seventh chapter.

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Non penso di aver mai dato peso alle presentazioni, ma sembra un po' scortese che io vi parli della mia vita senza che voi sappiate minimamente come sono, che faccia possa avere.

Non sono la tipica ragazza occhi azzurri e capelli biondi, non sono la tipica ragazza occhi scuri e capelli scuri, sono un po' diversa dalle ragazze che tutti vogliono o si aspettano.
Ho i capelli arancioni, o come li definiva mia madre di un biondo fragola.

I miei occhi...beh, i miei occhi, hanno un colore strano.
Talvolta tendono ad un verde, altre volte ad un marrone chiaro con qualche chiazza di giallo.

Il mio carattere è particolare anche se penso di essere abbastanza simpatica e socievole nonostante gli avvenimenti passati della mia vita.

Posso definirmi una ragazza che ha sempre il sorriso sulle labbra, nonostante le situazioni difficili, ma questo adesso non importa.

Avevo voglia di parlare della mia situazione in questi giorni.
Dal giorno della festa, dall'incontro con Rupert, da quel giorno insomma, avevo iniziato a sentire delle voci che mi dicevano cose che non riuscivo pienamente a capire.
Cose confusionarie e senza senso, frasi sconnesse e parole sussurrate.

Queste voci non si presentavano sempre, ma solo quando un rumore forte giungeva alle mie orecchie.

Queste voci mi stavano letteralmente portando alla pazzia, non ero schizofrenica, non avevo mai avuto un sintomo di schizofrenia.

Forse queste voci si presentavano per farmi compagnia, per colmare un vuoto prodotto da tanta gente.

I giorni passavano, le voci continuavano, io lentamente impazzivo e la gente intorno a me continuava la propria vita.

Ero chiusa in casa da tanti giorni, non riuscivo ad uscire perché i rumori forti erano ovunque e le voci mi parlavano.

Mi parlavano di Rupert, questo l'avevo capito...ma non capivo perché mi parlavano di lui.

Gli mandai un messaggio, poi più tardi un altro, ed un altro, non mi rispondeva e la cosa mi parve un po' strana.

Dovevo andare a casa sua? Dovevo preoccuparmi? Non riuscivo a dare una risposta a queste domande ma decisi lo stesso di uscire e di andare a casa sua.

Uscii ed andai nel garage dietro la casa in cerca del motorino, lo trovai nascosto da un grande telo bianco, lo misi in moto e partii.
Rupert mi aveva detto più o meno dove abitava, ma non ero tanto sicura di aver capito.

Arrivai di fronte all'edificio e decisi di bussare al citofono.
Nessuno mi rispondeva, sembrava che tutto il palazzo stesse dormendo.

La porta che portava agli appartamenti era aperta ed entrai, cercando di trovare l'appartamento di Rupert.

Nel frattempo le voci mi dicevano tre parole: Rupert è...ecco, la terza parola non riuscivo a capirla, sembrava che le voci mi facessero un dispetto non facendomi capire tutta la frase.

Trovai il suo appartamento al quarto piano grazie alla targhetta sulla porta che era accostata.

Entrai e le voci smisero di parlare.

"Rupert, hey, dove sei?"

Lo chiamai senza avere una risposta ed entrai in tutte le stanze, senza vederlo.

La stanza che ancora non avevo aperto era il bagno.
Mi avvicinai ed aprii la porta mentre uno scenario orribile che avevo già visto mesi prima si presentò davanti ai miei occhi.

Le voci mi dissero Rupert è morto.

Ieri ho ricevuto la lettera per andare ad Hogwarts, invidiatemi babbani.

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