13. Lily's White Rose

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Volevo ribadire che quest'opera è tutta frutto della mia bizzarra immaginazione, comprese le poesie iniziali che metto😊
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"L'amore mi vizia,
coi suoi baci e carezze,
l'amore mi delizia,
con le sue normali stranezze"

"Un dolce sapore assaporo,
e dolcemente di te m'innamoro"
Krys Oprie

Sera - Brughiera di Styleville/Burrow: Lily

Mi trovavo lì, in mezzo, al centro degli sguardi, ero la principale attenzione.
Circondata da vanesi aristocratici che brindavano contenti alla mia morte. Ma non potevano sapere. Ero accorta nel simulare un piglio apparentemente estasiato e ripieno di esultanza.

Le pieghe, che la mia guancia era sottoposta a prendere continuamente, sarebbero rimaste permanenti sul mio epidermide, era molto probabile.

Si stava svolgendo il ricevimento.
Dove? Semplice, nella mia adorata brughiera.
Io stessa avevo rivelato che avrei amato festeggiare un importante avvenimento nella brughiera. Ma, allora, non sapevo che il mio confidante era il mio stesso futuro sposo. Se ne avessi avuto conoscenza, me ne sarei rimasta certo quieta.

Faceva male, che questo luogo, dove avevo trascorso gli anni più gioiosi, ora fosse usato per celebrare la mia fine.
Ironia della sorte, immaginavo.

-Cercate di sorridere, mia sposa, -mi rammonì Sir Nash, al mio fianco.
-Sono rammaricato dalla vostra triste situazione, ma vi giuro sul mio nome, che vi rispetterò come moglie. E anche se non sarò in grado di farmi amare da voi, proverò almeno a esservi fedele amico, -mi disse, con la sincerità espressa nello sguardo.

Gli sorrisi, grata della sua apprensione nei miei confronti.
Forse avrei dovuto smettere di crogiolarmi nel dolore; Sir Nash mi aveva appena giurato che mi avrebbe trattata come degna coniuge, e di questo, ne ero in parte contenta.

Ma la mia mente masochista, non poteva frenarsi dal farmi rammentare dei singolari e intensi occhi verdi.

E come se fosse già previsto ed accertato, eccolo, ad attraversarmi con i suoi diamanti.
Tacite parole furono scambiate tra noi due, poi lui scomparì tra gli invitati, lasciandomi ancora una volta scombussolata.

Non è cosa importante spendere altrettante frasi per descrivere la serata, poiché io ero come assente. Non rientrava minimamente nei miei interessi ciò che accadeva dinanzi ed intorno a me. Ero soltanto ansiosa che tutto venisse a conclusione, e di essere infine sciolta dalla costrizione di rimanere.
Desideravo scappare, perdermi tra l'erba della brughiera, poter inspirare senza inalare la puzza di vanità di quei ridicoli nobili presenti. Mi costrinsi ad addizionare un poco di pazienza al mio carattere, promettendo di premiarmi più avanti con un ristorante riposo fra il fresco verde.

-Lily, sono così allegra per il tuo matrimonio, -disse una sottile voce, ed un delicato viso mi apparve all'improvviso, spaventandomi siccome ero disattenta e con i pensieri che mi offuscavano la visuale.
Gemma mi ammirava e, accanto a lei, si trovava colei che mi serviva da madre, Miss Anne.
I miei sentimenti nei loro confronti erano nettamente contrastanti: da una parte, la mia ira era quasi incontenibile, mentre dall'altra faccia della moneta, ero deliziata dal loro affetto per me.

-Lo so, Gemma. Pure io sono in estasi. Mio marito è la miglior cosa che potesse capitarmi, -ero sorpresa della mia stessa capacità nel recitare quelle fasulle parole. Che ero diventata? La mestizia mi aveva modellata a sua immagine; oramai ero il ricordo, l'ombra, l'ultimo segno d'inchiostro che segnava l'esistenza della vera me.
Lily Raymon si era assopita nella mia anima e aveva lasciato il suo corpo indominato. Era stanca di combattere, o si era soltanto resa conto di essere troppo codarda per iniziare la battaglia.

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