Quando mi svegliai avevo ancora gli occhi chiusi, però sentivo la mano di stefano stringermi e provai a stringerla anche io, sentii la sedia muoversi:"sascha?" Disse lui, sorrisi ed aprii gli occhi, lui mi guardò e poi mi abbracciò:"mi fai male" dissi con un filo di voce, si staccò subito e si risedette:"scusa" disse poi, aveva le mani congiunte ora, guardandole meglio se le era torturate:"cosa mi è successo?" "Non ricordi niente?" Disse stupito:"no, io so solo che mi sono seduto e poi mi sono svegliato in ambulanza poi in ospedale.." "Hai avuto una crisi epilettica, sascha. Anzi due...dopo che ho chiamato il medico e sono arrivati stavi avendo un altra crisi" vidi il suo sguardo rabbuiarsi ...ecco perché mi guardava così... "Ah..io non lo ricordo" "mi hai pure parlato al pub" sorride dicendolo, lo guardai confuso:"davvero?" "Si ti ho detto che sono stefano e tu mi hai risposto che non era possibile perché io ero in Italia" sorrisi al pensiero, lui mi interruppe:"stai bene?" "Si credo" provai ad alzarmi ma lui di scatto mi fece restare fermo e infatti gridai per il dolore:"hai una costola fratturata-disse piano -devi cambiarti" "come faccio?" "Ti aiuto io" disse sorridendo, mi aiutò a sedermi e lentamente mi sfilò la maglietta, urlai di nuovo "aspetta un attimo prima di mettere l'altra" avevo tutto il busto fasciato, lui si accorse del mio fisico e mi guardò accigliato:"ma che cazzo hai fatto in sti mesi?" Io risi ma mi faceva malissimo ridere:"faccio kik boxing" "cazzo ma sei pompatissimo" arrossii, era un po vero mi avevano allenato un sacco in questi mesi, prese una maglietta:"da dove l'hai tirata fuori quella?!" Lui rise "sono andato a casa tua mentre dormivi e ti ho preso una maglietta" aveva un sorriso strano, forse nervoso, si avvicinò a me e mi disse:"uno...due...-strinsi le labbra- tre" mi infilò la maglietta e urlai dal dolore, poi lentamente mi fece sdraiare di nuovo, in quel momento sentii bussare alla porta, stefano mi guardò poi disse:"avanti" era Kelsey con il suo solito sorriso smagliante, iniziai a muovermi incessante sul letto, tutti i fili si sballavano, sentivo il bip bip bip del mio cuore accelerare, stefano mi prese per le braccia e mi fermò, avevamo le fronti attaccate, spostò una mano alla mia guancia e mi baciò lentamente, subito la tensione nei miei muscoli si placò e rimasi fermo, Kelsey la vidi spaventarsi quando mi iniziai a muovere, stefano mi guardò:"sta tranquillo okay? Ti lascio parlare con lei." "NO.-urlai- IO CON LEI NON CI STO NON LASCIARMI QUI" stefano mi guardò preoccupato ma il suo sguardo si addolcì e fece spuntare sulle sue labbra un piccolo sorriso e si allontanò dalla porta e tornò alla sua sedia gialla, mi prese la mano destra quella con il tatuaggio e me la baciò sorridendo, ricambiai poi con odio guardai la cagna 2 "che cazzo vuoi?" Risposi il più acido possibile "ero...ero venuta a farti visita" in quel momento entrò un infermiera e mi sistemò i cavi che avevo staccato muovendomi così tanto, poi uscì "non mi serve un cazzo da te" dissi ad alta voce, stefano mi accarezzò la mano, sentivo le vene sul collo pulsarmi come non mai era per quello che Ste mi accarezzava, sapeva mi stavo sforzando visto che fino a tre minuti fa non avevo voce, infatti non l'avevo, sembrava mi avessero strozzato.
Lei guardò Ste che disse:"sa del video" lui la guardava tranquillamente, scansai la mano di stefano e lo guardai disgustato:"perché non c'è l'hai con lei?" "Perché...è complicato." "Che cazzo è complicato?" Un secondo dopo come un flash quando si interrompe la TV vidi loro baciarsi davanti a me.
Mi svegliai tossendo, mi guardai intorno, avevo lo sguardo di stefano e Kelsey addosso, uno a destra l'altra a sinistra, aggrottai la fronte e iniziai ad urlare:"PERCHÉ VI BACIATE?! CHE CAZZO SONO IO? UN ASPARAGO?! SONO ANCORA VIVO CAZZO SE VOLETE MI SUICIDO." Mi guardarono confusi:"sascha ma che cazzo stai dicendo?" Mi chiese stefano, "io neanche lo conosco" fece notare Kelsey con disprezzo "io non sono pazzo..." Affermai più a me stesso che a loro, stefano mi posò una mano sulla fronte:"shhh, sta tranquillo. Riposa hai appena avuto un'altra crisi, Sa." "Che cazzo mi sta succedendo?" "Non lo so" ammise lui arreso e con gli occhi lucidi "ora hanno detto che ti devono visitare, sta tranquillo okay? Noi dobbiamo uscire okay?" "Okay..." Guardavo più la sua giacca di pelle che lui che notandolo mi alzò il mento "andrà tutto bene, fidati di me" "io mi fido di te." Lui sorrise e uscirono entrambi dalla porta, un infermiera entrò e mi mise una luce puntata negli occhi ma spenta, spense la luce e mi disse di chiudere gli occhi, eccoli i primi impulsi, lenti ma mi mossi leggermente dal letto "sascha tutto okay?" Disse dopo la prima volta "si sto bene" gli impulsi intermedi strinsi i pugni "non ti faccio gli altri, sei troppo fotosensibile, per ora basta così se vuoi dormi" annuii capendo di aver sentito cosa aveva detto e dopo un po mi addormentai, al mio risveglio c'era stefano che mi fissava, sorrise quando aprii gli occhi:"sascha, mi hanno dato dei farmaci che dovrai prendere..." "No.-Risposi secco, lui mi guardò accigliato-non prendo quella roba." "Se non la prendi te la faccio ingoiare io ogni sera." Disse lui serio "sai quante conseguenze hanno quella roba?" Dissi disgustato "certo che lo so, ma non credo vuoi avere una vita vincolata al rinchiuderti in casa a guardare il soffitto" "tanto lo facevo già..." sussurrai guardando il lenzuolo che mi ricopriva, lui mi guardò malinconico
"Sascha ti prego." "No io ti prego" "sascha non te lo ripeterò, devi prendere gli anti epilettici con l'acqua" mi corse un brivido sulla schiena:"non nominarli per favore" "sascha promettimi che le prenderai sempre queste okay? Almeno per qualche anno" "io non prometto niente" lui mi guardò confuso "sono parole al vento. Pensa ai fatti della storia, sono dei dati di fatto no? Perché sono successi per forza. Io credo in quelli." "Bene allora mi dato di fatti che le prenderai?" "Solo se tu mi dato di fatti che non ti perderò di nuovo." Lui abbassò lo sguardo:"perché non mi rispondi?" "Ho sofferto tanto in sti mesi, tanto sascha. Non ne potevo più senza di te." "Quindi?..." Non capivo "non sono pronto a riprendere tutto da come era, ho bisogno di tempo persino per pensare." Ecco perché mi aveva baciato con non molta voglia...
Lo guardai e tornai a guardare il lenzuolo che mi sembrò molto interessante, mi si offuscò la vista, mi sentivo gli occhi bruciare da molto...ma le lacrime scesero subito, lui si alzò e mi mise una mano dietro la nuca, ma non lo guardai:"sascha guardami." Mi ordinò, lo guardai mentre lacrime silenziose parlavano quasi per me..."ehi, ho solo bisogno di pensare okay?" Io annuii ma non lo fissavo veramente negli occhi, non riuscivo, mi baciò in un modo dolce, casto, aveva una dolcezza non so come diversa che mi scioglieva in qualche modo...poi tenne la fronte unita alla mia e mi accarezzò la mano:"non mi perderai è un dato di fatto."
Anche questa cosa l'ho ricavata dalla realtà, io odio seriamente le promesse e mi baso su dati concreti.
Questo giochino dei dato di fatti lo faccio con la mia migliore amica :D io gliene devo uno tipo gigantesco che fa che io sia qui.
Una volta mi ha detto:"quei tuoi dato di fatti li hai dettiquasi per scherzo ma per me sono una certezza, come la matematica, non puoi cambiarla."
La nostra amicizia si basa su quello. :3
Vabbè al prossimo capitolo...ditemi che ne pensate se volete.
Mi piace dirvi Ste cose perché nella storia ce ne sono altre nascoste nel profondo che voi non sapete ma che mi sono successe.
Eeeeeeeeh.
Vi amo tao <3
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I'm giving up on you...||saschefano||
FanfictionSequel di: Everything is possible Tutto é cambiato da quando sascha é partito, ma resterà ancora a lungo a NY? Il desiderio di tornare lo tormenterà? E Stefano? Riuscirà a vivere senza di lui?