasciò cadere sul letto, respirando profondamente. Gli occhi di quel ragazzo non facevano altro che tormentarla. Le sue parole così proibite, la sua voce...e poi, il modo in cui la guardava, in cui la sfiorava. Era diventata quasi un ossessione per lei, in così poco tempo, in pochi giorni era riuscito a farle tutto ciò.
"Toglitelo dalla testa, toglitelo dalla testa", pensò, dandosi alcuni colpi, cercando di cacciarlo via. Ma lui era ancora lì, con il suo sguardo ammaliatore a fissarla.«Martina sei sicura di non voler venire con noi?» urlò Gaia, mentre apriva la porta di casa.
«Sicura ragazze, devo studiare...domani ho l'interrogazione di diritto!» esclamò sbuffando, quando sentì la porta di casa sbattere.Era stesa sul divano, dopo tre ore, aveva finalmente finito di studiare. Guardava un inutile programma alla televisione, bevendo una Coca, quando il suono del campanello di casa sua, riuscì a smuoverla da quella posizione.
Si alzò, senza avere le minima idea di chi fosse. Era sera, ed era molto tardi. Dopo un lungo sospiro, aprì.
«Buonasera bellezza» era lui, sì era proprio lui. Fuori alla porta di casa sua. Stringendo una rosa rosso sangue tra le mani, fissandola con occhi misteriosi , oscurati dal buio della notte, occhi pieni di passione, di possesso e controllo, di autostima, di qualcosa di proibito.Dio quant'era bello.
Giacca nera, t-shirt bianca e jeans nero. Lei era bloccata, ferma a fissare tanta bellezza in un solo ragazzo. Respirava piano, in silenzio, cercando le parole adatte.
«Ciao Christian...» mormorò, deglutendo. Mentre l'Uomo Del Mistero, si faceva spazio per entrare in casa. Martina chiuse la porta alle sue spalle e, dopo un respiro profondo e incoraggiante, si voltò verso di lui.
«Come mai qui?» gli domandò, rimanendo in piedi davanti a lui.
«Mi mancava la mia ingenua e dolce Martina...» disse quasi in un sussurro. La sua voce era un puro orgasmo. Lui era un puro orgasmo.«Questa è per te, rossa...del colore del peccato» disse con voce bassa.
Martina la prese, annusandola. Sembrava profumasse di peccato, di quell'uomo. «Grazie...» mormorò, poggiandola sul tavolo. Si sedettero sul divano, fissandosi.
Gli occhi di Christian, infiammati di mistero, di passione...di desiderio, la scrutavano. Il cuore di Martina continuava a battere, sempre più veloce. Erano vicini, troppo. «Dovrei starti lontano Martina, non mi conosci abbastanza...» mormorò, con tono misterioso, ma i suoi occhi erano cupi.
«Perché?» gli domandò, con il cuore in gola.
«Se mi conocessi davvero, mi allontaneresti...» mormorò, con una vena di debolezza nella sua voce. Il suo sguardo era cupo, ma fisso su di lei. Sempre. Martina era stupita, dalle sue parole, dal suo sguardo, dal suo tono di voce.
«Allora lascia che ti conosca...» sussurrò.
«Shh...tu non saprai mai nulla, dimentica ciò che ti ho detto » disse, zittendola con un bacio. Martina era immobilizzata da quelle labbra, così appassionate, così desiderose.
«A presto, piccola» concluse.Vagava di notte, per i locali, scopandosi ogni ragazza che incontrava.
Ma quella notte, era da solo.
Oscurato dal cielo notturno, che forse...era l'unico che lo conosceva davvero.
Misterioso, dannatamente sexy, e sguardo ipnotizzante.
Bourbon in un bicchiere, Marlboro tra le sue labbra, dalla quale aspirava in modo troppo sexy e fogli tra le mani.
Leggeva, continuava a leggere, informazioni, sempre pù informazioni su quella ragazza che ormai era persa in lui. Nel suo mistero, il suo dannato mistero, che nessuno...nessuno era mai riuscito a scoprire.
Continua.
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Secret
RomantikUna maledizione, un mistero, un'anima dannata, dietro i quali si cela un uomo bello, misterioso, affascinante, pericoloso e dannatamente sexy. Lei è l'unica che potrà sciogliere questa maledizione, ecco perché l'ha scelta. Bella, timida, impacciata...