Mi ritrovo davanti l'unica persona che fino all'ultimo volevo evitare, ma va a vedere me lo ritrovo davanti anche ora, è una condanna...
Lui mi guarda intensamente nei occhi come prima nel bagno, si diverte a squadrarmi? Prima che possa aprire bocca per dirgli di chiudere la bocca che gli sta uscendo la bava, il professor Sances ci riporta alla realtà, dicendo:
"Dylan che ci fai qui? Non dovresti già essere a casa?"
Ah bene, bene almeno questo maniaco ha un nome finalmente, Dylan non male,gli si addice tutto sommato, anche se avrei preferito che lo chiamasse maniaco, rido mentre penso a questo soprannome che ci sta benissimo, ma nel momento stesso in cui rido mi sento quattro occhi puntati, o merda e ora?.
"Sono venuto, per parlarti caro zietto, ma vedo che sei impegnato se vuoi ci vediamo dopo a casa" e punta gli occhi ancora su di me, che sono rimasta con gli occhi sbarrati, ecco dove lo avevo già visto, si assomigliano, oh merda ora si che sono fregata.
" Dylan vai a casa, non è il momento di parlare, devo finire di parlare con Asia" lui mi guarda con gli occhi di fuoco per poi dirmi:
"Ah bambolina allora hai un nome, certo che però preferisco chiamarti bambolina, ti si addice" mi guarda con uno sguardo di fuoco, come un predatore che sta per attaccare la sua preda.Lo zio di Dylan richiama la sua attenzione, che ancora una volta gli dice di tornare a casa, lui però non demorde, allora decido di andarmene io.
"Professor Sances, parlerò con lei un altro giorno se non le dispiace, devo ritrovare il mio cellulare e devo tornare a casa".
Il professore mi guarda e annuisce lentamente con la testa, nel frattempo Dylan mi guarda ancora, per poi fare un grande sorriso e lentamente mette la mano nella tasca dei suoi jeans neri, per poi tirarla fuori con in mano un iPhone 8 con una cover rossa, maledetto è il mio telefono, senza indugio mi avvicino velocemente a lui e cerco di strapparglielo dalle mani, ma i mio tentativo è un fallimento perché lui alza le braccia e io essendo bassa non ci arrivo.
Nel frattempo che saltello per cercare di raggiungere il telefono, urlo:
"DAMMI IL MIO CELLULARE IMMEDIATAMENTE, DAMMI QUEL TELEFONO, LO FAI CADERE COSI' "
lui naturalmente mi ignora, e solo dopo 10 minuti che questa storia va avanti mi rendo conto che il professore se ne andato, ora siamo soli, in una classe con la porta chiusa, e ora?
"mi spieghi per quale motivo non mi vuoi dare il telefono? manco mi conosci, chi ti credi di essere!" urlo acida, se il mio sguardo potesse uccidere sarebbe già morto stecchito.
"in realtà non ho un motivo semplicemente mi diverte darti fastidio, e in realtà bambolina noi ci conosciamo"
"ma non è vero che ci conosciamo ti ho visto oggi per la prima volta in vita mia"
"esatto ci siamo conosciuti stamattina quando non mi facevi entrare in classe e poi nei bagni, tu mi perseguiti perchè mi vuoi non è forse così? eh bambolina ? "
" non hai mai sentito parlare di coincidenze? eh testa d'asino!"
"va bene dai sono stanco" e mi passa il telefono, fortunatamente intatto, allora io lo guardo e gli dico:
" grazie testa d'asino, a mai più" sto per andarmene quando però la mia mano si posa sulla maniglia della porta e questa non si apre, allora spaventata comincio a darci calci a raffica sperando che qualcuno mi sentisse, e ovviamente lui con la sua voce sensuale e roca mi dice:
"ho l'impressione che rimarremmo chiusi qui dentro un bel po' " grandioso no?, rinchiusa a scuola con uno sconosciuto, che forse e anche un maniaco.
"fai qualcosa non stare li impalato a fissarmi mi metti ansia" ma lui in tutta risposta non mi rispose e continuo a squadrarmi, per poi dire:
" nel mentre aspettiamo che vengano a pulire, possiamo fare un gioco che ne dici?"
"tu sei pazzo, noi siamo chiusi qua dentro e tu vuoi giocare ?"
"bambolina non fare così, so che in realtà vuoi passare molto tempo con me e non vedi l' ora di saltarmi addosso, non ti trattenere, ora siamo solo io e te qui, me lo puoi dire e puoi fare quello che più desideri"
"ma tu sei proprio una testa d'asino allora, non capisci che no voglio avere nulla a che fare con te, ne col il tuo fisico da dio greco, nulla capito? ora allontanati o ti lancio la scarpa addosso"
"dio greco eh? questa mi è nuov..." prima che potesse finire la frase gli lanciai una scarpa che ovviamente lui schivo e la mia scarpa fini proprio sul vetro della finestra, e li mi venne un' idea geniale, visto che la porta non si apre meglio usare la finestra no ?
" testa d'asino ho trovato un modo per uscire, usciremmo dalla finestra, esci prima tu visto che sei più alto e poi ti raggiungo, almeno ho poche possibilità di cadere ok ?"
" va bene bambolina, se il tuo intento e cadere nelle mie braccia in modo teatrale lo faremmo, anzi ho un idea migliore" e senza aggiungere nulla aprì la finestra, mi carico in spalla e usci dalla finestra, inutile dire che provai una vergogna disumana perchè quella finestra affacciava al cortile della scuola che era pieno di studenti, tanto che poi cominciai a dargli dei pugnetti sulla schiena per incitarlo a farmi scendere visto che avevamo già dato abbastanza spettacolo, ma non mi voleva lasciare andare, anzi cominciò a camminare per tutto il cortile con me in braccio, fino a quando, spunta Molly che gli da uno schiaffo in pieno viso, in quel preciso istante decide di mettermi giù e io corsi verso Sara.
Naturalmente lei mi fece l'interrogatorio su quello che era successo ma io semplicemente evitai il discorso, accessi il mio telefono e mi resi conto che avevo dei messaggi da parte di mia madre che mi diceva che no mi sarebbe potuta venire a prendere, bene anche a piedi me la dovevo fare che giornata magnifica.
Giuro non sapevo che altro aspettarmi a questo punto, ma allo stesso tempo ero sollevata che ero sopravvissuta a questa giornata o almeno lo pensavo, dato che nel momento in cui stavo per attraversare la strana una macchina a tutta velocità per poco non mi prese in pieno.
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AMORE O CONDANNA?
RomanceAMORE O CONDANNA? ------- Due giovani: Dylan un bad boy di prima categoria che non vuole legarsi a nessuno per il suo carattere schivo e chiuso e Asia trasferita da poco, la classica brava ragazza che è destinata a un matrimonio felice. Come le str...