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Ancora con i capelli tutti bagnati e un piccolo asciugamano sul corpo, mi ritrovai a fissare quella piccola ragazza dagli occhi di pece che poco prima mi aveva salvato la giornata e che ancora aveva in mano i miei prossimi vestiti, lei non parlava e neanche io ci stavamo solo fissando e basta, non sapevo come ringraziarla per avermi prestato i suoi vestiti o almeno credo siano i suoi, lei senza dirmi nulla mi passa una maglietta larga nera e un jeans color blu scuro e visto che avevo anche tutte le scarpe sporche mi passò un panno con cui potevo pulirle, una volta che tutto fini nelle mie mani, mi diressi subito dove poco prima avevo fatto la doccia per cambiarmi, ci misi veramente poco, una volta riuscita per mia fortuna ritrovai la ragazza dove poco prima l'avevo lasciata, stavo per esprimergli tutta la mia gratitudine, quando lei mi guardo e fece un piccolissimo sorriso appena accennato e schiuse le labbra e disse:

"Ora va molto meglio, ora si che stai veramente bene" aveva una voce dolce, un tono basso ma non troppo, cosi senza perdere altro tempo ricambiai il suo sorriso e risposi:

"Grazie a te che ora sto bene, penso che senza di te, sarei rimasta tutto il giorno chiusa dentro questo bagno, e avrei sperato che quella perfida di Molly non sarebbe entrata in questo bagno, sennò l'avrei veramente uccisa questa volta" le sorrisi ancora per poi dirgli:

"Dopo tutta questa scena pietosa mi sembra doveroso almeno dirti come mi chiamo, almeno tra un pò di anni quando ripenserai a questa scena, dirai che scema quell' Asia, si perché il mio nome è Asia White molto piacere di conoscerti tu ti chiami?".

Ma prima che lei potesse rispondere l'uragano Molly con mi sorpresa però non era con le sue schiavette ma era con il ragazzo che poco prima ci avevo sbattuto contro e lo avevo trovato nella mia stessa classe, loro continuavano a baciarsi senza dare retta ai nostri sguardi disgustati e continuavano anche a toccarsi senza alcun ritegno, allora impazientita, visto che sia è un posto pubblico, sia perché erano due persone che mi avevano rovinato la giornata decisi di fare un colpo di tosse, lui con il suo fascino irresistibile si gira vero di noi, in particolare punta gli occhi su di me squadrandomi da testa a piedi, non tralasciando nulla con il suo sguardo infuocato, schiude lentamente le sue labbra carnose e pronuncia in modo sensuale:

"Ma ciao bambolina ci rivediamo anche qui, mi perseguiti" e con fare seducente si stacca da Molly in un attimo e si avvicina pericolosamente a me, ma io fortunatamente e velocemente esco dal bagno in fretta e furia, di certo non mi farò sedurre da quel maniaco...

Ormai l'ora di pranzo è passata e devo tornare in classe, ora ho per mia fortuna storia dell' arte è una materia che mi piace tantissimo anche se, non so chi sarà il mio professore, spero uno gentile e perché no anche carino, nel mentre sono assorta nei miei pensieri, percorro all'incirca mezzo campus cercando la classe per storia dell'arte, fortunatamente riesco a chiedere informazioni qui e la e riesco finalmente a raggiungerla, spero che almeno che il professore sia gentile sennò è stata una fatica sprecata, nel mentre afferrò la maniglia dell'aula sento chiamare il mio nome all'interno dell'aula più volte cosi, mi sbrigo ad aprire la porta e affermo con convinzione e senza delicatezza:

"Sono io Asia White scusi per il ritardo professor Sances, non riuscivo a trovare la classe" spero che mi abbia capito, ho parlato cosi velocemente per colpa dell'ansia e della fatica dopo la lunga camminata che non so nemmeno se mi abbia capita, spero almeno che non mi abbia preso per pazza.

Appena alzo gli occhi, mi ritrovo davanti un bel uomo, capelli neri ricci, occhi blu che vengono ingranditi dalle lenti degli occhiali neri, barba non tanto lunga con un bel sorriso, mi sembra di conoscerlo, ha un volto cosi familiare, cosi conosciuto, non so, prima di poter ancora pensare a chi mi ricordasse quell'uomo o dove lo avevo già visto, lui mi riporta nel mondo dei comuni mortali domandandomi:

"Bene Asia, so che è il tuo primo giorno qui come sta andando ?

Comunque non hai fatto ritardo anzi sei in anticipo, prima che entrassi dalla porta stavo chiedendo alle tue compagne, cosa era successo in mensa poco fa ed è uscito il tuo nome ecco perché ti ho chiamata, anche perché l'ora di storia dell'arte comincia tra mezzora però tranquilla accomodati e ti spiegherò il programma cosi mi dirai dove sei arrivata a studiare cosi non rimani indietro con lo studio."

" Ah va bene professore, scusi ma mi devo ancora abituare a questi orari, mi scusi"

E senza dire altro mi accomodai vicino alla finestra che stava sul mio fianco sinistro cosi da poter osservare meglio il panorama, ancora un' oretta e sarei uscita da questa scuola che in una sola mattinata mi ha creato molti problemi, fin troppi per i miei gusti. Neanche mi accorsi che man mano entrava la gente nell'aula non mi importava, volevo solo uscire di qui e andare a bere un e bel e buon caffè al centro di Olvera Street così da potermi godere il paesaggio della strada dove si intravedono le origini messicane della città, almeno mi rilasserò e mi divertirò a scoprire la mia ormai nuova città, ormai è il mi passatempo preferito scoprire cose nuove in città nuove, e la cosa divertente che in ogni città trovi sempre cose diverse e mai uguali son tutte speciali.

 L'ora passò in fretta, il prof spiegava bene, anche se non lo ascoltavo per niente durante la sua lezione, visto che l'argomento che stava spiegando io già lo avevo studiato in modo approfondito.

DRINNN DRINNN finalmente la campanella non vedevo l'ora di sentire questo suono melodioso ma allo stesso tempo assordante, nel momento stesso che stavo rimettendo nello zaino la mia roba di scuola mi accorsi che mancava il telefono ovviamente, visto che prima per scappare dal pazzo maniaco avevo lasciato sia i miei vestiti sul lavandino che anche il telefono, spero veramente di ritrovarlo li dove lo avevo lasciato sennò sarebbe un gran casino...

Ne momento stesso che stavo varcando la soglia della porta della classe di storia dell'arte il professor Sances attirò la mia attenzione chiamandomi per nome:

"Asia, vieni fermati un attimo qui vicino a me voglio parlarti"

anche se in un primo momento esitai visibilmente sconcertata dalla richiesta bizzarra, indietreggiai e mi posizionai proprio davanti alla cattedra , mi appoggia su un banco e lui fece lo stesso appoggiandosi sulla cattedra e guardandomi dritta nei occhi mi disse:

"ho saputo della mensa, come già sai non voglio che accadi mai più, soprattutto tu che sei nuova non voglio che dai questo esempio hai ragazzi più piccoli, non ho intenzione di sapere le dinamiche ne come è successo, voglio sentire solo che non accadrà mai più sono stato abbastanza chiaro?" dichiarò con un tono acido e superbo, di chi si crede di possedere il mondo in mano, prima di poter rispondere, sentiamo bussare alla porta e con mia sorpresa mi trovo davanti una persona inaspettata...


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