Capitolo 1. Tutto per affari

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Ian era seduto sulle scale del piccolo portico di casa Gallagher, fumava tranquillamente una sigaretta godendosi i primi raggi caldi del sole estivo, l'estate era alle porte e la scuola era finita, anche se lui avrebbe dovuto continuare a studiare per il suo obbiettivo; West point, quello era il suo punto fisso, aveva lavorato duramente durante il periodo scolastico ma i risultati erano carenti, non erano sufficienti per essere ammessi, doveva impegnarsi di più e magari iniziare con qualche altro lavoretto in più oltre che al negozio. Si guardò intorno e vide una macchina nera parcheggiare nel vialetto, il sole rifletteva sui finestrini e gli impediva di mettere a fuoco le figure al suo interno, poi la portiera del passeggero si aprì e il fratello più grande dei Gallagher scese dall'auto.

-Lip!- urlò Ian alzandosi di scatto e gettando via il mozzicone di sigaretta, suo fratello era appena tornato dal college. Il ragazzo alzò lo sguardo dopo aver salutato e chiuso la portiera con un tonfo.
-brutta testa di cazzo come stai?- chiese amichevolmente Ian avvicinandosi al fratello. Lip abbracciò Ian e successivamente rispose: -stanco, non hai idea, il college finisce, te ne accorgerai.- Ian sbuffò una risata. -Io non andrò al college.- disse il rosso sorridendo. -ah, giusto, tu preferisci andare a farti sparare nel culo eh?- chiese retoricamente dandogli una pacca sulla schiena. -a quanto pare.- rispose Ian -andiamo dentro, sei mancato a tutti, poi devi raccontarci delle tue fantastiche nuove conoscenze da college- disse ironico. I due entrarono in casa, Ian capì subito che a Lip era mancato quel posto, nonostante il chiasso e l'assenza di privacy quella era comunque casa. Debbie che era seduta sul divano a guardare qualche stronzata di programma assieme a Liam girò appena il capo, quando si accorse del fratello scattò in piedi e corse ad abbracciarlo. -Lip!- squittì stringendolo. -Debs! Cavolo sei cresciuta un sacco.- disse ricambiando il suo abbraccio. Lei gracchiò una risatina e lo lasciò, Lip salutò velocemente Liam che era ancora incantato sul suo programma e ci dirigemmo in cucina.

Fiona era china sul tavolo e non si era accorta della sua presenza. -Ehi Fi.- disse Lip sorridendo, la ragazza alzò lo sguardo e guardò il fratello quasi allucinata poi sorrise e si alzò: -Lip! Ci sei mancato. Com'è stato il college?-
Ian lasciò che si salutassero per bene e se ne andò di sopra in camera loro. Carl era chino sul letto che cercava qualcosa. -è tornato Lip.- accennò entrando. Lui alzò le sopracciglia e senza dire una parola di precipitò giù. Decise di farsi una doccia prima di cena così si diresse verso il bagno e chiuse la porta, accese l'acqua e aspettò che si scaldasse, sperando non fosse finita l'acqua calda. Fece una doccia veloce e tornò in camera con l'asciugamano legato alla vita per cambiarsi. Si infilò le mutande e un paio di pantaloni della tuta, aprì il cassetto delle magliette e una sbuffata di sudore e terra gli invase le narici. -dio, ma nessuno qui fa una fottuta lavatrice?- sospirò fra se e se. Andò nella stanza di Lip per prenderne una che fosse decentemente pulita. Lui stava sistemando la sua roba con una sigaretta che gli penzolava fra le labbra. -Ehi, hai magliette pulite? Quelle che ho di là sono luride.- chiese osservando il fratello. -certo amico. Il cassetto a destra.- disse indicando il mobile scuro vicino alla porta. Accennò un grazie e ne prese una rossa. -sai se Kev ha intenzione di far ripartire il furgoncino dei gelati quest'estate? Ho bisogno di soldi, problemi con la borsa di studio.- spiegò rapido Lip. -no, non ho chiesto, ma se così fosse vengo a darvi una mano, devo iniziare a mettere da parte qualcosa.- rispose Ian sedendosi sul letto. -domattina andremo all'Alibi per chiedere.- disse sbuffando una nuvoletta di fumo.

Il mattino seguente Ian si svegliò sul presto, non aveva intenzione di svegliare Lip, l'Alibi doveva ancora aprire e non avvaleva intenzione di andare a rompere le palle a Kev subito di prima mattina, così scese a fare la colazione per tutti, preparò dei pancake e mangiò in sazietà quasi fino a star male, adorava le mattinate tranquille in cui tutti i Gallagher dormivano e ci si poteva godere la pace mattutina, sorseggiò tranquillo il suo caffè perso nei suoi pensieri fino a quando non vide Fiona scendere dalle scale con la mascherina da notte ancora in testa. -Ehi, che ci fai sveglio così presto?- chiese lei stiracchiandosi. -non riuscivo a dormire.- disse il rosso sorridendole. -ho preparato io la colazione.- disse versandole una tazza di caffè. Lei sorrise amorevolmente e ne bevve un sorso, qualche decina di minuti dopo tutti quanti scesero per fare colazione. -Da quando sai cucinare?- chiese Carl non realmente interessato mentre trangugiava i suoi pancake alla marmellata e il suo uovo. Lip scese per ultimo versandosi soltanto una tazza di caffè nero. -è tempo di iniziare a mettere da parte soldi.- disse quasi allegro. Non appena ebbe finito il suo caffè uscirono di casa diretti all'Alibi.

Si passarono silenziosamente una sigaretta per tutto il tragitto.
-'giorno Kevin.- disse Ian entrando nel bar seguito da Lip. -Guarda chi si vede, Lip! Come stai fratello?- chiese Kevin sorridendo. -Non c'è male Kev, tu come te la passi?- chiese al barista, si sedettero entrambi al bancone. -alla grande amico, ecco tenete, per sta volta offre la casa, per il ritorno in questa merda Lip!- disse porgendogli due boccali di birra. -Grazie Kev, io e Lip siamo qui per parlarti di una cosa.- disse il rosso bevendo un sorso dal bicchiere. -volevamo chiederti riguardo al furgoncino dei gelati...- disse Lip facendosi furtivo. -cazzo ragazzi quest'anno non posso, non ho messo da parte niente.- disse scocciato. -merda...- borbottò Lip. Ian si rabbuiò facendosi pensieroso. -forse so dove potremmo trovare la roba...- disse Ian riflessivo. -dove? Perché se hai una coltivazione sotto il tuo letto sono ben contento di iniziare da lì.- sentenziò Lip. -no testa di cazzo, pensavo... Pensavo ai Milkovich. Hanno roba buona, e potremo rivenderla senza problemi.- disse picchiettando sul bancone con le dita. -I Milkovich? Vuoi davvero fare affari con loro amico?- chiese Lip quasi scandalizzato. -quali altre opzioni abbiamo?- domandò in risposta Ian. -okay va bene... Tu conosci la sorella... Mandy giusto? È in classe con te, potresti agganciarti a lei per avere qualcosa.- propose il più grande. -non penso che Mandy venga coinvolta in queste storie, penso dovremmo andare direttamente da Mickey, Iggy e Colin.- ribattè convinto. -okay, andrai tu a parlargli? Oggi Amanda mi ha chiesto di passare da lei, una del college.- puntualizzò bevendo anche l'ultima goccia rimasta nel boccale, il bicchiere di Ian invece era ancora mezzo pieno, non amava bere di mattina. -okay, dopo pranzo passo a parlargli.- confermò Ian. Kev che era rimasto in ascolto tutto il tempo senza dire una parola aveva infine aggiunto che lui si sarebbe occupato di sistemare il furgoncino e che in poco tempo sarebbero ripartiti.

I due fratelli si congedarono e fecero per uscire dal locale, mentre varcavano la soglia Frank si avvicinò quasi correndo, puzzava di vomito e piscio, aveva la maglietta sporca e aloni di sudore erano decisamente visibili in diversi punti. -cosa vuoi Frank?- sbottò Lip. -avete dei soldi? Vi prego ne ho bisogno.- supplicò più volte i due avevano visto quello sguardo negli occhi del padre, aveva combinato qualcosa. -che cazzo hai fatto adesso?- chiese Ian con un sospiro annoiato. -e chi cazzo se ne frega, andiamocene Ian.- ringhiò Lip, era già furente. -no ragazzi, vi prego!- si agitò il loro, per quanto odiassero ammetterlo o dirlo, padre. Entrambi non si voltarono e continuarono per la loro strada incamminandosi verso casa. -Ahh! Fanculo!- sbraitò il vecchio. -ci vediamo Frank- salutò Lip senza neanche voltarsi. Ian sentì la porta del bar sbattere e capì che il padre nonostante tutto era andato a sbronzarsi. Camminarono fianco a fianco fino a quando non tornarono a casa.
Pranzarono tranquillamente, dopo pranzo una macchina nera e lussuosa passò a prendere Lip per portarlo da Amanda. Ian rimase in camera sua finché anche Fiona non uscì per andare a lavorare. Non aveva voglia di andare dai Milkovich, anche solo nominare quel nome portava guai, ma entrambi avevano bisogno di soldi. Così Ian si fece coraggio e scese per andare da loro, in cucina due bambini che Ian non conosceva stavano litigando per un sandwich mentre Debbie era impegnata a sistemare gli altri davanti alla televisione. -Buonafortuna Debs.- disse Ian sorridendole, diede un veloce bacio sulla fronte al piccolo Liam e uscì di casa diretto dai Milkovich. Fuori il sole batteva forte sulla nuca, sapeva che se sarebbe stato esposto troppo a quei raggi caldi si sarebbe ritrovato un brutto mal di testa.
Cammino ancora qualche minuto e si ritrovò davanti a casa Milkovich salì i gradini del portico, fece un respiro profondo e bussò.

Salve gente, questo è il primo capitolo di questa fanfiction Gallavich, lo so ancora Mickey non si è fatto vivo ma le vicende porteranno presto i due a contatto. Spero vi sia piacuto il primo capitolo anche se non è molto. Commenti e critiche sono ben accetti per migliorare.
A presto :)

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