-2 alla fine
---------"Mi aveva strappata a forza
dalla mia forza,
mi aveva lacerata
la logora disperazione,
mi aveva morsa, velenosa
strappata, dolorosa ferita
mi aveva procurata.
Distanza pericolosa,
volenterosa di uccidermi,
dolorosa morte recarmi.
Ed ero caduta
infine, dolorosamente ferita
a morte uccisa,
strappata con amore
dall'amore assassina"
Krys OprieMattina, 15 Ottobre - Collado Castle: Lily
Harry,
che state insinuando? Che volete fare? Quale ottusa azione pensate di compiere? La mia mente sta già volteggiando attorno all'ipotesi più sconvolgente, sto già perdendo il senno. Vi prego, non toglietevi la vita, se è questo a cui stavate alludendo! Se voi mi lasciate in questo mondo di pregiudizi, come farò a sopravvivere? Come farò a vivere? Ad esistere? A resistere ai miei insensati impulsi? Vi prego, vi scongiuro, se le preghiere della donna che voi dite di amare vi toccano, allora non mettete in atto nulla. Non feritevi, mantenete il vostro corpo e la vostra anima intatta. È il mio corpo che ve lo chiede, insieme alla mia anima. Non separatemi dalla vostra presenza spirituale, oramai che quella fisica non c'è più. Io non chiedo altro, se non questo, unico mio disperato desiderio, vor...-Signora, -la voce di Lissa interuppe la mia frettolosa mano e la mia attenzione si incentrò sulla sua figura, alle mie spalle. Improvvisamente, l'aria della stanza si ridusse notevolmente e mi ritrovai a trattenere il mozzato respiro.
-Cosa vuoi?, -domandai burbera, per poi realizzare la scortesia nel mio tono. Solo quando potei in fine liberare il fiato ingabbiato a lungo, ripetei il quesito con gentilezza e pazienza.
-Scusate, signora, ma è arrivato il messaggiere. Ha una lettera per voi, -comunicò a disagio, risultato del mio inspiegabile sbalzo d'umore.
Fui colta dall'ansia e dalla trepidazione ed in un breve tempo, mi trovai a precipitare per le ripide scalinate di Collado Castle. Il mio affanno era immenso, come la mia fretta dopotutto. Scendevo i gradini a due, a tre, più lesta che potevo.
Nella mia mente, dozzine di pensieri.
Ero certa che fosse Harry il mittente, ma la mia incredulità derivava dal fatto che mi avesse scritto senza aspettare un mio responso. Cosa aveva di così urgente da informarmi? Che fosse accaduto qualcosa di terribile? E se avesse deciso di non arrendersi? E se stava semplicemente venendo a visitarmi? E se avesse capito l'essenza del nostro sentimento? Avremmo potuto far proseguire il nostro amore! Avremmo potuto reincontrarci, ribaciarci, ritoccarci, giacere insieme ancora e respirarci, ancora.
Gioii silenziosamente. Esultai nello spirito. Ero assai curiosa di tastare quella lettera tra le dita e gustare le parole all'interno. Corsi più veloce.Ma -ahimè!-, la mia fretta esagerata portò i miei piedi a tradirmi. Inciampai su un gradino piuttosto sporgente e rozzolai rovinosamente al di sotto. L'ultima cosa che riuscii a scrutare fu il viso terrorizzato di mio marito, Sir Nash Grier.
Pomeriggio, 15 Ottobre - Collado Castle: Nash
Toc toc
-Avanti-.
La timida cameriera di mia moglie entrò esitante.
-Signore, -iniziò, -il dottore ha riscontrato una lieve ferita alla testa. L'ha medicata e ha assicurato la totale guarigione di Madam entro tre giorni-.
Silenzio.
Alzai lo sguardo su di lei. C'era una domanda che mi pulsava nella mente, insistente. Rigirai più volte la penna d'inchiostro che avevo fra le mani. Poi mi decisi.
-Perché era così frettolosa, Lissa?-.La ragazza sembrò improvvisamente turbata. Aprì le labbra, ma non uscì suono. Non sapeva come rispondere, in modo che non paresse una bugia mascherata.
-Non mentirmi, Lissa. Perché mia moglie era così di fretta?, -scandii ogni singola innocente lettera. La mia intenzione non era quella di spaventarla, volevo solo ottenere risposte veritiere.-Il signor Biaggio le aveva portato una lettera, -rivelò tremante.
-Lettera? Da quando mai mia moglie riceve lettere?, -ero stranamente sorpreso.
Silenzio.
-Rispondimi!, -pretesi, alzandomi dalla sedia.
-Dagli inizi di Settembre, signore, -il mio tono minaccioso l'aveva scossa. Ma la rabbia era assai, perché non ero a conoscenza di quei contatti di Lily. Cercai di calmare il battito del mio petto. Inspirai. Espirai. Rifiatai.
-Perché non sono stato mai informato?-.
-La si-signora n-non..., -balbettò con la paura in gola.
La fissai compassionevole. Forse ero stato troppo severo con ella, in fondo, era soltanto una giovane cameriera.
-Dov'è questa lettera?-.
Le sue grandi pozze d'aria soffiarono sulle mie, nervose. Poi, lentamente, dalla tasca del grande grembiule, tirò fuori una busta.
-Lo avrei dato a Madam appena sveglia, -cercò di scusarsi.
-Dallo a me e vattene, -ordinai.
Lei mi guardò, come se non riuscisse ad assimilare le mie parole. Aveva il terrore nello sguardo.
-Ripeto: dallo a me e vattene, -i limiti della mia cautela stavano per essere raggiunti.
Si avvicinò, allora, e posò delicatamente la busta sulla mia scrivania, per poi uscire, incomprensibilmente afflitta.Non ero solito essere così aspro, ma il carico emotivo era esaustivo. Passai le grandi mani sulla chioma, sbuffando e dopo essermi fermato a respirare normalmente, mi sedei, prendendo in mano la busta.
La scartai, ansioso.Styleville,
Green Trail,
Post 67/4,
Yorkshire - Great Britain.
8 Ottobre, 1836.Miss Lily Grier,
Collado Castle,
Blazer Bunch Street,
Post 41/9,
Glasgow - Scotland.
Mia cara Lily,
quando tempo è trascorso dall'ultima volta che ti ho visto. Lily, non vorrei essere subito amaro, ma la notizia che sto per comunicarti non è affatto dolce. Non avrei mai immaginato di scriverti una lettera per discutere di una tragedia; il mio primo contatto con te, dopo il matrimonio, lo immaginavo più felice, più colorato. Lily, forse ti domanderai dove ho trovato il tuo nuovo indirizzo. In camera di Harry, tesoro. Sapevo che lui ti scriveva, d'altronde, come avrebbe fatto a vivere senza parlarti? Il vostro rapporto era così speciale ai miei occhi, unico e particolare. Eri stata l'unica che era riuscita a risollevarlo dal cumulo di tristezza, disperazione, solitudine, acquiescenza in cui era affogato. Eravate così uniti, in una sola persona. Eri il suo rifugio, eri la sua confessione, eri l'indispensabile per essere completo, per te avrebbe fatto pazzie. Il vostro amore fraterno era un qualcosa di preziosamente dorato. Era di un costo elevato. Però, Lily, non ha resistito senza di te. Non avrei mai desiderato dirti questo, ma lui...non ce l'ha fatta più. Senza di te, è di nuovo affogato. Lily, Harry è morto. È morto perché era troppo disperato di non aver più accanto la sorellina che lo coccolava, lo viziava, lo capiva, amava lui e la sua persona. In tutte le parti. È morto perché non ti eri mai arresa con lui, mai. Harry è morto, Lily. È morto per te. È morto perché aveva perso la speranza di rivedere la sua dolce e cara sorellina. La sua metà. Lily, questa mattina, Harry si è tolto la vita. Si è abbandonato fuori dalla finestra, lanciandosi nel vuoto dalla sua camera. Il suo collo si è spezzato al colpo. Potrei consolarmi del fatto che non abbia sofferto, ma non riesco. Non ci riusciamo. Anne e Gemma sono irriconoscibili. La sofferenza le sta prosciugando, io insieme a loro. Tra due giorni si terrà il funerale, penso sarà un agonia per noi. È so che in questo momento, leggendo le mie parole, starai soffrendo come una bestia. Se riesci a sopportare il dolore, ti prego di venire a dirgli addio. Forse, insieme, riusciremo a rialzarci.
Ti prego, tesoro, non prosciugarti come noi.Tuo padre, Des.
STAI LEGGENDO
Home - Where We Belong
RomanceYorkshire, 1845. La vedova Lily Raymon ripercorreva i suoi passi, passi assai significativi, che la riconducevano, infine, alla sua unica e amata Styleville. Il vialetto era ancora netto nella brughiera, nonostante lo sfuggire degli anni. Nove, per...