second chapter.

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Era una giornata abbastanza calda per essere d'inverno e mi ritrovai a dover andare a scuola anche se non ne avevo voglia.
Tutto sembrava normale, gli sportivi che ridevano tra loro, le ragazze che avevano creato il loro gruppetto e camminavano nei corridoi della scuola come dee, e gli sguardi compassionevoli della gente che ancora mi perseguitavano. I "Mi dispiace, Holland" che continuavano a ripetersi nonostante i due mesi passati da quel tragico momento.
Intravidi due occhi tra gli studenti agli armadietti, due occhi castani che somigliavano a quelli che vidi due mesi prima.
Li fissai a lungo fino a quando non mi accorsi che la campanella stava suonando ed era ora di andare in classe.
Quegli occhi mi perseguitarono, tanto belli quanto maledetti, tanto profondi quanto teneri.
Pensai a quando idiota fossi stata a pensare che quegli occhi potessero appartenere al tanto temuto 'uomo scuro' che vidi quella sera, anche se qualcosa di loro mi catturava, volevo scoprire a chi appartenessero.

Mentre i giorni ancora passavano, l'identikit dell'assassino era stato forse scoperto, e risaliva ad un certo Mark Polansky, un uomo che fu avvistato nei pressi di casa mia molteplici volte e che già aveva avuto precedenze penali.
Un uomo così crudele da aver potuto compiere un atto di cotanta brutalità? Dal cuore così macabro da avere così tanto rancore verso la mia famiglia?
I suoi precedenti atti risalivano ad omicidi, e l'arma del delitto era sempre la stessa, una pistola.
Passati anni, l'uomo che era anche fuggito di prigione era diventato un cannibale? Non credevo, e questa era una delle tante domande che pensavo risolte, ma che nella mia testa ancora non avevano risposta.

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